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Nole
11 Settembre 2024 - 15:23
“Non c’è nessun motivo per essere contro un ufficio Informagiovani. Non abbiamo avuto da ridire su questo progetto, ma semplicemente abbiamo chiesto dei riscontri pratici e cioè: a chi è rivolto? Dove? Con quali tempistiche?”.
Con queste parole, rilasciate in un’intervista, la consigliera di minoranza Elisa Aimo Boot, della lista civica NoleSì, risponde alla notizia uscita qualche giorno fa su una testata giornalistica locale in cui si alludeva a una polemica sorta in merito al progetto del consigliere Muscas di avviare un servizio di Informagiovani per il comune di Nole.
“La polemica è solo sui giornali, non c’è mai stato un dibattito aperto su questo tema, né in consiglio comunale, né informalmente” continua la consigliera.
Ora, sebbene la questione non sia stata affrontata in un dibattito vero e proprio, la maggioranza ha risposto alle critiche in un comunicato e la discussione ha sconfinato le mura istituzionali. Ma prima di capire le diverse posizioni, facciamo un passo indietro e partiamo dall’origine di questa storia.
All’inizio dell’estate il neoeletto consigliere comunale Samuele Muscas, di Idee in Comune, con delega alle Politiche giovanili, aveva presentato un ambizioso progetto per aprire un nuovo punto di riferimento per i giovani del territorio: un ufficio Informafiovani. Questo spazio, già presente in alcuni comuni limitrofi, tra cui Ciriè, San Maurizio e Caselle, è pensato per dare sostegno ai giovani con l’attivazione di progetti e di iniziative che possano svilupparsi sul territorio locale.
Secondo il consigliere, il nuovo centro avrebbe dovuto funzionare in connessione con le attività già esistenti sul territorio comunale, come quelle di GiovanInsieme e dell'Oratorio, non accavallandosi ai servizi già offerti, ma proponendo nuove opportunità. Un’idea molto accattivante, come sostiene anche l’opposizione, ma che deve ancora assumere una parvenza di fattibilità.
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Infatti, tra le principali critiche, che, dalle parole della consigliera Aimo Boot intendono essere costruttive, c’è la questione di come il comune dovrebbe gestire questa nuova struttura. Infatti, non è ben chiaro chi e come dovrebbe lavorare nell’ufficio e come sia possibile pagare queste persone, avendo il comune già problemi di organico.
L’esempio di Ciriè, dove l’ufficio Informagiovani è gestito da dipendenti comunali, solleva l’attenzione dell’amministrazione su questo tema. Però, non è detto che il comune di Nole debba seguire l’esempio di Ciriè. Infatti, in un’intervista ripresa dal quotidiano Prima il canavese, il consigliere Muscas ha ricordato che il servizio di Caselle è in mano a un ente del terzo settore e che si potrebbe seguire questo esempio.
Questo renderebbe possibile remunerare in maniera adeguata gli operatori che dovrebbero lavorare nell’ufficio, e fornirebbe un personale formato in materia. Detto ciò, ad oggi non è ancora chiaro come si procederà. Una cosa certa è che l’ufficio Informagiovani non deve fare la fine della biblioteca, che apre 15 ore alla settimana ed è gestita unicamente da volontari.
Una seconda critica è relativa al luogo che dovrebbe ospitare il nuovo progetto. L’idea iniziale del consigliere Muscas era di aprirlo in una struttura del Municipio. Però, Elisa Aimo Boot ribatte che la struttura è al momento inagibile e non ci sono previsioni di inizio di restauro.
Infine, una terza critica riguarda il rischio di ripetere i servizi già proposti dai comuni limitrofi, rendendo quasi inutile l’iniziativa. Quindi, l’opposizione invita a riflettere sulla possibilità di creare dei servizi diversi – si propongono per esempio corsi di educazione all’affettività o di educazione all’utilizzo corretto del web e dei social media – con l’obiettivo di dare un’offerta ricca e stimolante, in sinergia con gli altri comuni.
In conclusione, un ufficio Informagiovani può essere utile per rinnovare l’attenzione da rivolgere alle nuove generazioni e per avviare dei progetti di sviluppo locale che coinvolgano non solo i giovani, ma anche alcune categorie più svantaggiate. Quindi, ci auspichiamo che questa discussione, ormai di dominio pubblico, sia affrontata in maniera seria all’interno del consiglio comunale e che emerga la volontà di trovare le soluzioni alle criticità che abbiamo esposto.
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