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Settimo Torinese
22 Agosto 2024 - 01:27
Manolo Maugeri
E poi c’è lui, il consigliere comunale della Lega, Manolo Maugeri. Su Facebook ha aperto una sorta di ufficio per raccogliere le proteste dei cittadini, cercando di mantenerlo “vivo” e di fare da intermediario tra loro e l’Amministrazione comunale in un mondo social in cui la “mediazione” è andata a farsi benedire da mo’, come peraltro ci insegna la super sindaca Elena Piastra, tutti i giorni dal suo “profilo” di Facebook.
“Da qualche giorno alcuni cittadini, che ringrazio - scrive Manolo - mi segnalano situazioni di degrado ed incuria in città, legate alle scarse manutenzioni e al taglio dell'erba che lascia un po' a desiderare (e su cui tornerò nel merito). Ieri ho effettuato un sopralluogo a Borgo Nuovo e, tra tutti, merita particolare attenzione l'incrocio tra via Don Milanesio e via De Francisco: la vegetazione copre quasi completamente i segnali stradali e ostruisce la visibilità agli automobilisti, rendendone pericoloso l'attraversamento. Ho provveduto a segnalare il tutto, come sempre, all’Assessore competente, chiedendo di intervenire al più presto. So che al Sindaco non piace il termine #Periferia. Bene. La distanza dal centro di Settimo però a me sembra davvero molta…”.
Segue, il giorno dopo, un altro post con i ringraziamenti all’assessore Alessandro Raso.
“Dopo la mia segnalazione di ieri mattina - passa e chiude Maugeri - conseguente ad alcune richieste da parte di cittadini della zona, già nel tardo pomeriggio è stata tagliata la vegetazione che rendeva pericoloso l'attraversamento dell'incrocio tra via Don Milanesio e via De Francisco, Borgo Nuovo. Ringrazio l’Assessore per avere preso in carico la mia richiesta, sollecitando il proprietario del terreno ad intervenire tempestivamente…”.
Applausi a scena aperta. “Bene, bravo, bis…”. Perchè anche lui ha una striminzita truppa di fans…
La domanda sorge spontanea. In una città che da mesi si racconta parlando di erba alta, degrado, topi, incuria, marciapiedi rotti, strade che fanno schifo, acquedotto colabrodo, commercio in crisi, serrande abbassate, parcheggi a pagamento che han rotto gli zebedei voglia di urlare a squarciagola, di mandare la sindaca Elena Piastra e tutta giunta a quel paese (per non dire di peggio), può un consigliere comunale atteggiarsi a gentleman “inglese”?
Non verrebbe voglia (e non diteci che qualcuno non l’ha pensato) di mandare a quel paese pure lui? E allora facciamolo!
Dice di aver inviato all’assessore le segnalazioni raccolte.
E fa un po’ ridere che l’assessore le abbia ricevute facendo finta di non averle viste sui social? Sembra o non sembra di stare su Zelig?
Può la politica in una città che ha dato i natali a Giovanni Ossola, che ha avuto tra i suoi banchi una eurodeputata già presidente della Regione Mercedes Bresso, che è stata in Prima Repubblica il crocevia di tutti gli affari della provincia di Torino e, nonostante questo, non essere mai stata scalfita da un’indagine, essere scesa così in basso?
Peccato per Maugeri che il finale non fosse ancora stato scritto e lui ci ha fatto una figura "certosina".
Ci ha pensato (toh guarda) un cittadino pubblicando le foto di via De Francisco con l’erba tagliata alla cavolo di cane e lasciata lì a marcire.
“Dopo ripetute segnalazioni - commenta Renato Ferrato - ieri pomeriggio sono passati a "tagliare l'erba"... VERGOGNA”.
C’è una verità ed è che le Opposizioni dovrebbero agire utilizzando gli strumenti che il Consiglio comunale dà loro. Con mozioni “bastarde” che impegnano l’amministrazione comunale ad agire in fretta e a farlo subito, con interrogazioni e con ordini del giorno, se è il caso con polemiche più feroci delle nostre. E le polemiche servono (altro che balle) per creare dibattito, per mettere l’esecutivo con le spalle al muro, per creare condivisione.
Il fatto che ai formalismi sia preferibile una telefonata a Raso dà invece l’idea di una politica degli “amici”.
Della serie: voi lo dite a me e io chiamo l’assessore. Una cosa brutta, per non dire bruttissima, che non si fa e non si dovrebbe fare… Al limite, se vogliamo, del “clientelismo”. Poi chi conosce Maugeri sa che “è un bravo ragazzo” e finisce qui, ma il problema resta. Tant’è!
Epperò, da qui in avanti che nessuno si chieda perché Maugeri ha perso le elezioni.
La risposta c'era e c'è: in una competizione sul “nulla”, il “nulla più uno” ha fatto la differenza.
Nessuno si chieda perché questo giornale ha deciso che era giunta l’ora di stare all’Opposizione.
Lo facciamo semplicemente perché non c’è…
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