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Torino
14 Agosto 2024 - 15:13
Storia della bandiera che simboleggia il Piemonte: il drapò
La bandiera del Piemonte, il Drapò, sventola su tutti gli edifici pubblici della regione accanto al tricolore italiano e al vessillo europeo, come disposto dall’art. 7 della Legge Regionale 31 maggio 2004. La bandiera del Piemonte, o meglio, il “Drapò”, è il simbolo della Regione Piemonte. Venne adottata per la prima volta il 15 agosto 1424 da Amedeo VIII, detto il Pacifico, dapprima Conte di Savoia e poi il primo a assumere il titolo di Duca di Savoia.
Ispirato alla bandiera della Savoia, anch’essa composta da una croce bianca in campo rosso, ma senza altri componenti aggiuntivi, il vessillo che i Piemontesi chiamarono subito il “Drapò”, fu originariamente destinato al figlio primogenito del duca, in occasione della concessione del titolo di Principe di Piemonte, appannaggio dell’erede al trono. Questo titolo designava subito l’erede al trono e individuava per la prima volta un territorio ben preciso che si estendeva, più o meno, da Aosta a Nizza e comprendeva le attuali province di Torino, Vercelli e Biella.
Il Drapò è composto da una croce bianca o argentata in campo rosso, detta anche Croce di San Giovanni Battista, con i colori esattamente opposti a quelli della Croce di San Giorgio. Il Drapò è contornato da un profilo azzurro, azzurro Savoja. La croce è sormontata dal caratteristico simbolo araldico che contrassegna la primogenitura, detto “lambello”. La figura araldica, dello stesso colore azzurro che contorna la bandiera, è composta da un listello orizzontale a forma di corona rovesciata o rastrello con tre denti; è la sintesi grafica dei nastri frastagliati appesi all’elmo dei primogeniti, e rappresenta i tre Casati che hanno governato il Piemonte: gli Angiò, gli Acaja, e i Principi di Savoia.
Più tardi, il Drapò venne adottato come vessillo ufficiale dai Savoia: i portabandiera delle armate piemontesi lo esibivano in prima linea sui campi di battaglia. Durante l’assedio di Torino del 1706, fu issato sulla Torre Civica di San Gregorio. Il 19 luglio 1747, durante la battaglia dell’Assietta, sventolò accanto ai vessilli e alle insegne che identificavano i vari battaglioni dell’esercito sabaudo.
L’autentico Drapò piemontese è frangiato con fili dorati: le frange, alte sette centimetri, contornano tutta la bandiera e rappresentano l’ideale unione di tutti i paesi del Piemonte. Ispirato al Drapò è pure lo stemma adottato dalla Regione Piemonte fin dal 1984, così come il gonfalone, un orifiamma o làbaro a sviluppo verticale, che riproduce al centro il vessillo piemontese. Infine, l’azzurro del Drapò è un’innovazione recente che richiama il colore dinastico dei Savoiadal XIV secolo, a sua volta derivato dalla devozione mariana.
Lo stemma di Savoia con il lambello azzurro compare nel 1424, quando il duca Amedeo VIII conferisce al figlio il titolo di Principe di Piemonte, che designa da subito l’erede al trono e individua per la prima volta un territorio ben preciso che si estendeva, più o meno, da Aosta a Nizza e comprendeva le attuali province di Torino, Vercelli e Biella. Lo stemma rosso alla croce d’argento indicava, nel Medioevo, le famiglie alleate con l’Imperatore. Novara, città imperiale, alza infatti la stessa arme, mentre il lambello azzurro, una sorta di rastrello con tre denti, è la sintesi grafica dei nastri frastagliati appesi all’elmo dei primogeniti. L’azzurro del Drapò, un’innovazione recente, richiama il colore dinastico dei Savoia dal XIV secolo, a sua volta derivato dalla devozione mariana.
L’inno inizia con: “Drapò 'd Piemont a svanta al vento l'eterna arsorsa dla nòstra gent…”. Il brano si intitola “Ël Drapò a deuv vive” – “La bandiera deve vivere”.
Il testo è tratto da due poesie dello scrittore Camillo Brero. L'individuazione del brano è arrivata in seguito all'indicazione del Centro Gianni Oberto, musicato dal maestro Fulvio Creux.
Ecco il testo:
“Drapò ‘d Piemont a svanta al vent l’eterna arsorsa dla nòstra gent… Dzora ‘l cel ross ëd glòria che an parla con la vos dla nòstra stòria – sota al lambel che a spòrz l’asur dël cel – la candia cros a slarga ai quatr canton ëd l’infinì ij brass glorios che an forgeran l’avnì. Drapò ‘d Piemont a svanta al vent l’eterna arsorsa dla nòstra gent… Për Piemont e për l’Euròpa, gent dla pian-a e gent dij brich, soma a l’erta, ardì sla piòta con l’ardor dij Gaj antich. Drapò ‘d Piemont a svanta al vent l’eterna arsorsa dla nòstra gent…”
Nella melodia si possono individuare due parti fondamentali: una parte nobile ed energica che rappresenta le montagne che circondano il Piemonte. Ma questa terra è anche caratterizzata dalla pianura, dalle risaie e dalle colline con i suoi vini; quindi, la seconda parte musicalmente è più dolce, creando un po’ di contrasto con la parte iniziale.
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