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Scandalo a Torino

Scandalo MeToo: denunce di molestie sessuali in Consiglio. Il sindaco chiede di far luce

Denunciano i colleghi uomini per comportamenti inappropriati, coinvolgendo anche Stefano Lo Russo

#metoo

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"Sei sexy con quegli occhiali, andiamo a cena insieme?".

E ancora: "Oggi hai una camicetta irresistibile". Messaggi di questo tenore sarebbero stati inviati a quattro consigliere circoscrizionali di Torino dai loro colleghi uomini, facendo scoppiare così un nuovo caso MeToo, dopo quello che nello scorso febbraio aveva investito l'università torinese, quando le studentesse denunciarono violenze di genere da parte di docenti.

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Questa volta la denuncia arriva da Rita Grimaudo del Movimento 5 Stelle, Anastasia Guarna e Sara Russo del Partito Democratico ed Elena Variara di Sinistra Ecologista, consigliere in Circoscrizione 2, che ieri sera, durante il consiglio, si sono alzate in piedi e hanno letto una lettera indirizzata al presidente dell'assemblea, Luca Rolandi, raccontando dell'accaduto.

"Siamo state oggetto di inopportune allusioni di natura sessuale, commenti svilenti la nostra capacità intellettiva e osservazioni indecorose sul nostro abbigliamento - hanno detto - tale condotta è a dir poco riprovevole e assolutamente inaccettabile ovunque avvenga, ma ancor di più in un contesto istituzionale".

Le molestie non si sarebbero limitate all'ambito istituzionale "ma si estendono alla sfera privata attraverso l'invio di messaggi inappropriati tramite l'applicazione WhatsApp", spiegano le donne secondo cui nei comportamenti "di un ristretto numero di consiglieri uomini" configurerebbero "illeciti di natura penale e qualora questa situazione non venisse affrontata e risolta, ci vedremo costrette a intraprendere le opportune azioni legali a tutela dei nostri diritti e della nostra dignità".

Elena Variara ha spiegato che la lettera è stata scritta per "sollevare una questione politica, senza processare nessuno, con l'obiettivo di mettere di fronte la responsabilità collettiva di questi eventi".

Grimaudo invece parla di un "clima da caserma e da palestra, che poco ha a che fare con un centro civico", evidenziando che ci sono state "discriminazioni intellettive e toni prepotenti che molti consiglieri utilizzano con le donne".

"La lettera mi ha molto colpito - ha replicato il presidente Rolandi - sono ferito e avvilito da questa situazione. Ritengo che il nostro consiglio sia formato da persone per bene. Ma devo fare delle verifiche. Il rispetto delle persone è la base di una buona convivenza civile". Rolandi ha poi continuato: "Convocherò una capigruppo per chiarire quanto accaduto, con la speranza che ritorni un clima normale, nel massimo rispetto della dignità di tutte le persone coinvolte".

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Stefano Lo Russo: "La nostra amministrazione condanna fermamente qualsiasi forma di molestia e discriminazione. Nessuno dovrebbe mai sentirsi minacciato o non rispettato sul luogo di lavoro - afferma il primo cittadino - Occorre immediatamente far luce su questi eventi ed agire con la massima trasparenza e severità contro chiunque sia responsabile di tali comportamenti inaccettabili".

Sindacati: serve un cambiamento culturale dell'intera società 

 "Quanto denunciato da alcune consigliere della Circoscrizione 2 di Torino in merito alle molestie subite, ci dice quanta strada resti da fare sul tema del rispetto dei diritti e della dignità. Troppo spesso la paura di denunciare permette a chi commette molestie di agire indisturbato. Le consigliere hanno avuto il coraggio di denunciare, e altri colleghi hanno dimostrato la loro solidarietà. La sfida che dobbiamo vincere tutte e tutti è quella di far emergere la responsabilità collettiva rispetto a fatti gravi come quelli che accadono quotidianamente anche nei luoghi di lavoro".

Così le segretarie di Cgil, Cisl e Uil di Torino, Elena Ferro, Cristina Maccari, Teresa Cianciotta

"Le molestie e le discriminazioni - aggiungono le tre segretarie - non sono mai un fatto privato, e il momento storico di rottura rispetto ai vecchi schemi del passato che portavano le vittime a dover sopportare, deve condurre a un cambiamento culturale dell'intera società. Proprio con questa logica Cgil, Cisl, e Uil, insieme alle Associazioni delle imprese e alla Città Metropolitana, hanno condiviso un vademecum per combattere molestie e discriminazioni sui luoghi di lavoro".

"Alle consigliere della Circoscrizione 2 - affermano - va tutta la nostra vicinanza nella convinzione che il loro coraggio possa rappresentare un esempio per tante e tanti che non hanno ancora trovato la forza di denunciare".

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