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San Mauro

Strage di via D'Amelio: un ricordo per chi ancora chiede giustizia

Comune e associazioni unite per ribadire l'impegno antimafia

Via Borsellino angolo via Speranza, commemorazione strage D'Amelio

Strage di via D'Amelio

San Mauro commemora la carneficina di via D’Amelio, che a Palermo, trentadue anni fa, fece perdere la vita al giudice Paolo Borsellino ed altre cinque persone, membri della sua scorta.

Era un caldo pomeriggio di luglio in Sicilia. Precisamente il 19 luglio 1992. Quando, ad attendere Borsellino sotto casa della madre, c’erano invece anche 50 chili di tritolo, nascosti in una vecchia Fiat126. Una storia che in molti conosceranno e ricorderanno bene, ma non per questo meno degna di essere omaggiata.

Il Comune della città, così, insieme al Tavolo per la Legalità cittadino e a Libera Piemonte - organizzazione no-profit contro le mafie - si è ritrovato venerdì pomeriggio in via Borsellino angolo via Speranza, ove è posizionata la targa in memoria della strage, per ricordarne sia le vittime che i loro familiari.

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Via Borsellino angolo via Speranza, commemorazione strage D'Amelio

Presenti anche i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri, del Corpo Filarmonico, di Croce Verde, Anpi, e tanti cittadini uniti dai valori della legalità, della giustizia, dell'antimafia. «Vogliamo ricordarli tutti, dando voce al bisogno di verità di tutti i familiari delle vittime, che ancora oggi chiedono giustizia», ribadiscono fermamente i membri di Libera Piemonte.

«Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola», la storica frase recitata dal giudice poco prima di perdere la vita così barbaramente.
Questo, così, è forse un piccolo modo per fare sì che la sua, e quella di tanti altri come lui, non muoiano mai.
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