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Cucina Mon Amour

Enoteca La Favorita: dove il vino diventa poesia

Un viaggio tra i profumi e i sapori del vino, tra passione familiare e cultura enogastronomica

Enoteca La Favorita: storie di famiglia e di vini
Se è vero quello che sosteneva lo scrittore Louis Stevenson che "il vino è poesia imbottigliata" allora il posto di cui vi scrivo oggi è una raccolta di poesie.
 
Ci troviamo all'enoteca La Favorita di Settimo Torinese e qui a fare gli onori di casa sono Marta e Renato, figlia e papà che portano avanti insieme questa attività familiare da oltre vent'anni.
L'enoteca nasce per passione, perché Renato ha origini venete e qui, regione di vini straordinari, la sua famiglia possiede dei vigneti.
 
I terreni - mi raccontano - non sono enormi, ma tanto è bastato per far avvicinare Renato al mondo del vino e della viticultura. Passione che è rimasta latente per molti anni, fino al 2002, quando dopo tanti anni di lavoro impiegatizio ha scelto di fare del suo interesse per il vino la sua principale attività, coinvolgendo in questa nuova avventura anche sua figlia Marta.
 
Sapete quanto io apprezzi le attività familiari, fino ad ora ho sempre scritto di mogli e mariti che lavorano insieme, ma qui invece si tratta di padre e figlia e io la trovo di una dolcezza infinita.
 
Oltretutto l'enoteca ha aperto i battenti nello stesso giorno dell'anniversario di matrimonio di Renato e di sua moglie, perciò dai vigneti dei nonni, alla stessa data del matrimonio, al lavorare con la propria figlia, l'enoteca La Favorita è il risultato di un forte legame familiare.
 

Marta e Renato dell'enoteca La Favorita

Il mondo del vino è cultura, è storia, è il lavoro della terra. Per Marta e Renato il vino non significa solo vendere un prodotto fatto e finito, il loro intento è quello di far scoprire l'affascinante e complesso universo della viticoltura. Una delle frasi che ripetono più spesso è che c'è sempre da imparare sul mondo del vino, che bisogna sempre essere curiosi di conoscere nuove realtà.
 
Ed è su questo continuo scambio di saperi che si basa la loro attività: Marta e Renato sono sempre pronti a condividere con i clienti meno esperti le loro conoscenze sul vino, ma anche ad acquisirne di nuove dai produttori con cui si interfacciano. E poi c'è l'ascolto del cliente, che sembra scontato farlo notare, ma non lo è.
 
Quando si chiede un vino all'enoteca La Favorita vengono poste molte domande per individuare il vino esatto da proporre al consumatore, ognuno ha i propri gusti ed è giusto cercare di capire meglio e soddisfare la necessità del cliente. Marta si è ironicamente definita una psicologa del vino, ed è vero!
 
Non cercano per forza di vendere l'etichetta più cara o quella in voga, la loro idea è quella di accontentare la persona che acquista rispettandone il budget e l'occasione d'uso.
 
La loro competenza e l'offerta di circa 1500 etichette tra vini e distillati di tutto il mondo ha permesso loro di ottenere il titolo di Maestri del Gusto per dieci edizioni consecutive e nell'edizione del 2021 delle "enoteche d'Italia" viene nominata da Gambero Rosso la terza miglior enoteca di Torino e provincia.
 
Dall'apertura fino ad essere insigniti di questi premi ne hanno fatta di strada, eppure l'enoteca La Favorita ha mantenuto quell'aria familiare, quell'idea di condivisione della passione per il vino.
 
In che modo, vi chiederete. Anche voi come me sognate di organizzare grandi cene a casa, con buon cibo e ottimo vino, di chiacchierare con gli amici e i parenti, di commentare ciò che si mangia e che si beve scambiandosi opinioni e pareri?
 
Anche Marta e Renato sognavano di accogliere amici e parenti come fosse una grande cena a casa propria, così da anni sono nate le serate di degustazione in enoteca: organizzano periodicamente delle cene a tema sull'universo del vino. Il proposito è quello di far conoscere produttori affermati, di promuovere nuove realtà del settore vitivinicolo, talvolta le serate si concentrano sulle sfumature di un unico vigneto o ancora su territori specifici di produzione.
 
Le degustazioni sono sempre accompagnate da un menu pensato dall'antipasto al dolce in abbinamento ad ogni calice proposto.
 
 
Mi raccontano che queste serate enogastronomiche sono nate dagli incontri fatti con i viticoltori nel corso degli anni; è sempre interessante e stimolante scoprire la storia di chi il vino lo produce, con tutti gli sforzi che comporta lavorare la terra.
 
Per Marta e Renato però questa conoscenza non poteva fermarsi solo a loro, sono storie e saperi che vanno condivisi con gli altri, così germoglia in loro l'idea di organizzare questi incontri per permettere a chiunque voglia partecipare di conoscere queste realtà. Negli anni hanno anche organizzato dei veri e propri corsi di avvicinamento al vino tenuti da docenti diplomati dell'AIS (Associazione Italiana Sommelier).
 
Ma come è cambiato il consumo di vino negli anni?
 
Mi raccontano che quando hanno iniziato l'attività nel 2002 c'era ancora la concezione delle damigiane, dei bottiglioni e del vino fatto in casa. È stato complesso e rischioso aprire questo negozio vent'anni fa, quando in un lento processo trentennale il vino ha iniziato ad essere più di qualità e quando si sono (ri)scoperti vigneti autoctoni quasi scomparsi.
 
Oggi si registra un consumo più consapevole del vino, si beve meno ma meglio.
 
Quindi oggi ha preso piede quella rivoluzione del vino iniziata trent'anni fa in cui i produttori puntano di più ad un vino buono e di qualità e non alla produzione di ennemila bottiglie. In Piemonte sono rinati vigneti dimenticati come il Pelaverga (Santo subito!) il Ruché, il Timorasso o il Baratuciat. L'acquisto dei vini oggi è anche strettamente legato all'abbinamento gastronomico, si tende sempre più a scegliere la bottiglia in base al cibo.
 
Ricordo ancora la prima volta in cui sono entrata in questa enoteca, stavo cercando un vino da bere con un risotto alla zucca. Poi una volta ho provato a metterli in difficoltà chiedendo di abbinare la liquirizia, e niente, scelta perfetta e ottima figura a cena con i miei ospiti.
 
L'enoteca La Favorita è così tanto fornita che è davvero difficile uscire a mani vuote, anzi spesso deve frenarmi proprio perché le opzioni sono sempre tante. Accontentano i palati di tutti, dai neofiti ai più preparati e spesso stuzzicano la curiosità dei clienti proponendo di provare nuovi vitigni.
 
Cosa dirvi se non di andare a conoscere Marta e Renato e la loro enoteca, di perdervi tra le bottiglie e tra i consigli e di portarvi a casa una piccola gioia in bottiglia.
 
PS: vi consiglio di iscrivervi alla loro newsletter o di controllare il sito per essere aggiornati sulle
cene di degustazione.
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