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Protesta degli aspiranti dirigenti scolastici

Scontro sull'Emendamento 12.5: La Questione delle Quote di Assunzione

Protesta degli aspiranti dirigenti scolastici

Il mondo della scuola è in fermento. Un gruppo di aspiranti dirigenti scolastici protesta vivacemente contro alcune recenti decisioni del Governo. La questione ruota attorno all'Emendamento 12.5, proposto dai deputati Latini, Loizzo e Miele. Questo emendamento, in sintesi, permette per l’anno scolastico 2024/25 di derogare alle percentuali previste dal Decreto Legge 198/2022, assegnando il 100% dei posti ai partecipanti del corso-concorso riservato, cancellando di fatto la quota del 60% destinata ai vincitori del Concorso Ordinario.

Per questo motivo, un gruppo di insegnanti ha deciso di unirsi in un Movimento Nazionale spontaneo, con l’obiettivo di far rispettare i diritti dei futuri vincitori del Concorso Ordinario, in un’ottica di correttezza e rispetto dei termini e delle condizioni accettate al momento della loro partecipazione alla procedura concorsuale.

Il motivo della scelta espressa nel testo dell’emendamento dai deputati è la "non conclusione" in tempo utile del Concorso Ordinario per le immissioni in ruolo al 1° settembre 2024. Questo ha spinto il Movimento, constatata la mancanza di volontà di congelare i posti vacanti affidandoli in reggenza, e considerata la propria impotenza di fronte alle lungaggini della procedura concorsuale, a chiedere uno snellimento della stessa. Propongono di trattare gli aspiranti del Concorso Ordinario al pari di quelli del corso-concorso riservato, per permettere una rapida immissione in ruolo anche per loro, a partire dal 1° settembre 2024.

Questa richiesta deriva anche dalla preoccupazione per l'alto numero di ricorrenti che, pur non avendo superato la prova preselettiva, potrebbero sostenere la prova scritta con riserva. Il Movimento sottolinea inoltre come la prova preselettiva sia stata estremamente selettiva per i candidati del Concorso Ordinario, con solo il 7% di ammessirispetto all'84,9% dei candidati del corso-concorso riservato.

Per questi motivi, gli aspiranti Dirigenti scolastici esprimono le loro perplessità e preoccupazioni riguardo a ulteriori restrizioni, come già accaduto in altre procedure concorsuali. Temono che, se venisse utilizzato il 100% della quota riservata ai due concorsi, in futuro il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) potrebbe non autorizzare ulteriori assunzioni, riducendo così drasticamente il numero di posti disponibili per i vincitori del Concorso Ordinario.

I candidati sottolineano che, qualora venisse riservata la totalità dei posti ai partecipanti del corso-concorso riservato, il numero di posti disponibili per i vincitori del Concorso Ordinario nell’anno scolastico successivo potrebbe essere irrisorio. Questo timore è acuito dal previsto dimensionamento della rete scolastica, che potrebbe ulteriormente ridurre i posti disponibili.

Gli aspiranti dirigenti scolastici, animati dalla passione, dallo studio e dagli ideali di meritocrazia e uguaglianza, fanno appello affinché il Ministero dell’Istruzione e del Merito prenda tutte le misure possibili per garantire l’assunzione anche per i futuri vincitori del Concorso Ordinario. Il Movimento annuncia che continuerà a portare avanti le sue azioni e, se necessario, ricorrerà alle vie legali per difendere i propri diritti.

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