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Cronaca

Scandaloso: donazioni per bimba malata usate per viaggi e videogiochi

Genitori accusati di truffa aggravata, sottratti 200.000 euro destinati alle cure di una bambina affetta da una rara patologia

foto archivio

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Un gravissimo scandalo ha scosso la tranquilla comunità di Vercelli, portando alla luce un'inquietante frode che ha colpito al cuore la solidarietà e la fiducia della cittadinanza.

Le donazioni raccolte da una onlus per finanziare le cure di una bambina affetta da una rara e grave patologia sono state illegalmente deviate per pagare viaggi di piacere, abbonamenti a pay-tv, videogiochi e trasferimenti di denaro verso l'America Latina. La Guardia di Finanza di Vercelli, al termine di un'operazione di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura vercellese, ha scoperto una complessa frode ai danni di un'associazione filantropica della Valsesia.

L'indagine, durata diversi mesi, ha portato alla luce i dettagli di un'operazione di truffa aggravata che ha coinvolto tre persone, tra cui i genitori della bambina. La piccola, affetta da una rara patologia che richiede cure costose e specialistiche, era diventata il volto di una campagna di raccolta fondi che aveva commosso la comunità e raccolto circa 200.000 euro. Tuttavia, anziché essere utilizzati per le cure necessarie, gran parte dei fondi è stata destinata a scopi personali, con la complicità di una terza persona.

truffa

Le autorità hanno sequestrato complessivamente 128.000 euro, ma il danno morale e sociale resta incalcolabile. Per risalire all'effettivo utilizzo del denaro, i finanzieri hanno condotto approfonditi controlli presso noti ospedali pediatricidella Liguria, Lombardia e Toscana. Durante questi controlli, sono emerse fatture e ricevute falsificate, create ad arte dai tre indagati per giustificare le richieste di fondi all'associazione filantropica. Tra i documenti falsi, figurano fatture intestate a un medico spagnolo di grande fama con studio in Italia e ricevute di frequenti viaggi all'estero in strutture sanitarie.

La vicenda ha suscitato indignazione e sgomento tra i cittadini, che avevano partecipato con generosità alla raccolta fondi nella speranza di aiutare la bambina a ricevere le cure necessarie.

L'associazione filantropica della Valsesia, nota per il suo impegno a sostegno delle famiglie in difficoltà, è ora sotto shock e lavora a stretto contatto con le autorità per fare piena luce sull'accaduto e recuperare i fondi sottratti.

Questo caso di frode non solo ha messo in luce la necessità di maggiori controlli e trasparenza nella gestione delle donazioni, ma ha anche sollevato importanti interrogativi sull'integrità e l'eticità di chi, approfittando della buona fede delle persone, tradisce la fiducia collettiva per interessi personali.

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