Cerca

Gestione del servizio idrico nel Vercellese

Fluttero al centro della battaglia per l'acqua (e per i soldi che ne derivano)

Entro luglio il commissario incaricato da Cirio deve decidere. Due terzi dei Comuni (e Scheda, nuovo sindaco di Vercelli), le associazioni, i comitati e i sindacati sono per la gestione pubblica. Mentre l'ex sindaco Corsaro chiede di confermare il controllo da parte di Iren e la presidenza a D'Addesio

Fluttero al centro della battaglia per l'acqua (e per i soldi che ne derivano)

Il commissario regionale Andrea Fluttero, l'ex sindaco vercellese Andrea Corsaro e l'attuale Roberto Scheda

VERCELLI. Luglio è un mese decisivo per il futuro - perlomeno per i prossimi trent'anni - della gestione del servizio idrico integrato nel Vercellese, Biellese e Casalese.

L'Egato2, ente di governo dell'ambito territoriale ottimale, entro il 31 dicembre scorso avrebbe dovuto individuare il proprio modello di gestione. Tre le possibilità previste dalla norma: affidamento mediante gara, partenariato pubblico-privato con gara per la scelta del socio privato, gestione in house con affidamento a un soggetto pubblico.
Dopo una serie di rinvii, anche l'ultima conferenza (assemblea dei Comuni, Province, Unioni montane) convocata il 22 gennaio scorso si era chiusa con una votazione dall'esito chiaro ma non decisivo: il 67,73% dei rappresentanti dell'assemblea aveva votato per la gestione in house con affidamento a soggetto pubblico, ma non era stato raggiunto il quorum del 75% necessario per deliberare. In quell'occasione il soggetto “Vercellese 1” (la Città di Vercelli, rappresentata dall'allora sindaco Andrea Corsaro e dal suo assessore Luigi Michelini) aveva optato per la gara.
Il presidente della Regione, Alberto Cirio, in assenza di deliberazioni dell'assemblea aveva quindi provveduto, a fine gennaio, alla nomina di un commissario ad acta, Andrea Fluttero - esponente di Forza Italia, già sindaco di Chivasso, già consigliere provinciale e regionale, già senatore - dandogli 180 giorni di tempo per l'individuazione della nuova modalità di gestione.

Decisione imminente
I sei mesi sono agli sgoccioli e Fluttero, quindi, ora deve decidere. Si è preso tutto il tempo che gli serve, ha atteso l'esito delle elezioni (tra fine giugno e inizio luglio sono state rinnovate numerose Amministrazioni comunali) ma ora è al dunque.
La principale novità rispetto a gennaio è costituita dalla nuova Giunta di Vercelli, di cui fanno parte il sindaco Roberto Scheda e l'assessore Paolo Campominosi. Un anno fa entrambi, in qualità di consiglieri comunali, avevano sottoscritto una mozione - predisposta da Michelangelo Catricalà - in cui, a differenza dell'Amministrazione Corsaro-Michelini, si esprimevano chiaramente a favore della gestione pubblica: proponevano infatti di conferire «mandato ai rappresentanti del Comune di Vercelli nel consiglio d’amministrazione di Asm di chiedere la convocazione di detto organo societario nel più breve tempo possibile per esprimere, a nome del Consiglio comunale, la volontà della Città di Vercelli di procedere allo scorporo del ramo idrico gestito da Asm, al fine di realizzare in Ato2 le condizioni per l’affidamento diretto in house ad un unico gestore interamente pubblico». Lo scorporo, infatti, è il passaggio necessario per far tornare la gestione del servizio idrico interamente al Comune, che lo farebbe confluire nel gestore unico pubblico, mentre quel che resta delle attività di Asm (elettricità, gas, raccolta rifiuti) rimarrebbe in capo a Ireti, controllata di Iren.

Scheda, qui si parrà la tua nobilitate
Se quindi già i due terzi dei soggetti rappresentati in Egato2 si erano espressi a favore dell'affidamento in house, ora anche la nuova Amministrazione di Vercelli - discostandosi dall'orientamento espresso dalla precedente - è a favore della gestione pubblica. Perlomeno: dovrebbe esserlo, per coerenza, a meno che Scheda e Campominosi, entrati nella maggioranza Lega-Fi-Fdi che fu di Corsaro, non abbiano nel frattempo cambiato idea. Non possono, però, cincischiare: il momento per esprimersi è adesso, prima che il commissario Fluttero decida.
Per questo motivo una serie di soggetti che considerano l'acqua “bene comune” e che chiedono il rispetto dell'esito del referendum del 2011 - le associazioni ambientaliste Legambiente e Pro Natura, il Comitato acqua pubblica Vercelli, il Circolo “Tavo Burat” di Biella, il gruppo “Uniti per Vercelli” e la rappresentanza vercellese di Piemonte popolare - nei giorni scorsi hanno sollecitato «la nuova Amministrazione comunale, in coerenza con quanto espresso da Scheda e Campominosi con la mozione, ad attivarsi immediatamente presso il commissario Fluttero per dichiarare la preferenza della Città di Vercelli per una gestione del servizio idrico pubblica in house, così come già chiesto dalla grande maggioranza dei Comuni di Vercellese, Biellese e Casalese».
Anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che a gennaio avevano organizzato un presidio davanti alla sede di Egato2, chiedono la gestione pubblica: «I lavoratori delle società coinvolte non meritano di essere esposti a soluzioni di mercato che non tengano conto della storia, della prospettiva delle aziende e delle persone che ci lavorano. La gestione pubblica e quindi l’affidamento diretto è la nostra richiesta».
Si attende quindi che nei prossimi giorni la nuova Amministrazione Scheda si pronunci chiaramente con il commissario Fluttero, aggiungendo anche Vercelli - con il suo innegabile peso di capoluogo - a quei due terzi di soggetti, soprattutto piccoli Comuni, che già hanno chiesto il passaggio al modello di gestione pubblica. A quel punto sarebbe difficile, per Fluttero, scegliere un altro modello (che la maggior parte dei Comuni non vogliono) andando contro la volontà della maggioranza dei soggetti che fanno parte di Egato2.

Corsaro ha già detto la sua
Il gruppo di interesse che gravita intorno a Corsaro, però, spinge per mantenere lo status quo. Dopo le elezioni, infatti, su tanti argomenti sui quali poteva intervenire, l'unica presa di posizione dell'ex sindaco - prima ancora della convocazione della prima seduta del nuovo Consiglio comunale - è stata proprio su Asm e sul servizio idrico. Corsaro continua ad opporsi all'affidamento diretto del servizio, soluzione che - sostiene - sarebbe «penalizzante per Asm detenuta al 40% dal Comune» (e per il restante 60% da una controllata di Iren). L'ex sindaco auspica l'individuazione di «una modalità di affidamento che consenta ad Asm di continuare a operare nel territorio», e soprattutto - aggiungiamo noi - che consenta a Comune e Iren di continuare ad incassare i corposi dividendi (circa 5 milioni l'anno) derivanti dagli utili che l'azienda fa con la gestione del servizio idrico.

Chi alla presidenza di Asm?
Corsaro, inoltre, spinge per mantenere alla presidenza di Asm (incarico che spetta al Comune) il suo fido Angelo D'Addesio, che negli ultimi cinque anni ha operato rispondendo a lui e non al Consiglio comunale, e che infatti nei giorni scorsi - dopo l'elezione di Scheda a sindaco - ha rassegnato le dimissioni scrivendo «Sono grato al sindaco avv. Corsaro (e - si badi - non al Consiglio comunale, ndr) per avermi concesso l’opportunità di compiere questa magnifica esperienza».
Corsaro deve aver orecchiato - tra i vari rumors di palazzo sulla spartingaia delle poltrone nel post-elezioni - che ad aspirare alla presidenza di Asm (emolumento: 34.500 euro l'anno) è il leghista Daniele Baglione: che Corsaro stesso cinque anni fa aveva indicato come consigliere d'amministrazione dell'azienda (insieme ad Antonio Prencipe, segretari di due partiti che sostenevano la sua Amministrazione), ma che ora non vuole più. Non lo vuole più per due motivi; primo: perché «Baglione, pur facendo parte del cda di Asm, alla conferenza Ato 2 del 22 gennaio, in rappresentanza del Comune di Gattinara ha votato per l'affidamento in house del servizio idrico integrato esprimendo un voto palesemente confliggente con gli interessi dell'azienda e del Comune di Vercelli»; secondo motivo (che Corsaro non dice, ma è il segreto di Pulcinella), perché Baglione - segretario provinciale della Lega - è uno di coloro che nei primi mesi di quest'anno hanno deciso la cacciata di Corsaro e la sua sostituzione con Scheda alla guida della coalizione che amministra Vercelli.
Ecco quindi che Corsaro, inviando mediante comunicato stampa un preciso avvertimento a Scheda, dice di confidare nel fatto «che il nuovo sindaco, che si professa uomo libero, non si faccia condizionare dai partiti e dalle logiche di ripartizione delle poltrone e, nell'interesse di Vercelli, confermi D'Addesio alla presidenza di Asm».

Nella questione, come sempre, il non-detto è sempre lo stesso: sono in ballo un sacco di soldi, pagati dai cittadini-utenti, e continuare a far gestire il servizio idrico da Asm anziché da una società interamente pubblica conviene a molti. Conviene ai politici (soprattutto ai trombati, a coloro che aspiravano a un incarico da assessore ma che sono rimasti fuori dalla Giunta) che stanno smaniando per farsi nominare da Scheda nel consiglio d'amministrazione della società con relativa retribuzione; ma conviene soprattutto ai due principali soci di Asm - Comune di Vercelli e Iren (tramite Ireti) -, che da anni continuano a rimpinguare i loro bilanci lucrando sul servizio idrico. Ecco perché Corsaro, anche ora che non è più sindaco, su questo si agita tanto.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori