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Ivrea
30 Giugno 2024 - 22:59
Targa per Mario Tchou
Il 29 giugno 2024, al termine delle Celebrazioni in occasione del centenario della nascita di Mario Tchou – l’ingegnere italo-cinese artefice della realizzazione dell’Olivetti Elea 9003, uno dei primissimi calcolatori a transistor al mondo – ad Ivrea, all’esterno della sede del Laboratorio - Museo Tecnologic@mente.
L’Innovazione Olivetti (Via Giuseppe Di Vittorio 29), è stata posata la Targa dedicata a Mario Tchou in marmo bianco di Carrara, di ampie dimensioni (75 x 105), che contiene anche la foto di Roberto Olivetti e Mario Tchou e una immagine dell’Elea 9003. Nella Targa viene anche ricordato che Mario Tchou può essere considerato il padre della Società Generale Semiconduttori, primo nucleo dell’attuale STMicroelectronics.
La Targa è stata scoperta dall’Assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone, dal Sindaco di Ivrea Matteo Chiantore, dal Presidente dell’Associazione Ivrea A Roma, Giuseppe Rao e dal Presidente della Fondazione Natale Capellaro
Testo Targa: Mario Tchou, ingegnere e fisico, figlio di un diplomatico cinese, nel 1954 viene convinto da Adriano Olivetti a rinunciare al prestigioso incarico presso la Columbia University di New York per recarsi ad Ivrea con l’obiettivo di dirigere il progetto di un calcolatore elettronico italiano.
Nel 1957, per merito di una sua intuizione, la Olivetti e la Telettra di Virgilio Floriani fondano la Società Generali Semiconduttori, primo nucleo della futura STMicroelectronics.
Con il sostegno di Roberto Olivetti, l’ing. Tchou nel 1959 porta a compimento a Borgolombardo (MI) l’opera avviata a Barbaricina (PI): l’Olivetti Elea 9003, uno dei primissimi elaboratori elettronici al mondo completamente a transistor (design di Ettore Sottsass).
Lavora al progetto una piccola squadra di ingegneri, fisici e matematici, tra i quali Giorgio Sacerdoti, Franco Filippazzi, Remo Galletti, Simone Fubini, Lucio Borriello, Ottavio Guarracino, Martin Friedman, Mauro Pacelli e Pier Giorgio Perotto.
Il 9 novembre 1961 Mario Tchou, diretto ad Ivrea per presentare ai vertici dell’azienda il piano per un nuovo calcolatore, perde la vita in un incidente d’auto.
Grazie al suo genio, alla vision di Adriano Olivetti e al contributo dei tecnici e degli operai del Laboratorio di Ricerche Elettroniche Olivetti, l’Italia – agli albori degli anni ’60 – conquista un ruolo di primazia mondiale nelle tecnologie di frontiera.
La Fondazione Natale Capellaro e l’Associazione Ivrea A Roma, hanno istituito un premio dedicato a Roberto Olivetti e Mario Tchou, i due maggiori artefici dei successi della Olivetti nell’elettronica, destinato ad una persona che si è distinta per le capacità di progettare attività educative nelle tecnologie digitali .
Il Premio è stato assegnato a Emanuela Giulietti, direttrice del Laboratorio - Museo Tecnologic@mente. L’Innovazione Olivetti.
Nella motivazione si legge che: Emanuela Giulietti in questi anni ha progettato decine e decine di laboratori digitali, seguendo la filosofia olivettiana delle due culture: quella tecnologica e scientifica e quella umanistica. Tecnologic@amente ogni anno mette a disposizione delle scuole un catalogo di ben 30 laboratori, con un’offerta differenziata e modulabile in base alla fascia d’età e al programma di studio delle classi coinvolte. Eanuela Giulietti ha dimostrato di essere una persona dotata di talento e creatività, a cui vanno unite la sua generosità e il suo grande cuore nonché un innato senso del lavoro di squadra e significative capacità di affrontare e risolvere i problemi”.
Nel corso della giornata sono state ricordate le parole di Virgilio Floriani, fondatore della Telettra, partner della Olivetti nella creazione della Società Generale Semiconduttori e di Roberto Olivetti, il maggiore artefice, assieme a Mario Tchou della realizzazione dell’Elea 9003.
Virgilio Floriani: "Le cose si stavano avviando bene quando avvenne nel 1960 la morte improvvisa dell’Ing. Adriano Olivetti, seguita breve distanza da quella dell’Ing. Mario Tchou: erano ambedue persone di grande levatura intellettuale ed indiscusso valore. […] L’ing. Mario Tchou […] io lo stimavo come la persona forse più intelligente che avessi avuto l’avventura di incontrare .
Fino a quel tempo la Telettra era qualcosa di mezzo fa un laboratorio di ricerca applicata ed una industria padronale. Nei contatti con i dirigenti Olivetti […]le mie orecchie percepirono parole nuove come: controllo di gestione, tempi e metodi, budget, ricerca motivazionale, relazioni umane, direzione per obbiettivi e così via.
L’ing. Adriano Olivetti, il figlio Roberto, l’Ing. Mario Tchou furono molto aperti e generosi; quegli incontri mi permisero di dare inizio la trasformazione della Telettra in un’azienda industriale strutturata con criteri moderni: la fortuna volle che questi incontri si verificassero nel tempo in cui si faceva sempre più urgente introdurre in Telettra nuovi principi organizzativi. La politica del buon padre di famiglia non era più sufficiente."
Roberto Olivetti: “Le persone devono essere pagate bene; chi è impegnato nel lavoro scientifico non può avere preoccupazioni economiche. Cercavamo di capire l’interesse reale dei giovani selezionati per progettare l’Elea 9003, e se il lavoro proposto corrispondeva ad una vocazione. Prima del denaro, era nostra intenzione offrir loro una sfida, la possibilità di partecipare con entusiasmo e motivazioni ad un’impresa innovativa, con spirito di avventura e l’aspirazione a conquistare qualcosa di nuovo. Non potevamo promettere, ai giovani laureati, garanzie, ma solo incertezze”.
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