Il Frociriè divide gli organizzatori e il Comune per la prima volta nega il patrocinio al Pride
Nella richiesta presentata il nome e la grafica erano più sobri, poi è spuntata la provocazione che ha fatto fare il passo indietro all'amministrazione
Tutto era pronto per concedere anche quest'anno, il patrocinio da parte dell'amministrazione, quando è spuntato un nuovo manifesto con una grafica differente da quella riportata nella richiesta presentata in comune, e soprattuto quel nome, Frociriè, che doveva suonare come una provocazione, ma che alla fine ha tirato su un polverone talmente grande da rischiare di offuscare l'evento stesso.
Ed è così che la giunta guidata dalla sindaca Loredana Devietti oggi, a 24 ore dalla manifestazione, ha deciso di smarcarsi, negando il patrocinio all'evento e spiegano i motivi per i quelli, per il primo anno, l'evento non avrà l'avallo ufficiale del Comune.
"L’organizzazione del Pride di Cirié di quest’anno sembrerebbe purtroppo essere stata caratterizzata da una mancanza di condivisione e di linearità anche nella stessa richiesta di patrocinio al Comune - comunicano da Palazzo D'Oria -. Patrocinio che negli anni scorsi – pur non condividendone la forma – la Giunta comunale ha sempre dato, sostenendo il fine ultimo della manifestazione che è quello di salvaguardare la libertà e i diritti di ognuno".
Ed ecco cosa sarebbe successo: "Quest’anno al fine del rilascio del Patrocinio sono pervenute locandine di comunicazione in momenti separati, differenti tra loro. Nel frattempo però è stata veicolata agli organi di stampa una locandina ulteriormente diversa da quelle presentate per la domanda di patrocinio, difforme sia nel titolo della manifestazione che nella grafica, non condivisa peraltro dai referenti della cooperativa che hanno fatto richiesta di patrocinio e comunque non in linea con la comunicazione istituzionale dell’ente. Di fronte a questi presupposti pertanto il patrocinio non può essere concesso".
Una decisione che non pregiudicherà la manifestazione: "La concessione del patrocinio nulla ha a che fare con il diritto a manifestare e la sua assenza non ne pregiudica lo svolgimento - specificano dall'amministrazione comunale - solo il questore può negare l’autorizzazione a manifestare, non certo il Comune. Sarà quindi possibile per gli organizzatori dare seguito all’iniziativa".
La suìindaca Devietti
Ma chi sarebbe la cooperativa che non avrebbe condiviso l'impostazione del Pride 2024, citata dalla Giunta Devietti?
I referenti del collettivo trasfemminista Provincialotta allargano le braccia: "Che confusione..."
E poi cercano di riordinare fatti e idee: "Noi siamo un collettivo, non un'associazione iscritta al terzo settore. Non essendo un soggetto giuridico non possiamo presentare richiesta di Patrocinio in Comune. Gli scorsi anni, dunque, è sempre stata presentata dall'Arci, un'associazione sorella, in collaborazione con Provincialotta. Quest'anno, invece, si è prestata un'altra associazione a noi molto vicina, la Cooperativa di Consumo Ciriacese, sempre in collaborazione con Provincialotta. Il nome dell'evento Ciriè Pride 2024" non è mai cambiato. Il riferimento dell'amministrazione è alle grafiche uscite successivamente sui social, quelle che riportano il tema dell'evento, "Fociriè" con il sottotitolo "Provincia in Lotta", una grafica realizzata per i social da un artista Queer di zona che è un'altra cosa rispetto ai nostri manifesti ufficiali, quelli per i quali abbiamo chiesto il patrocinio. I giornali hanno ripreso queste grafiche che sono dei meme, non i manifesti ufficiali. E la Cooperativa di Comumo, che nulla sapeva delle altre grafiche perché erano uscite solo su Instagram, è rimasta disorientata da quel che stava succedendo".
Alla fine Provincialotta ha preferito rinunciare: "Quando abbiamo visto alzarsi il muro avremmo potuto spiegare tutte queste cose, ma ci siamo resi conto che sarebbe stato inutile e ci siamo arresi. All'atto pratico per noi non cambia nulla. Ottenere il patrocinio per noi significa riuscire a stabilire una forma di dialogo, aprire un canale. Quest'anno è andata così. Ma il vento che tira, lo sappiamo bene, è questo. La Regione Lazio ha negato il patrocinio al Pride di Roma. La città di Milano lo ha negato alla manifestazione cittadina, così come la Regione Piemone ha detto no alla richiesta del Pride di Torino".
Quello di domani sarà un Pride ancora più partecipato di quello degli anni scorsi. Al corteo prenderà parte anche la città di Ivrea con il collettivo transfemminista "Mai cite" (mai zitte in piemontese, Ndr) nato in occasione del Carnevale per sensibilizzare sulle molesti durante le grandi manifestazioni con il tema "A Carnevale nessuna molestia vale". E ci sarà anche Nichelino con il collettivo transfemminista "Red benches" (panchine rosse".
"Come ogni anno puntiamo sulla buona e serena riuscita dell'evento. Tutto il resto solo polemiche che lasciano il tempo che trovano" conclude Provincialotta.
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