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Parella
28 Giugno 2024 - 21:40
Graziano Cimadom e il castello di Parella
"Ma che bel castello" cantava fino a qualche anno fa l'Amministratore di Manital Graziano Cimadom. Si riferiva a quello di Parella acquistato per ristrutturato spendendo e spandendo milioni di euro come non ci fosse un domani. Per il proprio ego e quello di una città che per un certo periodo l'ha pure paragonato ad Adriano Olivetti. Erano altri tempi, quelli delle sponsorizzazioni e "Re Cimadom" ne aveva e ne dava un po' a tutti. Mille di qua, 10 mila di là. Per San Savino, per il Carnevale, per la musica e per il teatro. Altri tempi.
Ora infatti, il maniero è nuovamente all'asta. Dopo il fallimento finanziario della Manital, ex multiservizi di Ivrea, i commissari straordinari hanno indetto la quinta asta, abbassando ulteriormente il prezzo di vendita a 6,2 milioni di euro. La prima asta, svoltasi anni fa, era partita con una richiesta di 12 milioni di euro, ma nessun acquirente si è ancora fatto avanti, nonostante il notevole ribasso.
Il castello, la cui costruzione risale al 1545, è stato dimora storica dei conti San Martino. Nel corso dei secoli, ha subito diverse modifiche e ampliamenti, passando attraverso numerosi proprietari fino a diventare, nel XIX secolo, un seminario dei Padri Bianchi Missionari d’Africa.
Negli anni '60, tornò a essere una dimora privata, trasformata in luogo di cerimonie prestigiose. All'inizio del 2000, il castello fu acquisito da una società d'affari, che lo lasciò in uno stato di degrado fino all'acquisto da parte della Manital nel 2011.
La Manital investì 40 milioni di euro per il restauro e la sua riqualificazione, trasformandolo in un polo turistico di lusso. La start-up Vistaterra (qualcuno se la ricorda ancora?) fu creata con l’obiettivo di sviluppare un hotel di charme, un agriparco con vigneto di Erbaluce e un biolago.
Inaugurato nel 2017, il complesso ha ospitato eventi importanti, cene di gala e visite guidate, attirando l’attenzione del pubblico fino al gennaio 2021, quando il Tribunale di Torino dichiarò lo stato di insolvenza della società Vistaterra.
Oltre al castello, il bando di vendita prevede la cessione del ramo d'azienda Vistaterra Srl per 53 mila euro, comprendente le licenze per attività alberghiera e di ristorazione, terreni agricoli di proprietà della Vivai Canavesani Srl per 55 mila euro e il biolago adiacente per 414 mila euro.
Detto questo, con il fallimento della Manital il castello e le infrastrutture sono stati completamente abbandonati e il degrado avanza. I curatori hanno provveduto solo alla messa in sicurezza del biolago, che è stato svuotato e recintato per evitare incidenti, mentre cartelli segnalano i divieti di accesso".
Il progetto iniziale di Graziano Cimadom prevedeva di attirare 600 mila visitatori all'anno, generando un fatturato di 17 milioni di euro e creando un centinaio di nuovi posti di lavoro. Tuttavia, con il fallimento dell'azienda, questi piani ambiziosi sono rimasti solo sulla carta.
Il bando per la vendita del castello scade il 31 luglio e i commissari sperano che questa volta ci sia finalmente un acquirente interessato a investire in uno dei pezzi più pregiati della galassia Manital. Fino ad allora, il futuro del castello rimane incerto, sospeso tra un passato glorioso e un presente difficile. Il tempo dirà se questo gioiello storico troverà finalmente qualcuno in grado di riportarlo al suo antico splendore.
Oltre al castello di Parella, sono all'asta anche due immobili a Ivrea: uno in via Di Vittorio per 1,9 milioni di euro e l'altro in via Jervis per 430 mila euro. L'obiettivo dei commissari straordinari è azzerare il patrimonio immobiliare ancora a carico della Manital e trovare imprenditori capaci di rilanciare questi beni storici e turistici.
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