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Settimo Torinese

Tutti i "cagasotto" di Elena Piastra

Sui social un esercito di profili fake

Tutti i "cagasotto" di Elena Piastra

Nella Settimo “bella da vivere”, c'è un movimento di resistenza tanto sottile quanto potente, un esercito di guerrieri virtuali che si batte senza paura... dal comfort di una poltrona o di una sedia di casa propria.

E son moderni moschettieri (o "cagasotto"), armati di tastiera e doppio profilo, pronti a difendere l'onore della sindaca Elena Piastra con un fervore che farebbe invidia agli antichi samurai.

Nel mondo Facebook, dove ogni post può diventare un campo di battaglia, i nostri eroi non usano il proprio nome ma identità segrete. Sono i paladini della verità, pronti a difendere la sindaca dalle malelingue e dalle critiche come se fosse una questione di vita o di morte. Non hanno limiti nella calunnia, nell'attaccare i cittadini o i giornalisti che non si uniscono al coro (Brava sindaca continua così, Complimenti, Sei Tutti noi, Ottimo...) o incapaci di fare da "cassa di risonanza" all'attività dell'Amministrazione comunale.

C’è Carlo Bianchi, pacato pensionato con una passione per il giardinaggio. C’è Maria Rossi, tranquilla casalinga con un amore segreto per i reality show. C'è il presidente dell'associazione che ha goduto di un bel contributo. C'è il collaboratore a progetto che prega nel rinnovo. C'è il fornitore di servizi. Ci sono anche l'amica, l'amico, il parente, il simpatizzante, il militante politico....

Non c'è post negativo che sfugga loro, non c'è critica che rimanga senza risposta. 

Non conoscono limiti.

Criticano i critici, attaccano gli attaccanti, tutto nel nome della giustizia... o meglio, della giustizia secondo Elena Piastra o, se si preferisce, di una "Settimo bella da vivere" che si trova solo nelle loro fantasie...

L'ironia? Nascosti dietro un falso nome, sventolano la bandiera della verità.

L'assurdità? Credono davvero di essere degli eroi moderni, mentre agiscono nell'ombra della loro stessa codardia.

Il dramma? I loro continui attacchi in favore del "potere costituito" inducono tanti cittadini a "non raccontare" più nulla sui social, a non dibattere. Perchè farsi insultare gratuitamente? Perchè confrontarsi con gli "squadristi"? Perchè immolarsi al pubblico ludibrio? Già...! Perchè? Ma chi glielo fa fare?

Tant'è! Settimo teatro di un'epopea digitale, dove il coraggio si misura a colpi di click e le battaglie si combattono su bacheche e feed. E mentre loro difendono il mondo (virtuale), noi possiamo solo osservare e sorridere di fronte a questa straordinaria manifestazione di coraggio da tastiera...

Perchè poi, in fondo in fondo, ognuno ha l'esercito che si merita, anche Piastra

Ah che paura...

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