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Crescentino

Ferrero si conferma sindaco accentratore

Anche nel secondo mandato continua a tenere per sé le deleghe più importanti: bilancio, personale, urbanistica, lavori pubblici, a cui aggiunge tributi e frazioni. Agli assessori restano le briciole (e lo stipendio, che è la cosa fondamentale)

Ferrero si conferma sindaco accentratore

Il rieletto sindaco Ferrero con gli assessori Lifredi, Rossi e Dassano

CRESCENTINO. Con la scontata conferma dell'Amministrazione Ferrero ci si aspettava che la convocazione del primo Consiglio comunale del secondo mandato fosse rapida, e che la seduta si tenesse entro dieci giorni dalla proclamazione dei risultati. Invece no: mentre negli altri Comuni - Palazzolo, Alice Castello, ecc. - il nuovo Consiglio si insediava immediatamente, nelle stanze del palazzo comunale di Crescentino in questi giorni c'è stato parecchio da discutere; Ferrero ha emesso la convocazione solo il 19, ultimo giorno utile, e riunirà la nuova assemblea cittadina la sera di martedì 25, alle 21 al Teatro Angelini.

All'ordine del giorno c'è - oltre al giuramento del sindaco, la presentazione delle linee programmatiche, l'elezione della commissione elettorale, ecc. - la “comunicazione della nomina della Giunta comunale”, con l'ufficializzazione degli assessorati e le rispettive deleghe. Ed è su questo che tra gli eletti di “Crescentino viva” nei giorni scorsi c'è stato, diciamo così, un franco e animato dibattito.
Ferrero già prima delle elezioni aveva annunciato che, come già nel 2019, avrebbe assegnato gli assessorati ai candidati che avessero ottenuto il maggior numero di voti di preferenza. Ed ecco quindi che rispetto alla Giunta uscente ci sono due novità: la prima è che vicesindaco non sarà più Luca Lifredi bensì Liberato “Nino” Dispoto, che l'ha ampiamente superato nelle preferenze (569 a 307); Lifredi resta in Giunta come assessore (e si vede decurtare l'indennità mensile da 2000 a 1800 euro). La seconda è che Annalisa Bordignon (147 voti) cede la poltrona e l'indennità ad Angela Rossi (432): la Bordignon dice addio ai 1800 euro mensili e percepirà soltanto i gettoni di presenza da consigliera.

Quanto alle deleghe agli assessori, sono confermate quelle di Maria Antonella Dassano (istruzione, cultura e politiche sociali). La Rossi eredita dalla Bordignon quella all'ambiente, a cui vengono aggiunte quella ai rapporti con il Santo Spirito e quella a “viabilità e mobilità sostenibile”, che nei cinque anni passati era in capo al sindaco. Lifredi mantiene quelle a manutenzione e patrimonio, verde pubblico, protezione civile e agricoltura. Dispoto si vede confermare quella allo sport (il suo vero bacino elettorale) e ai rapporti con il Villaggio Annunziata e in più avrà quella agli eventi e manifestazioni (che di fatto è gestita da Andrea Bazzano, uomo di fiducia di Ferrero nell'organigramma comunale).
Ma a ben leggere il nuovo schema delle deleghe appare ben chiaro che quelle “pesanti” vengono sempre più accentrate dal sindaco Vittorio Ferrero. Il primo cittadino, infatti, tiene per sé quelle che già aveva - bilancio, personale, urbanistica e lavori pubblici - e in più se ne aggiunge due relative a temi sui quali nel primo quinquennio è stato aspramente criticato: le frazioni (che prima erano di competenza di Lifredi) e i tributi (finora assegnati alla Bordignon). Due punti deboli della sua prima Amministrazione di cui ora ha deciso di occuparsi direttamente.
Deleghe anche ai consiglieri: cimiteri e diglitalizzazione a Pino Pezza, commercio al commerciante Pino Rotondo, biblioteca ad Elisabetta Leone, revisione dei regolamenti alla Bordignon.

Agli osservatori più scafati, insomma, non sfugge che il Comune è sempre più nelle mani di uno solo: Ferrero. Tra sorrisi, selfie di gruppo e pacche sulle spalle il sindaco lascia che i collaboratori si occupino di “gentilezza”, “gemellaggi”, “piccole cose” e altre amenità, ma la “ciccia” vuol continuare a gestirla in prima persona.

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