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Venaria
19 Giugno 2024 - 06:30
Momento solenne questa mattina, martedì 18 giugno, nella suggestiva cornice dei Giardini della Reggia di Venaria, dove 390 allievi Carabinieri hanno prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana, ricevendo gli alamari, simbolo distintivo dell’Arma, e diventando a tutti gli effetti Carabinieri.
Il grido “lo giuro” pronunciato con la voce solenne e all'unisono, ha commosso i familiari accorsi per vivere un momento così importante.
Gli allievi hanno concluso il terzo ciclo del 142° corso formativo, dedicato alla memoria del Carabiniere Andrea Marchini, insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Dopo sei mesi di intenso addestramento, iniziato lo scorso dicembre, quello di questa mattina è stato il termine di un percorso di grande impatto formativo costituito da lezioni ed esami di Diritto e procedura penale, tutela e protezione dei soggetti vulnerabili, la Costituzione, oltre alle attività teorico-pratiche attinenti alle armi in dotazione ed alla difesa personale.
"Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere, con disciplina e onore, a tutti i doveri del mio Stato, per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere Istituzioni"
Con queste parole, pronunciate con fermezza e orgoglio, gli allievi hanno espresso il loro impegno solenne a servire il Paese con dedizione, onore e disciplina.
un momento del giuramento
Il giuramento è avvenuto alla presenza dei vertici dell’Arma dei Carabinieri, del sindaco di Venaria Fabio Giulivi, del presidente uscente del Consiglio Regionale Stefano Allasia, degli esponenti della giunta comunale venariese, dell'assessore alla Sicurezza della Cittá di Torino Marco Porcedda e della presidente del consiglio comunale di Torino Maria Grazia Grippo. Presente anche una nutrita rappresentanza di volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri, compresi quelli della Reale.
La cerimonia è stata arricchita dalla presenza della Fanfara del III Reggimento Lombardia che ha eseguito la Fedelissima e l'inno dell'Arma.
Durante la mattinata era presente anche il Maresciallo Capo Renato Quaglia, classe 1918, già allievo dei Carabinieri Reali di Torino con corso iniziato l'8 settembre 1937. La sua presenza ha rappresentato un ponte tra le generazioni, un filo conduttore che lega il passato glorioso dell'Arma al futuro radioso dei neo Carabinieri.
La cerimonia si è conclusa con il discorso del Generale di divisione Giuseppe La Gala, Comandante delle Scuole, autorità di Vertice dell’Arma dei Carabinieri: “Per il carabiniere giurare significa servire con onore e disciplina il cittadino, mettendosi consapevolmente a sua disposizione, cosciente di poter essere chiamato, se necessario, a sacrificare anche la propria vita”.
Con la conclusione del corso e il giuramento solenne, per i 390 neo Carabinieri inizia un nuovo capitolo ricco di sfide e responsabilità. Un percorso che li porterà a servire il Paese con dedizione, coraggio e altruismo, sempre fedeli ai valori dell'Arma dei Carabinieri: “Nei secoli fedele”.
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