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Il caso

Sindaco ed ex Sindaco rinviati a giudizio per la costruzione del depuratore nelle Valli di Lanzo

Le proteste dei cittadini cominciarono già nel 2019, quando l'opera venne costruita

Sindaco ed ex Sindaco rinviati a giudizio per la costruzione del depuratore nelle Valli di Lanzo

Sindaco ed ex Sindaco rinviati a giudizio per la costruzione del depuratore nelle Valli di Lanzo

Comincerà l’11 luglio in Tribunale a Ivrea il processo che vede coinvolti l’ex primo cittadino di Chialamberto Adriano Bonadè Bottino, l’assessore Alessandra Aimo Boot (avvocato Alberto Griva), il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune, Alessandro Di Gennaro (avvocato Mauro Bianchetti) e l’attuale Sindaco Gabriele Castellini (allora assessore). 

Dopo che il rinvio a giudizio della Procura di Ivrea è stato accolto, continuerà dunque di fronte a un giudice la “battaglia” che riguarda il depuratore di Chialamberto, gestito da SMAT Spa e costruito in località Volpetta. 

A presenziare in tribunale, a luglio, saranno Bonadé Bottino, Aimo Boot, Di Gennaro, Castellini e anche Roberto Ronco, direttore dell’autorità d’Ambito Torino 3 che si occupa del controllo e dell’organizzazione di acquedotti, fognature e depurazione (avvocato Alfredo Caviglione), Chiara Manavello e Silvano Iraldo (avvocato Guglielmo Guglielmi) rispettivamente Rup per conto di Smat e progettista nonché direttore dei lavori per conto di Smat. La Pm Valentina Bossi contesta l’omissione di atti d’ufficio, l’abuso d’ufficio e alcuni reati amministrativi. 

Località Volpetta a Chialamberto, dove dal 2019 al 2021 venne costruito il depuratore 

La storia è ormai nota e coinvolge il depuratore di località Volpetta a Chialamberto.

Fin dall’inizio la costruzione di questa infrastruttura aveva sollevato non poche polemiche. Il motivo? L’opera sarebbe stata troppo vicina alle case, in un’area a forte rischio esondazione da parte della Stura e dissesto idrogelogico. Il tutto, senza tener conto dei cattivi odori che il depuratore avrebbe potuto emanare in alcuni periodi dell’anno. Ancora, al tempo il cantiere venne aperto senza indicare le date di inizio e fine dei lavori e senza aver predisposto i calcoli strutturali del cemento armato. 

A poco erano servite le proteste, le raccolte firme e gli esposti presentati ai carabinieri: tra il 2019 e il 2021 il depuratore (che attualmente non è ancora ultimato) era stato costruito.

Una questione, quella relativa al depuratore, che continua a tenere banco nelle Valli di Lanzo da ben 5 anni e che, l’11 luglio, continuerà in Tribunale.

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