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Cantieristi di Settimo Torinese: schiavi a 5 euro l'ora. Pagati dopo 2 mesi tra silenzi e scaricabarile

Raffaella Campana, Albino Malengo, Mercedesi Chirila, Vito Casarella e Angela Difonzo ci hanno scritto una email

Cantieristi di Settimo: schiavi a 5 euro l'ora, pagati dopo 2 mesi tra silenzi e scaricabarile
Raffaella Campana, Albino Malengo, Mercedesi Chirila, Vito Casarella e Angela Difonzo non sono solo nomi. Sono persone. Lavoratori sfruttati, pagati a malapena 5,25 euro l'ora, senza diritti né tutele. Sono i "cantieristi", che qualcuno chiama "gli invisibili" del Comune di Settimo Torinese. Da settimane denunciano una situazione inaccettabile.

L'ultima beffa? Lo stipendio di maggio è arrivato dopo ben due mesi, il 31, dopo un'email inviata al Comune,all'assessora regionale al Lavoro Elena Chiorino e ai sindacati. Un'attesa snervante, senza neanche una risposta, se non dal Comune stesso.

"L'assessora e i sindacati? Troppo impegnati in campagna elettorale per occuparsi di noi poveri disgraziati?", sbotta Raffaella Campana.

"Il Ministero del Lavoro ci ha invitati a contattare l'Ispettorato, dimostrando di non aver letto la nostra email: non è un contratto di lavoro, non ci pagano se non lavoriamo. Di cosa dovrebbe occuparsi l'Ispettorato, allora? Ignoranza e scaricabarile sono la norma nelle nostre istituzioni".

I cantieri di lavoro, come spiega il gruppo, non sono veri e propri contratti di lavoro. La paga è ridicola. I contributi versati sono irrisori e non permettono nemmeno integrazioni volontarie.

"Zero tutele", denunciano: "nessun diritto di malattia, ferie, festività pagate o recuperabili. I pagamenti arrivano sotto forma di 'sussidio', ma se stai male un giorno non vieni pagato. Quale sussidio viene decurtato, in questo caso? Solo il nostro,ovviamente".

Ma il problema non è solo la miseria e la mancanza di diritti.

"Le tempistiche dei bonifici sono variabili: dai 40 giorni a un tempo indefinito", spiegano.

"Impossibile programmare le spese familiari. Nel settore alimentare, per esempio, i pagamenti ai fornitori non possono superare i 30 giorni. Ma i cantieristi sono diversi: possono essere sfruttati, pagati senza certezze, utilizzati per lavori che nessuno vuole fare, ignorati, esclusi dai contesti lavorativi, con mansioni diverse da quelle previste nei progetti. Ci sentiamo dei paria, un male necessario per gli enti che ci sfruttano quando serve. Spesso, tra di noi, ci sono laureati, con esperienze lavorative importanti, che conoscono lingue straniere o sono ex imprenditori. Persone finite in disgrazia in età adulta, costrette a rivolgersi ai 'Centri per il NON Impiego', dove gli impiegati sono più numerosi dei lavoratori, o a subire le umiliazioni dei cantieri di lavoro, nella speranza di recuperare una dignità che viene costantemente calpestata".

I cantieristi

I "cantieristi" sono lavoratori impiegati in progetti di lavoro cosiddetti "cantieri di lavoro".

Questi cantieri, promossi spesso da enti locali o da cooperative, sono finalizzati al reinserimento lavorativo di persone disoccupate. Tuttavia, come emerge dalle denunce dei lavoratori di Settimo Torinese, spesso si traducono in forme di sfruttamento e precarietà.

Ecco alcune delle caratteristiche principali dei cantieri di lavoro:

  • Stipendi bassi: I cantieristi percepiscono generalmente salari minimi, spesso inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi nazionali. Nel caso specifico di Settimo Torinese, la paga è di soli 5,25 euro netti l'ora.
  • Mancanza di tutele: I cantieristi non godono delle stesse tutele previste per i lavoratori dipendenti, come il diritto di malattia, ferie pagate, contributi pensionistici adeguati. Nel caso di Settimo, i lavoratori denunciano di non avere diritto neanche a un giorno di ferie o malattia pagata.
  • Precarietà: I contratti di lavoro nei cantieri sono spesso di breve durata e non garantiscono alcuna continuità lavorativa. Questo rende difficile per i lavoratori programmare il proprio futuro e uscire dalla precarietà.
  • Sfruttamento: In alcuni casi, come quello di Settimo, si verificano vere e proprie situazioni di sfruttamento, con lavoratori pagati in ritardo o addirittura non pagati, costretti a svolgere mansioni diverse da quelle concordate e subendo umiliazioni e vessazioni.

La storia dei cantieristi di Settimo Torinese è un esempio lampante delle condizioni di sfruttamento e precarietà a cui sono sottoposti molti lavoratori in Italia. È importante che queste denunce vengano ascoltate e che si facciano passi concreti per tutelare i diritti dei lavoratori e garantire loro un lavoro dignitoso.

pochi soldi

Il commento

Eccoli lì, i nostri eroi della politica, quelli che si riempiono la bocca con parole come "salario minimo" e "dignità del lavoro". Sì, proprio loro, gli stessi che una volta eletti nelle Istituzioni  organizzano cantieri di lavoro dove i poveri cristi vengono pagati la miseria di 5,25 euro l'ora. Questa, ahinoi, è la realtà in cui viviamo.

In campagna elettorale sembrano usciti direttamente da una puntata di "Harry Potter", pronti a risolvere tutti i problemi del mondo, una volta al potere governano come nel film "I Miserabili". Promettono il salario minimo per garantire a tutti una vita dignitosa, e poi infilano uomini e donne nei cantieri a lavorare per una paga da fame, più simile all'elemosina.

E mentre ci vendono fumo negli occhi (s'intende i politici), si godono stipendi dorati e benefit che farebbero invidia a uno sceicco arabo. Altro che Robin Hood, più simili allo sceriffo di Nottingham che ruba ai poveri per dare a se stesso.

Ci vorrebbe un "salario minimo" anche per lo: 5,25 euro l'ora, giusto per far loro assaporare un po' della dignità che propinano nei discorsi da campagna elettorale da quattro soldi. E vediamo quanto resistono a vivere con le briciole, mentre continuano a promettere il paradiso a chi vive nell'inferno.

Ma si sa, la coerenza non è di questo mondo, almeno non di quello politico. E così, mentre loro distribuiscono santini e pacche sulle spalle c'è chi continua a contare i centesimi e a sperare che, prima o poi, qualcuno di loro mantenga almeno una delle mille promesse fatte. Ma non trattenete il respiro, potrebbe volerci un po'...

IL TESTO DELLA EMAIL INVIATA IL 26 MAGGIO

Gentili Signore, Egregi Signori
da tempo tutte le forze politiche ed i sindacati fanno un gran parlare di dignità del lavoro. Si dibatte sui salari poveri e quant'altro, fermandosi alle parole.
Noi siamo un gruppo di "Cantieristi" del Comune di Settimo Torinese e, purtroppo, la nostra esperienza  si identifica con tutte le problematiche di cui sopra.
I cantieri lavoro NON sono un contratto di lavoro anche se dal nome si potrebbe essere tratti in inganno.
La retribuzione oraria ammonta a Euro 5,25 netti (il lordo non è molto più alto) .
I versamenti contributivi sono una cifra decisamente irrisoria e, paradosso, non permettono l'integrazione con versamenti volontari.
Le tutele sono pari a ZERO: nessun diritto alla malattia, nessun giorno di ferie, nessuna festività infrasettimanale pagata e nemmeno recuperabile.
I pagamenti avvengono sotto la voce "sussidio" ma! se stai male un giorno non vieni retribuito. Ora, indicateci quale sussidio viene decurtato se sfortunatamente ti ammali? Solo il nostro direi.
Le tempistiche dei bonifici sono variabili: dai 40 gg ad un tempo indefinito.
Tutto ciò, oltre ad essere decisamente discutibile, non permette alcuna programmazione delle spese familiari.
Questo mese abbiamo raggiunto l'apoteosi della dilazione di pagamento ed al 24/05/2024 non abbiamo ancora ricevuto il bonifico delle ore lavorate a MARZO!!
Pensare che, ad esempio, nel settore alimentare del fresco i pagamenti ai fornitori, per legge, non dovrebbero eccedere i 30 giorni.
Ma i Cantieristi sono differenti, possono essere sfruttati, pagati senza certezza della data, senza alcuna tutela, utilizzati per i lavori che nessuno vuole fare, talvolta completamente ignorati, poco o per nulla coinvolti nelle realtà in cui si ritrovano, con mansioni lontanissime da quelle dei progetti, sentendosi dei paria, un male necessario a cui gli enti ospitanti non possono dire di no, salvo trarne vantaggio quando conviene loro.
Spesso, invece, sono persone molto qualificate: laureate, con esperienze lavorative di tutto rispetto, con conoscenza di lingue straniere o imprenditori di lunga data che hanno avuto la sfortuna di trovarsi inoccupate in età molto adulta e che devono rivolgersi o ai Centri per il NON Impiego,inutili baracconi dove ad essere impiegate sono soprattutto le persone che vi operano o accontentarsi di farsi prendere in giro da progetti come i cantieri lavoro per provare a recuperare una dignità che viene puntualmente disattesa.
Con la totale indifferenza dei sindacati.
Resta il fatto che vorremmo sapere:
Quando saremo pagati? O dobbiamo venire ad incatenarci davanti al palazzo della Regione chiamando i media?
VER-GO-GNO-SO!
P.s.: Ufficio Lavoro Settimo Torinese: non pretendo molto ma almeno dopo 3 giorni, per correttezza professionale, un cenno di riscontro alla mia mail potevate inviarlo. Rimpiango la signora Colonna.
Distinti saluti
-Raffaella Campana
-Albino Malengo
-Mercedesi Chirila
-Vito Casarella
-Angela Difonzo

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