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03 Giugno 2024 - 05:33
Metropolitana a Torino
Il progetto della nuova linea metropolitana "Metro 2" di Torino subisce un ridimensionamento significativo. Con l'invio al Ministero dei Trasporti della proposta di rimodulazione, il commissario straordinario Bernardino Chiaia ha delineato i cambiamenti necessari per "garantirne la realizzazione per lotti funzionali con le risorse disponibili a legislazione vigente". Le fermate tagliate sono proprio quelle più vicine al confine con le città della prima cintura: Settimo Torinese e San Mauro.
La decisione di rimodulare il progetto è stata presa per affrontare un aumento dei costi del 36%, attribuito al caro materiali rispetto all'approvazione del Progetto di fattibilità tecnico ed economico. Questo adeguamento si è reso necessario per garantire la copertura dei costi e per rispettare le richieste del Ministero.
Il progetto originario prevedeva 13 stazioni, ma ora si riduce a 10 stazioni, estendendosi da Rebaudengo a Porta Nuova. Le tre fermate centrali lungo il Trincerone ferroviario (via Gottardo/via Sempione) nella zona nord della città rimangono centrali, da cui inizieranno i lavori.
Inoltre, vi è la prospettiva di proseguire con nuovi finanziamenti fino al Politecnico e la possibilità futura di realizzare uno sfiocco verso San Mauro. Tuttavia, Barriera Milano risulta penalizzata dalla riduzione del numero di fermate.
Un'altra modifica significativa riguarda l'unione di due fermate: la stazione Corelli sarà spostata di cento metri verso est e accorpata alla stazione Cimarosa, creando così la nuova fermata Corelli/Tabacchi. Questo cambiamento mira a garantire un servizio efficiente al futuro polo della ex Manifattura Tabacchi.
Bernardino Chiaia ha spiegato: "Il notevole caro materiali ha imposto una revisione del Pfte necessario per non bloccare l'avvio dell'opera e accumulare ritardi. La rimodulazione proposta consente di raggiungere comunque l'intersezione con la Linea 1 in corrispondenza di Porta Nuova e preservare lo sfiocco a nord verso San Mauro e Pescarito. È stato svolto un importante lavoro tecnico che consente di salvaguardare le esigenze di tutto il quadrante Nord Ovest della Città tenendo conto dei finanziamenti erogati e dell'esigenza di poter rendere comunque funzionale l'intero lotto Rebaudengo-Porta Nuova rispettando il cronoprogramma già fissato. Siamo già al lavoro con le istituzioni per individuare in tempi brevi ulteriori risorse che consentano di far proseguire la linea verso Sud, come da progetto”.
L'obiettivo resta quello di completare il collegamento tra Rebaudengo e Porta Nuova e, con nuovi finanziamenti, estendere la linea fino al Politecnico. La rimodulazione del progetto punta a rispettare il cronoprogramma e garantire la funzionalità della linea, nonostante le difficoltà finanziarie e tecniche incontrate.
La città di Torino attende con interesse l'evoluzione di questo importante progetto infrastrutturale, sperando che le modifiche apportate possano soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini e contribuire allo sviluppo urbano.
Non c'è stato, dunque, il tanto atteso impegno per il completamento della metro 2. Nessuna promessa è stata fatta, trasformando l'incontro in un mero esercizio di cortesie senza riscontri concreti.
Il prolungamento della metro 2 verso Pescarito/San Mauro a Nord e Orbassano a Sud è stato discusso ma per realizzarlo servono 2 miliardi di euro. Soldi che non ci sono. La gara per l'assegnazione dei lavori per la prima tratta (interna a Torino, Rebaudengo - Politecnico) inizierà entro l'estate, finanziata con 1,8 miliardi di euro, ma l'assenza di dettagli su come verranno reperiti gli ulteriori fondi necessari ha sollevato dubbi sulla reale volontà di portare a termine tutta l'opera.
Matteo Salvini sul treno Torino - Ceres, venerdì 19 gennaio
L’obiettivo è quello di veder partire il primo convoglio lungo la prima tratta della linea 2 della metropolitana di Torino nel 2032. Studi preliminari stimano per l’entrata in servizio di questa tratta una media di 113.500 passeggeri trasportati quotidianamente con una riduzione del traffico delle auto private di almeno il 10 per cento. Partirà entro l'estate la gara per l'assegnazione dei lavori per la prima tratta della linea 2 della metropolitana di Torino, dalla stazione Rebaudengo al Politecnico, dieci chilometri di tracciato con tredici stazioni e un deposito officina completamente interrato. I primi mesi del 2025 saranno dedicati all’aggiudicazione dell’appalto e al progetto esecutivo per dare il via al lavori nella seconda parte dell’anno.
Il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, in accordo con Salvini, ha proposto la metro come soluzione per ridurre il traffico delle auto private, con uno sguardo al 2032 per vedere il primo convoglio partire lungo la linea 2. Tuttavia, queste affermazioni sembrano più una retorica senza sostanza che un piano d'azione concreto.
La mancanza di dettagli sui finanziamenti per l'intera tratta e l'assenza di impegni precisi da parte del governo gettano un'ombra sulla fattibilità e sulla serietà dell'intero progetto. Al momento pare difficile pensare ad una linea che possa davvero arrivare a San Mauro Torinese o a Settimo.
InfraTo, società in house del Comune di Torino, dovrà realizzare la progettazione definitiva della linea da San Mauro a Orbassano, compresi i depositi e i parcheggi di interscambio. Al momento ci sono i soldi solo per il tratto torinese: il finanziamento ad oggi certo pari a 1,828 miliardi, non è sufficiente per la realizzazione dell’intera opera, si è individuata quale tratta prioritaria il tracciato Rebaudengo – Politecnico (per ora il Pescarito non c’è). A Rebaudengo sarà realizzato un deposito provvisorio per i treni. La progettazione procederà per lotti successivi a partire proprio dalla linea individuata come prioritaria perché dotata di accorgimenti tecnici che la renderanno esercibile.
Il tracciato ha uno sviluppo di circa 28 chilometri lungo il quale saranno realizzate 32 stazioni.
Progettata per essere compatibile con le diverse tipologie di treni in commercio, sia su gomma che su ferro, la nuova linea avrà caratteristiche simili alla 1 (sarà di tipo ‘automatico leggero’ senza conducente), ma se ne differenzierà necessariamente (in termini di ‘sistema ferroviario’ e dimensioni dei rotabili) anche per tener conto dello sviluppo tecnologico intervenuto in questi anni.
Tre le tratte lungo le quali è stato suddiviso il percorso che dal tracciato originariamente previsto nel bando per la progettazione preliminare si è poi allungato a sud-ovest e a nord-est: a quella centrale, tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo (circa 15700 metri e 23 stazioni) si sono aggiunte le estensioni verso Orbassano (circa 5700 metri e 5 stazioni) e San Mauro (circa 6500 metri e 4 stazioni). Fin dalla fase di analisi della domanda di mobilità è infatti emersa chiara la necessità, per la sostenibilità finanziaria dell’infrastruttura, di massimizzarne la capacità trasportistica, creando altresì un vero e proprio sistema di connessioni intermodali col trasporto pubblico e privato. Obiettivi che la progettazione ha perseguito individuando le fermate in modo che le loro aree di influenza fossero in grado di servire nel modo migliore possibile i principali poli di attrazione dell’utenza, realizzando una corrispondenza adeguata con le stazioni del sistema ferroviario metropolitano (Porta Nuova, Rebaudengo e Zappata) e assicurando un alto livello funzionale per garantire un ottimo livello del servizio. La linea 2 della metro di Torino si incrocerà con la 1 in corrispondenza di Porta Nuova, in via Nizza.
Proseguendo verso sud toccherà il Politecnico e arriverà allo stabilimento FCA di Mirafiori.
Dopo la stazione Anselmetti (ora all’interno dello svincolo della tangenziale sud), raggiungerà Orbassano Centro passando attraverso Beinasco Fornaci, Beinasco Centro, Orbassano Centro Ricerche (dove è ipotizzato il nodo di scambio con mezzi pubblici e privati) e Pasta di Rivalta. La fermata del centro storico di Torino sarà realizzata sotto piazza Carlo Alberto.
Si raggiungeranno quindi i Giardini Reali, per toccare poi la frequentatissima zona del Campus Einaudi.
Nella zona nord, i treni attraverseranno via Bologna e l’ex trincerone, arrivando nei pressi dell’ospedale San Giovanni Bosco e, quindi, giungere alla stazione ferroviaria Rebaudengo.
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