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Ivrea
29 Maggio 2024 - 01:41
Nota ai più per la battaglia delle arance dove alla fine vincono tutti, in pochi sanno che Ivrea s'è arresa nella battaglia contro il decoro urbano che "in armamenti" costerebbe molto ma molto di meno.. Oggi il dito è puntato sulla stazione ferroviaria. O meglio, l'ex stazione, perché chiamarla stazione è davvero un complimento immeritato.
Ad accendere un faro su quel che capita da queste parti è il consigliere comunale Massimiliano De Stefano cha ha pubblicato su Facebook le foto di due illustri cittadini intenti a far pipì contro il muro. Capita tutti i giorni più volte al giorno. Non era la prima volta, non sarà neanche l'ultima. A destra a sinistra, un po' più in là e un po' più in qua. Si guardano intorno, tirano giù la cerniera e la fanno dove capita, qualcuno con la faccia soddisfatta di chi non ce la faceva più a tenerla.
De Stefano accompagna le immagini con una filastrocca che sembra uscita da un libro di Rodari sotto effetto di psicotropi: “La stazione di Ivrea che non è più una stazione, trattata come se lo fosse, compreso i cessi che non ci sono, ma è come se ci fossero, in ogni angolo della stazione non stazione. Sembra uno scioglilingua, invece, ahimè, è pura realtà...”.
A dargli manforte ci pensa l’avvocato Guido Cellerino nei commenti: “Ieri, due signore forestiere, arrivate in treno, stavano uscendo dalla stazione di Ivrea. Ho sentito una delle due che diceva: ‘Che schifo di stazione!’ Non un gran biglietto da visita per Ivrea La Bella, direi...”.
Massimiliano De Stefano
Insomma "uno schifo". E anche queso lo dice De Stefano contattato telefonicamente. "Se l'amministrazione comunale - aggiunge - tratta l'ex stazione come se lo fosse, la metta a norma, altrimenti chiederemo l'intervento dell'ufficio igiene... Se si ostinano a tenere lì i 100 autobus Vita, che mettano due bagni chimici. Pisciano tutti lì. Inizia a fare caldo ed è vomitevole. Comotto e Fresc decidano invece di giocare sulla pelle delle persone...!".
Insomma il problema continua ad essere l'utilizzo del piazzale della vecchia stazione al posto del Movicentro dove, manco a dirlo, i cessi ci sono.
Gli autobus? Quelli entrati in servizio (circa un centinaio) al posto dei treni sulla linea ferroviaria Aosta Ivrea chiusa per i lavori di elettrificazione.
Perchè si sia deciso di farli fermare qui e non al Movicentro resta un mistero, considerando che il Movicentro era stato costruito proprio per gli autobus.
"Se vogliono continuare a far salire e scendere i passeggeri di qua - stigmatizza De Stefano - che adeguino l'area rispettando le norme igieniche sanitarie....”.
L'impressione è che in alcuni casi l'Amministrazione comunale si comporti come chi crede che basti chiudere gli occhi per far sparire i problemi. Ma la magia, si sa, non funziona così.
La pioggia estiva, quella sì. Lava via il sudiciume e, con un po' di fortuna, anche la memoria dei cittadini. La verità è che qui non serve Harry Potter, ma un comune senso del decoro
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