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Il caso
25 Maggio 2024 - 19:31
Massimo Cipresso si trova ad affrontare una situazione a dir poco surreale: una multa ricevuta via PEC nel 2020 è lievitata a una somma stratosferica di 1477 euro in soli quattro anni.
Tutto ha avuto inizio con una infrazione al semaforo tra Via Italia e Via Speranza, a San Mauro Torinese, datata marzo 2020. La multa ammontava a 167 euro.
Passano i giorni e nessuno avvisa nè Massimo né la moglie e così la sanzione raddoppia per la mancata comunicazione su chi ci fosse alla guida dell’auto.
“La multa è giusta, mia moglie è passata con il rosso. Non contesto il dover pagare, ma è assurdo che la sanzione passi da poco più di 300 euro a quasi 1500 euro”, racconta Cipresso.
La storia prende una piega ancora più complicata a causa della modalità con cui le multe sono state notificate.
“Le multe ci sono arrivate alla PEC del commercialista della nostra vecchia attività, ma nessuno ci ha avvisati. Non abbiamo saputo nulla per tre anni”, spiega Cipresso.
“A maggio 2023 abbiamo ricevuto un avviso di pagamento di quasi 1000 euro, senza possibilità di fare ricorso. Poco dopo è arrivata un’ingiunzione da quasi 1500 euro”.
Il primo avviso cartaceo arrivato a maggio 2023
Disperato e confuso, Cipresso si è rivolto a un’associazione di consumatori e a un avvocato per cercare di capire come procedere. “Per noi è una cifra importante. Stiamo cercando di trovare una soluzione.”
Questa vicenda solleva domande sull’efficacia e la trasparenza delle notifiche delle multe via PEC, soprattutto quando queste vengono inviate a indirizzi non più utilizzati o non monitorati regolarmente dai destinatari.
La mancanza di comunicazioni successive ha peggiorato la situazione, portando a un accumulo di interessi e spese aggiuntive che hanno fatto lievitare la somma iniziale a cifre esorbitanti.
Il caso di Massimo Cipresso mette in luce la necessità di un sistema di notifica più chiaro e accessibile, che garantisca che le multe e le sanzioni vengano ricevute e gestite tempestivamente dai destinatari, evitando così situazioni di questo tipo. Intanto, Cipresso spera di poter trovare una soluzione equa per ridurre l’ammontare complessivo e risolvere questa vicenda che sta mettendo a dura prova le finanze della sua famiglia.
“Probabilemente - conclude - andrò a parlare anche con la Sindaca pero trovare una soluzione”.
L'ingiunzione di pagamento da 1477 euro
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