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Settimo Torinese

Special Olympics: un viaggio che cambia la vita! 25 persone, 14 atleti con disabilità, 43 medaglie e un'amicizia che dura per sempre.

Scopri come un gruppo di persone speciali ha affrontato una sfida incredibile e ha imparato a vivere con gioia e inclusione.

Special Olympics

Cari lettori, vi è mai capitato di affrontare un viaggio che cambiasse il vostro modo di vedere la vita?

Desideriamo raccontavi il nostro: quello di un gruppo di 25 persone, delle quali 14 atleti con disabilità, che hanno gareggiato nelle Special Olympics di nuoto di Lignano Sabbiadoro (UD), dal 9 al 12 maggio 2024.

Chi siamo e perché siamo andati fino in Friuli-Venezia Giulia?

La risposta è che da molti anni a Settimo c’è una squadra, che grazie all’impegno degli atleti stessi e delle loro famiglie, unito a quello dell’Unione Net e delle cooperative Il Margine e Valdocco, si allena costantemente alla piscina Filgud per portare a casa un bel bottino di medaglie, partecipando alle Special Olympics (in italiano, olimpiadi speciali), movimento fondato da Eunice Kennedy nel 1968 per ragazzi con disabilità intellettive e riconosciuto in Italia dal CONI.

Uno degli eventi di Special Olympics si chiama “Play the Games” (in italiano: gioca!), a rimarcare l’aspetto giocoso di questa iniziativa, che la distingue dai giochi paralimpici, dove invece le gare sono di carattere competitivo. Ma attenzione a dire ai ragazzi che si tratta di un gioco, perché per loro nuotare è un impegno serio, ambito e faticosamente preparato. Questo è il primo gesto che ti trasmettono: dai sempre importanza alle cose che fai!

La sesta edizione dei Play the Games, organizzata per il 2024 come viaggio in 7 tappe per 14 discipline sportive, è cominciata a metà aprile a Sabaudia e terminerà a giugno a Montecchio (VI), passando anche per Matera e Salsomaggiore, in preparazione dei Mondiali Special Olympics 2025, che si terranno in Italia.

La località balneare di Lignano ha ospitato il secondo dei sette appuntamenti, presso la piscina olimpionica del Bella Italia Village. Le atlete e gli atleti, circa 300, si sono sfidati nei quattro stili di nuoto ufficiali (stile libero, dorso, rana, farfalla), oltre che nelle staffette. Il 9 maggio, nella piazza centrale del Villaggio, si è svolta la cerimonia di apertura con il giuramento: ‘Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze’ e l’arrivo della Fiamma Olimpica. Poi il saluto delle autorità, tra le quali il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Le gare sono terminate il 12 maggio nel primo pomeriggio.

Vivere questi quattro giorni insieme è stata un’esperienza che dovrebbero provare tutti. Il gruppo di Settimo non solo ha portato a casa 43 medaglie (nella tabella sotto tutti i membri e i titoli), ma ha visto giorno per giorno fiorire la meraviglia di una relazione di amicizia. Questo è stato possibile perché ogni sfumatura di diversità – se ne potrebbero elencare molte e complesse – messa insieme alle altre, ha colorato il disegno di un’inclusione vera.

Solo sperimentando la vita insieme ci si accorge che le disabilità singole, che in fondo abbiamo tutti, spariscono quando si fa gruppo. Ci si guarda tutti allo stesso modo, si diventa fratelli, sorelle, madri e padri uno con l’altro: una famiglia di amici! E quando si estende lo sguardo a tutta la compagnia dei partecipanti, non esiste più disabile o no, né emarginazione, perché è un viaggio che si fa insieme dall’inizio alla fine, sapendo tutti dove si sta andando.

Quello che non sapevamo è quanta amicizia sarebbe sbocciata durante, con quanta facilità si sarebbero superate le preoccupazioni quotidiane. E qui un altro gesto degli atleti speciali che sembrano dire con gli occhi: non guardateci come se fossimo perennemente in bilico tra desiderio di libertà e bisogno di protezione, per noi la vita è normale e bella così.

Abbiamo bisogno delle persone ma le lasciamo anche libere, non riusciamo a descrivere sempre tutto con le parole perché siamo spontanei, ci piace più festeggiare, mangiare insieme, cantare sul pullman e ballare che stare su internet, abbiamo sempre il vento nelle vele!

Ma allora chi è l’esempio per chi? Chi può vedere qualcosa del genere altrove?

Il modo migliore per ricordare questo viaggio è continuare a essere una famiglia di amici che vive proposte educative qualificate e che stravede per i suoi ragazzi, imparando a vivere uno dall’altro e uno con l’altro. Il grande dono è avere intorno degli amici che ti sanno far crescere, e così è stata questa avventura.

Da non dimenticare ovviamente il coinvolgimento delle realtà di volontariato, indispensabili nella quotidianità di questi ragazzi: sono stati proprio come la fiamma olimpica: più si consuma più fa luce per gli altri. Il grazie è così grande che nessun grazie lo può esprimere.

 Filippo Tremamundo

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