Cerca

Chiaverano

Minacce di morte al sindaco: "Sei un cadavere che cammina!"

E' successo durante uno sfratto esecutivo

Il sindaco è stato minacciato di morte

Il sindaco è stato minacciato di morte

"Diteglielo al sindaco: è un morto che cammina. E' una minaccia. Diteglielo: è un morto che cammina!".

Tutto è successo ieri durante le procedute di uno sfratto esecutivo iniziato ben due mesi fa e terminato solo ieri. Vittima delle minacce è il sindaco di Chiaverano Maurizio Fiorentini che questa mattina ha denunciato i fatti ai carabinieri della stazione di Banchette d'Ivrea.

"Sono molto preoccupato - racconta il primo cittadino -. Non so fin dove questa persona possa spingersi, ma da quando abbiamo deciso lo sfratto per morosità dall'alloggio comunale che gli era stato assegnato, me l'ha giurata. E questa è la terza volta che mi minaccia. La prima volta è stato quando ci siamo accorti che rubava la corrente alla sede degli Alpini, più di un anno fa. La seconda quando è iniziato lo sfratto esecutivo, due mesi fa. L'ultima ieri quando ha avuto la faccia tosta di dirlo direttamente ai carabinieri e alla vigilessa di riferirmi che sono un cadavere che cammina. Sottolineando che era una minaccia e ripetendolo per ben due volte. Come potrei non essere preoccupato?".

Il sindaco Maurizio Fiorentini

Protagonista dello sfratto esecutivo è l'ex cantoniere del paese. L'uomo, che per molto tempo ha lavorato per il Municipio grazie a delle borse lavoro viveva in un'immobile di proprietà comunale in via Montalto Dora.

Durante le procedure di sfratto esecutivo, lo scorso 22 marzo, in quell'occasione aveva anche tentato di darsi fuoco.

Quando davanti alla sua abitazione erano giunti il fabbro, il tecnico comunale, la polizia municipale e i carabinieri, l'uomo si era affacciato e si era cosparso di benzina rovesciandosi addosso il contenuto di una lattina.

Ad intervenire prontamente prima che riuscisse ad attivare l'accendino, è stato uno dei carabinieri della stazione di Banchette intervenuti per vigilare sulle operazioni di sfratto esecutivo. Durante il parapiglia, l'agente aveva riportato la frattura di un dito ed era stato portato in ospedale ad Ivrea dove era stato curato e poi dimesso con una prognosi di trenta giorni.

Momenti di tensione si sono verificati anche durante il secondo tentativo di sfratto, il 9 maggio scorso. "In quell'occasione aveva minacciato di far esplodere le bombole del gas".

Ieri, martedì 21 maggio, i carabinieri hanno bussato alla porta dell'uomo con un ordine firmato dal giudice. A quel punto l'ex cantoniere si è allontanato senza opporre resistenza. Ma, una volta fuori dalla casa, avrebbe pronunciato le minacce oggetto della denuncia presentata oggi dal primo cittadino.

LE REAZIONI

L'episodio ha scosso il paese. Piena solidarietà a Fiorentini da parte dell'ex vicesindaco Maurizio Tentarelli, candidato alle elezioni comunali, che commenta: "Non conosco come siano andate le dinamiche non essendo presente ma non posso non esprimere solidarietà al sindaco per le minacce ricevute".

LA STORIA DELL'EX CANTONIERE

La storia di quest'uomo risale a molti anni fa. Nel 2012 era stato sbattuto fuori casa dalla moglie nel giorno del suo 46esimo compleanno. Non sapendo dove andare, aveva piantato un tenda nel terreno di un suo zio a Chiaverano. Disoccupato e senza un tetto aveva iniziato a vivere in quel modo, ai margini di un paese che non era riuscito a restare indifferente alla sua storia. 

Ad ascoltarlo, tendendogli una mano, era stato il sindaco, Maurizio Fiorentini che ricorda: “Pur non essendo residente a Chiaverano non potevo certo ignorare la situazione. Dovevo far qualcosa”.

Esattamente un anno dopo essersi ritrovato a dormire in una tenda, l'uomo ottenne una sistemazione. La casa gli venne consegnata esattamente il 30 ottobre 2013. Un anno dopo il giorno in cui perse tutto. Per circa tre anni, per sdebitarsi, aveva lavorato come volontario in comune. Poi era riuscito ad ottenere una borsa lavoro. Quattro ore al giorno, venti la settimana che gli permettevano di vivere dignitosamente.

Il sindaco Maurizio Fiorentini

Il sogno era quello di un'assunzione vera e propria, ma le cose non andarono in quella direzione.

"Voleva che lo assumessi in comune come cantoniere. Ma era davvero impossibile. Le borse lavoro le pagava la Regione. La nostra amministrazione non ha le forze per assumere un dipendente in più. E poi, anche se fosse, non potevamo certo assumere chi ci pareva. Avremmo comunque dovuto pubblicare un bando. E' da lì che si passa. La burocrazia, non può essere ignorata" racconta oggi il sindaco Fiorentini.

Tutti i problemi nascono quando terminano le borse lavoro: "Inoltre - aggiunge il sindaco - per la casa che gli avevamo assegnato, non ha mai pagato un centesimo. Doveva corrispondere un canone mensile di 40 euro. Il suo debito, ora, è di circa 5mila euro. Oltre a tutte le utenze che non ha mai pagato".

Nel dicembre del 2022, proprio a causa della morosità, il sindaco gli aveva fatto staccare la correntePassano i giorni e gli Alpini, che hanno la loro sede in via Montalto, al primo piano dello stabile in cui c'è l'appartamento comunale, si trovano senza corrente.

I tecnici del comune intervengono e si accorgono che i fili dell'impianto dell'appartamento comunale dato all'ex cantoniere sono stati collegati al contatore degli Alpini: "Per tutta risposta mi aveva minacciato di morte - racconta Fiorentini -. E ieri, durante lo sfratto, ha fatto la stessa cosa. Ha detto che sarebbe venuto a parlarmi a quattrocchi e che me l'avrebbe fatta pagare. Io, ora, ho davvero paura. Il comandante della stazione dei carabinieri di Banchette mi ha detto che gli atti verranno inoltrati d'ufficio in procura. Le sue minacce mi spaventano molto. Non sono solo parole al vento".

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori