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Favria
23 Maggio 2024 - 23:46
Gli Alpini del Gruppo di Favria facente parte della sezione di Torino la Veja, nona zona, per festeggiare degnamente il centenario del gruppo 1924 – 2024 sono andati in pellegrinaggio a piedi domenica 19 maggio Santuario Mariano di Belmonte per iniziare ufficialmente le celebrazioni del centenario.
Per gli alpini di Favria è sembrato giusto giusto iniziare i festeggiamenti del centenario con questo pellegrinaggio a Belmonte alla Regina della pace, per testimoniare la loro fede e il loro impegno costante in questa missione di umanità per testimoniare la follia della guerra, che è distruzione, morte, dolore e sofferenza.
Gli Alpini di Favria partiti davanti alla sede alle ore 9,30 si sono incamminati con dei simpatizzanti fino a Belmonte e li giunti hanno condiviso un pranzo al sacco Alpino.
Alle ore 15,00 con un corteo, presenti rappresentanti Gruppi fratelli degli Alpini di Rivara e Rivarolo, sono andati davanti al monumento delle Penne mozze inaugurato nel lontano 18 settembre 1955, su quell’altura a breve distanza dal Santuario, fatto costruire nel 1010 dal marchese Arduino d’Ivrea, divenuto in seguito primo re d’Italia.
Su questo balcone del Canavese a quota 727slm abbiamo ammirato un’incantevole veduta su tutto il Canavese, il Monferrato e Torino, sulle Alpi Marittime e Cozie, riflettendo che questa è la miglior dimora per perpetuare nel tempo la gratitudine verso quegli alpini che alla Patria tutto diedero senza nulla chiedere.
Davanti al monumento delle Penne Mozze eretto per fare memoria, per ricordare gli Alpini caduti di tutte le guerre, il parroco don Gianni Sabia ha recitato una preghiera, per il capogruppo Giovanni Magliocco ha recitato la preghiera dell’Alpino. Successivamente l’Alpino Giorgio Cortese ha parlato del perché dell’inizio dei festeggiamenti del Centenario con il pellegrinaggio Mariano a Belmonte per la volontà di esserci per pregare contro la guerra che soffia in Europa perché il sogno degli Alpini è la pace e concordia, un sentimento che viene dal cuore.
Questa non è una contraddizione che gli Alpini facenti parte di un corpo d’armi sognino la pace, perché la pace si costruisce giorno dopo giorno, costruendola nel fare al servizio della Comunità non solo nelle calamità e nelle emergenze ma anche in piccoli ma generosi gesti quotidiani.
Gli Alpini fanno volontariato nella memoria di chi cento anni fa costituì il gruppo.
Oggi il centenario del Gruppo Alpini di Favria è un’occasione unica nel fare memoria, per trasmettere valori e cultura alpina.
Poi la Comunità di Favria ha un legale antico con il Santuario di Belmonte, già nel 1700 la Comunità di Favria annualmente promoveva un pellegrinaggio annuale come scritto in un documento del 1797, allora veniva effettuato per essere liberati dalle tempeste e contro il morbo delle malattie bovine, oggi contro la follia delle guerra. La guerra non ferma la guerra. Se così fosse, i nostri problemi sarebbero finiti millenni fa. In guerra la verità è la prima vittima. Il gruppo Alpini di Favria per il loro centenario, hanno nel loro DNA il sogno di pace e fraternità, traducendolo in questi cento anni in opere di solidarietà.
W gli Alpini, evviva l’ANA
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