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Bosconero

Dal Canavese, la storia di "Christian di Masterchef", il cuoco con l'anima di un guerriero

Il ragazzo con la sindrome di Asperger aveva partecipato alla nota Tv come sfida verso se steso, arrivando in semifinale

Christian Passeri

Christian Passeri

E' di Bosconero il giovane canavesano che ha portato l'arte della cucina a un livello totalmente nuovo. Christian Passeri, meglio conosciuto come Christian di MasterChef, è un nome diventato ormai famoso qui in zona.

Dall'entusiasmo giovanile alla determinazione incrollabile, un alternarsi di intense emozioni, ecco come si è raccontato Christian nel corso della video intervista organizzata dal nostro giornale.

"Chi sono io?" comincia Christian, con un sorriso sincero che illumina il suo volto. "Sono Christian Passeri, ma forse mi riconoscerete di più come Christian di MasterChef. Sono un finalista della stagione 11, un appassionato di cucina con la sindrome di Asperger, e sto cercando di diventare il miglior cuoco che posso essere."

Ma la sua storia non inizia nei riflettori di MasterChef; inizia tra i profumi della cucina di casa e le avventure di gioventù. "Prima della mia esperienza a MasterChef, la mia vita era ricca di passioni", rivela Christian, i suoi occhi brillanti di ricordi. "Sport, scautismo, falconeria... c'era sempre qualcosa da fare. E poi c'era la cucina, il mio vero amore."

La sua avventura a MasterChef Italia è stata un viaggio epico, una prova di resistenza e determinazione. "È stata faticosa", ammette Christian con un sorriso malizioso. "Ma è stata una sfida che avrei affrontato ancora e ancora. Il momento più bello? La finale. Parlarne potrebbe richiedere ore!".

Le emozioni affiorano mentre ricorda quei momenti intensi. "Ero calmo all'inizio, ma poi..." Una pausa, un'espressione di gratitudine e amore per la sua famiglia. "Mio padre era lì, e l'emozione mi ha travolto. Ma alla fine, è stato tutto bellissimo. È stato il mio obiettivo."

Ma non sono stati solo i momenti di gloria a definire la sua esperienza. "I giudici...", mormora Christian, il suo sguardo riflette il rispetto e l'ammirazione. "Tre persone così diverse, così intense. Mi hanno insegnato tanto, sia in cucina che nella vita."

Dopo MasterChef, la vita di Christian ha preso una nuova direzione, con le porte delle cucine che si aprono di fronte a lui. "Ora lavoro a Torino, nel ristorante Le Vitel Etonne", rivela con orgoglio. "Ed è meraviglioso poter vivere la mia passione ogni giorno."

Ma dietro ogni successo c'è sempre una rete di relazioni e amicizie. "Con i miei compagni di MasterChef, c'era una sana competizione", sottolinea Christian. "Ma alla fine, sono nate delle vere amicizie. È un legame che durerà nel tempo."

E come si arriva a MasterChef?

"È semplice, bisogna mandare la domanda", spiega Christian con un sorriso. "Io ho visto il link in una storia di chef Cannavacciuolo e ho deciso di provare. Il resto è storia."

E quali sono i suoi sogni nel cassetto? "Ho tanti progetti, tanti sogni", ammette con un sospiro. "Ma per ora, il mio obiettivo è continuare a imparare, a crescere come cuoco. Il locale tutto mio? Magari un giorno..."

La famiglia rimane il suo porto sicuro, il suo faro nella tempesta. "La mia famiglia è tutto per me", afferma con fermezza. "Senza di loro, non sarei qui oggi."

Infine, chiedo a Christian se ci sia mai stato un momento in cui ha pensato di arrendersi. La sua risposta è un'espressione di determinazione e passione. "Sì, ci sono stati momenti difficili", ammette. "Ma la cucina è parte di me, è il mio destino. Anche se un giorno dovesse sembrare troppo faticoso, non smetterò mai di cucinare".

Un giovane cuoco, un ragazzo con una passione ardente e un cuore generoso. La sua storia è un'incredibile odissea di coraggio e determinazione, proiettata verso un futuro che brillerà ancora più luminoso delle stelle nel cielo notturno del Piemonte.

Christian Passeri, il cuoco con l'anima di un guerriero e il cuore di un campione.

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