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Cronaca

Scandalo gasolio in Canavese: carburante a metà prezzo per gli amici

Veniva venduto in nero a 90 centesimi al litro, chi lo acquistava ora è nei guai per ricettazione

Scandalo gasolio in Canavese: carburante a metà prezzo per gli amici

Nell’ambito dell’operazione "Dirty Metal" che ha coinvolto 51 imprenditori dell'Alto Canavese per associazione a delinquere, evasione fiscale e smaltimento illegale di rifiuti ferrosi, la Guardia di Finanza ha scoperto una nuova truffa riguardante il gasolio.

L'operazione, denominata "Brown Oil", ha portato al sequestro preventivo di sette siti di stoccaggio clandestino di gasolio, di cui sei situati in provincia di Asti e uno a Settimo Rottaro. Complessivamente, sono state effettuate 14 perquisizioni che hanno portato al sequestro di quattro autobotti e circa 15.000 litri di gasolio.

Le indagini sono iniziate grazie ai controlli fiscali e ai sospetti movimenti di mezzi pesanti, che hanno attirato l'attenzione delle Fiamme Gialle. Secondo quanto riferito, il gestore di un'azienda astigiana utilizzava i propri locali come deposito e distributore abusivo di carburante. Questo veniva venduto in nero a 90 centesimi al litro, in violazione delle norme antincendio e in frode fiscale, alterando la concorrenza commerciale. Il gasolio era caratterizzato da una colorazione marrone, dovuta alla miscelazione di diversi tipi di prodotto di provenienza illecita.

La Guardia di Finanza ha svelato due distinti gruppi principali di indagati. Da un lato, alcuni autisti di autobotti dipendenti di un'impresa del settore petrolifero; dall'altro, autisti e il gestore di una ditta di autotrasporto. Questi ultimi, durante il trasporto di carburante per conto di depositi petroliferi regolari, al termine delle consegne ufficiali dirottavano una parte residua del gasolio nei depositi clandestini, tra cui quello utilizzato come distributore abusivo.

Sedici clienti che acquistavano il carburante a prezzo ridotto sono stati segnalati per ricettazione. Complessivamente, sono 27 le persone coinvolte nella frode, indagate per truffa aggravata, riciclaggio, ricettazione e violazione del Testo Unico sulle Accise per evasione fiscale.

Durante le perquisizioni, è stato scoperto un meccanismo di frode per manipolare l'erogazione del gasolio. Tramite un comune telecomando, simile a quello usato per i cancelli dei garage, era possibile alterare il contalitri delle autobotti, facendo girare il contatore a vuoto senza effettiva erogazione di prodotto. Questo ingannava i clienti, registrando una quantità di prodotto erogata corrispondente a quella riportata nel documento fiscale di consegna.

L’operazione "Brown Oil" evidenzia come le frodi nel settore dei carburanti possano assumere forme sempre più sofisticate e come sia fondamentale l'azione di controllo e repressione da parte delle forze dell'ordine per tutelare il mercato legale e garantire la sicurezza dei consumatori. La vendita di gasolio a prezzi così bassi non solo danneggia l'economia, ma rappresenta un rischio significativo per la sicurezza pubblica a causa delle condizioni precarie di stoccaggio e delle potenziali violazioni delle normative antincendio.

L’attenzione resta alta, e le indagini continuano per individuare eventuali altri coinvolti e per smantellare ulteriori reti di distribuzione illegale di carburante. La Guardia di Finanza invita chiunque abbia informazioni utili a farsi avanti, sottolineando l'importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine per contrastare fenomeni di criminalità economica che danneggiano l'intera comunità.

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