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Loranzé

Elezioni: manca un timbro, una delle liste presentate potrebbe essere esclusa

Alessandro Russo, il candidato a sindaco di "Rinnoviamo Loranzé" ha presentato ricorso

A sollevare la questione è stata la commissione circondariale di Ivrea

A sollevare la questione è stata la commissione circondariale di Ivrea

Loranzè si trova davanti a un bivio elettorale che potrebbe ridisegnare il panorama politico locale in vista delle prossime elezioni comunali dell'8 e 9 giugno. Mentre la lista del sindaco uscente, Claudio Marchiori, passa il vaglio delle verifiche, la sua controparte, "Rinnoviamo Loranzé" guidata da Alessandro Russo, rischia l'esclusione a causa di un vizio di forma nella presentazione delle candidature.

Questo scenario rispecchia quello di altre realtà vicine come Villar Dora e Cafasse, dove simili irregolarità procedurali hanno messo in pericolo la validità delle liste candidate, portando alla loro iniziale ricusazione da parte delle commissioni elettorali competenti.

Dettagli della controversia a Loranzè

Il vizio di forma riscontrato nella lista di Russo consisterebbe, similmente ai casi dei comuni vicini, nella mancata apposizione del timbro di continuità tra le pagine dei moduli di candidatura, un dettaglio che potrebbe sembrare minore ma che ha implicazioni legali significative. Tale errore potrebbe compromettere la legittimità dell'intero processo elettorale per la lista "Rinnoviamo Loranzé".

A sollevare la questione è stata la commissione circondariale di Ivrea

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Alessandro Russo della lista "Rinnoviamo Loranzè"

A differenza di Villar Dora, dove l'intero consiglio rischia il commissariamento a causa della ricusazione di tutte le liste, a Loranzè la presenza di una seconda lista valida, quella del sindaco Marchiori, previene questo scenario estremo. Nonostante ciò, l'esclusione di una lista concorrente solleva preoccupazioni sulla competitività e la pluralità dell'elezione.

Reazioni della comunità e azioni future

Le reazioni a questa notizia sono state miste. Alessandro Russo e i suoi sostenitori hanno espresso disappunto, evidenziando come un piccolo errore amministrativo possa avere ripercussioni così ampie sulla democrazia locale. "È una questione di forma, non di sostanza," dichiara Russo, che ha già presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per cercare di ribaltare la decisione.

Inoltre, secondo Russo, il trattamento non è stato uguale per tutti: "Questa irregolarità è stata rilevata in molti comuni. Peccato che noi siamo stati contattati dall'ufficio elettorale di Ivrea alle 11,30 e la scadenza del termine massimo era mezz'ora dopo. Impossibile fare nulla in un lasso di tempo così breve. Altri, invece, sono stati avvisati più di due ore prima. La legge dovrebbe essere uguale per tutti".

Un precedente importante

Le elezioni comunali di Loranzè rappresentano un caso di studio significativo sulla gestione delle norme elettorali e sulla loro interpretazione. Come dimostrato da situazioni simili in altri comuni, la minuzia delle procedure può influenzare direttamente l'esito delle elezioni, ponendo questioni rilevanti sull'accessibilità e l'equità del processo democratico.

Mentre si attende il responso del TAR, previsto per domani mattina, resta l'incertezza su quale sarà la composizione futura del consiglio comunale di Loranzè e su come questi eventi influenzeranno la fiducia dei cittadini nei processi elettorali.

Conclusioni

Questo episodio a Loranzè, così come quelli simili nei comuni limitrofi, sottolinea la delicatezza delle normative elettorali e la necessità di una loro gestione accurata e trasparente, aspetti fondamentali per garantire la legittimità e la credibilità delle istituzioni democratiche locali.

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