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Il caso
02 Maggio 2024 - 15:00
Gli alberi che saranno abbattuti
Un gruppo di cittadini di Venaria Reale ha scritto una lettera al Sindaco Fabio Giulivi per esprimere forte dissenso riguardo la decisione di ricollocare l’ecocentro cittadino in un’area verde tra i corsi Piemonte e Lombardia, zona attualmente occupata da un boschetto storico e variegato.
Il nuovo progetto, che ha ottenuto un finanziamento di di circa 1 milione di euro tramite fondi PNRR del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è destinato a sostituire l’attuale impianto al fine di migliorare la gestione dei rifiuti locali.
Tuttavia, la scelta della nuova ubicazione sta causando non poche polemiche. L’area verde in questione è attualmente ricoperta da più di cinquanta alberi d’alto fusto, tra cui 19 bagolari (celtis australis) e varietà di grande valore botanico come querce rosse, aceri saccharini, ginkgo bilobe e cedri.
Questi alberi non solo aggiungono valore estetico alla zona, ma formano un ecosistema naturale che ha impiegato circa quarant’anni per svilupparsi.
La lettera dei cittadini sottolinea la contraddizione di una scelta che, pur volendo promuovere pratiche ecologiche attraverso l’ecocentro, prevede l’abbattimento di un patrimonio arboreo prezioso: “Non è certamente oggi accettabile che un’Amministrazione possa avvalorare tale scelta, in un periodo storico in cui da più parti si sta invece promuovendo la necessità e l’importanza di una tutela ambientale più marcata proprio a salvaguardia del futuro e per le prossime generazioni”.
I firmatari della lettera chiedono al sindaco di riconsiderare la decisione, proponendo alternative più sostenibili che non comportino la distruzione di un’area verde esistente. Sollevano inoltre questioni legali relative agli standard urbanistici che regolamentano le aree verdi nelle zone industriali, chiedendo chiarimenti su possibili violazioni delle norme vigenti.
La decisione dell’amministrazione di procedere con la ricollocazione dell’ecocentro in questa particolare area verde ha evidentemente sollevato una questione più ampia sul bilanciamento tra sviluppo urbano e conservazione ambientale, con i cittadini che si mobilitano per proteggere il loro ambiente locale.
Questo caso mette in luce le complessità e le sfide della pianificazione urbana in tempi in cui la sostenibilità è sempre più al centro del dibattito pubblico e politico.
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