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Vincono l'appalto per gli impianti sportivi, ma vengono esclusi per un "cavillo": "Ricorreremo al TAR"

La delusione e la rabbia di Jessica Borrata e di Simone Carè, che per due volte, per un motivo o per l'altro, sono stati "esclusi" da un bando comunale

Verolengo

Ancora un no per la gestione degli impianti sportivi di Verolengo

Il 25 aprile è il mio compleanno e avrei voluto davvero festeggiarlo con la notizia che avrei finalmente potuto fare qualcosa per me e per il paese in cui vivo da cinque anni”.

Jessica Borrata, 31enne mamma di una bimba di 4 anni, il suo compleanno se lo immaginava diverso. E invece, oggi, è amareggiata e delusa.

In redazione è venuta a trovarci con Simone Carè, il suo compagno. Insieme, Jessica e Simone, coltivano da tempo un progetto: ottenere la gestione degli impianti sportivi di via Giuseppe Di Vittorio a Verolengo. 

L’amministrazione comunale del sindaco Luigi Borasio è rientrata in possesso delle chiavi della struttura lo scorso anno e, in agosto, aveva indetto un bando pubblico per l’assegnazione della gestione del bar, del campo sintetico per calcetto e pallavolo e del vicino campo da basket.

Jessica Borrata e Simone Carè all’epoca avevano costituito “Armonia”, Associazione del Terzo Settore, per poter partecipare all’avviso pubblico.

"Armonia" prese parte al bando, lo perse per pochi punti ma il Comune revocò in sede di autotutela la procedura pubblica per l’affidamento della gestione degli impianti perché, a vincerlo, fu un privato e non un’associazione, così come invece era richiesto dal capitolato. 

Tutto da rifare, quindi.

L'area degli impianti sportivi

E Jessica e Simone si sono fatti avanti anche nella seconda gara pubblica, alzando l’offerta.

La nuova procedura di evidenza pubblica si è conclusa venerdì scorso, 12 aprile, con la riunione della commissione giudicatrice.

Due le offerte sul tavolo: quella di "Armonia" e quella della "Pera-Lab 3.0". Ha ottenuto un punteggio più alto la prima, 73 punti, contro i 69.67 della seconda. In teoria per Jessica Borrata e Simone Carè, rispettivamente presidente e vicepresidente di "Armonia, Ente del Terzo Settore", si sarebbero dovute aprire le porte degli impianti sportivi di via Giuseppe Di Vittorio.

In teoria, perché in pratica è andata diversamente. 

La Commissione (giudicatrice, ndr) - si legge nel verbale - prende però atto che la concorrente Armonia Associazione del Terzo Settore non ha presentato la dichiarazione di avvenuto sopralluogo prescritta a pena di esclusione sia dall’avviso di gara, sia dal capitolato e dichiarata pertanto esclusa dalla gara la sua offerta”.

Vana la protesta di Jessica Borrata, che fa presente che “una dichiarazione di avvenuto sopralluogo da parte della sua Associazione esiste ed è agli atti del Comune di Verolengo”.

L’annullamento della vecchia gara - replica, nel verbale, il presidente della Commissione - comporta l’azzeramento di tutta la procedura inclusi gli atti endoprocedimentali come per l’appunto la dichiarazione di avvenuto sopralluogo già prestata”, aggiungendo che “lo stato dei luoghi nei mesi trascorsi dalla gara annullata alla presente è pure mutato, per lavori fatti eseguire dall’Amministrazione comunale di Verolengo”.

Per Jessica e Simone un’assurdità. Un’ingiustizia compiuta appellandosi ad un cavillo formale.

Ci siamo documentati - spiega Simone Carè - e secondo il nuovo codice degli appalti il mancato sopralluogo non può determinare l’esclusione dalla gara. L’ha ribadito anche il Tar del Lazio con una sentenza secondo cui la clausola del disciplinare di gara che dispone l’effettuazione del sopralluogo a pena di esclusione è nulla per violazione del principio di tassatività. Faremo valere i nostri diritti nelle sedi opportune, ci siamo già rivolte ad un legale”.

L'ingresso dell'area

Sono molto dispiaciuta - conclude Jessica Borrata - avevo già diversi progetti per ridare vita a quell’area del nostro paese. Sicuramente avrei voluto aprire la cucina: un piccolo posto dove mangiare, a pranzo e a cena, organizzare delle feste di compleanno, delle giornate a tema con gli anziani, insomma coinvolgere tutta la comunità. Coinvolgere quella parte di Verolengo che oggi non sa dove andare e cosa fare…”.

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