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19 Aprile 2024 - 12:12
Un investimento da ben 300mila euro per potenziare l’ospedale di Lanzo, aumentare le visite e le prestazioni e riaprire le sale operatorie che sono chiuse dal 2019.
È stato questo il fulcro della visita che il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha fatto al presidio lanzese nella giornata di giovedì 18 aprile.
Una visita, quella di ieri, che secondo il direttore generale dell’Asl To4 Gabriele Scarpetta dovrebbe rappresentare il piano di rilancio dell’ospedale valligiano.
“Con questo intervento proseguono gli investimenti sulla sanità, in ospedale e sul territorio, per offrire cure e assistenza ai nostri cittadini anche nelle zone montane e isolate - ha spiegato Cirio -. Nuovi ambulatori consentono di aumentare il numero di prestazioni e quindi ridurre le liste d’attesa che per noi sono il primo pensiero e per cui abbiamo avviato, non appena la pandemia l’ha consentito, un piano straordinario di recupero che stiamo portando avanti e che per il 2024 può contare su 50 milioni di fondi straordinari”.
Un commento, quello di Cirio, che arriva all’indomani di un importante acquisto fatto proprio all’ospedale di Lanzo: un nuovo ecografo multidisciplinare di ultima generazione.
L’apparecchiatura, oltretutto, sarà funzionale alla riapertura (nel mese di maggio) di alcuni nuovi ambulatori nella struttura valligiana, tra cui quello per lo scompenso cardiaco, diagnostica ecografica senologica (che potrà fare 1.000 prestazioni all’anno), l’ambulatorio di angiologia (per 1.000 esami all’anno) e l’attivazione del Day service ambulatoriale per la presa in carico di persone affette da pluripatologie per le quali è prevista la concentrazione di visite ed esami in un’unica giornata.
Sempre per la specialistica ambulatoriale, fanno sapere dalla Regione, è previsto il potenziamento dell’ambulatorio di Oculistica (che consentirà di fare 60 visite aggiuntive settimanali) e dell’ambulatorio di Spirometria (per 300 esami aggiuntivi all’anno) grazie all’acquisizione, già avviata, di un nuovo spirometro.
L'ospedale di Lanzo
“Voglio ringraziare medici e personale sanitario per il grande lavoro che svolgono ogni giorno per far funzionare il nostro sistema sanitario - ha aggiunto Cirio - su cui per anni, purtroppo, si è tagliato troppo, ma su cui oggi siamo in grado di dire che c’è stata un’inversione di tendenza per cui, rispetto al 2019, oggi abbiamo più personale che lavora in sanità e più posti letto”.
Ed è a latere della visita del presidente Cirio che è subito arrivata la risposta di Nursind, il sindacato di infermieri e ostetrici.
Il succo? Bene per l’imminente riapertura di alcune sale operatorie, ma il personale infermieristico presente attualmente non sarebbe sufficiente per garantire il servizio.
“Siamo felici di apprendere che il Presidente Cirio si sia recato presso l’Ospedale di Lanzo per inaugurare un nuovo ecografo utile al potenziamento delle attività ambulatoriali - afferma Giuseppe Summa, segretario territoriale di Nursind - Apprendiamo con piacere anche della riapertura delle sale operatorie chiuse dal 2019 e che avevamo chiesto a gran voce. Speriamo non si tratti solo di uno spot poiché possiamo comprendere che il Presidente Cirio non sia informato sulla reale situazione, ma la Direzione Generale sì”.
Da qui, da Nursind proseguono: “Non ci risulta infatti, che la fotografia attuale del personale medico infermieristico e di supporto oggi in servizio, possa garantire la riapertura delle sale operatorie e del reparto di day surgery che dovrebbe ospitare gli stessi pazienti, tranne che non si voglia esternalizzare tutto, così come previsto dallo studio della Regione Piemonte” rincarano.
Giuseppe Summa, segretario territoriale di Nursind
“Come sindacato siamo sempre favorevoli al potenziamento della sanità pubblica, a condizione che non si voglia far fuoco con la stessa legna, peggiorando ulteriormente le condizioni di lavoro. Quando si afferma che si apre un servizio infatti, si deve dire anche con quali risorse. Difficilmente vedremo aprire le sale con l’arrivo del periodo estivo, ancora più critico per via delle ferie, salvo che questa Direzione non pensi di non garantire un diritto sacrosanto”.
Insomma, a fronte della visita di Cirio all’ospedale di Lanzo si riapre la questione (ammesso si fosse mai chiusa) dell’esternalizzazione della sanità e soprattutto delle “forze” che mancano per mandare avanti il servizio pubblico.
In risposta a Nursind, dalla Regione fanno sapere che le sale chirurgiche sono destinate alla chirurgia ambulatoriale complessa e non ad operazioni al colon o a cuore aperto, che non erano più appannaggio del presidio da prima della pandemia. Nelle sale operatorie si tratteranno cataratta, infezioni intravitreali, procedure per il dolore, piccola chirurgia e dermatologica.
E se dai vertici di Regione, in cui ormai la campagna elettorale sta entrando nel vivo, si sono affrettati a rispondere, Nursind non ha nessuna intenzione di “mollare l’osso” sull’argomento sanità, tema per cui la giunta Cirio in questi cinque anni è stata più volte punzecchiata anche dalle opposizioni di dem e pentastellati.
“Restiamo basiti e increduli in merito alla risposta della Regione Piemonte sulle nostre perplessità relative alla riapertura delle sale operatorie dell’ospedale di Lanzo - aggiunge Summa - Sappiamo benissimo infatti che già prima della loro chiusura non erano previsti interventi di Cardiochirurgia o di Chirurgia Generale maggiore, ma a titolo esemplificativo, nel 2019 erano stati garantiti più di 1500 interventi chirurgici. Ribadiamo quindi le nostre preoccupazioni in merito alla carenza di personale. Alcuni interventi elencati dalla stessa Regione, prevedono obbligatoriamente la presenza di un medico anestesista. Anche dove non necessaria è fondamentale garantire la presenza di una dotazione organica complessiva di 5 infermieri e 4 OSS, senza dimenticare l’assistenza post operatoria, seppur minima come si evince dai nostri calcoli che fanno riferimento a un documento che la stessa Regione dovrebbe conoscere, salvo che non si pensi di non garantire gli standard di sicurezza o che i pazienti debbano autoassistersi”.
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