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12 Aprile 2024 - 20:39
Angelo Corbo, agente di scorta di Giovanni Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci, sarà a San Maurizio Canavese lunedì 15 e martedì 16 aprile. L’evento si inserisce nel progetto “I passi della legalità” promosso dai Comuni di San Maurizio Canavese e San Francesco al Campo e rivolto ai bambini dell’ultimo anno della scuola primaria e ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado per aiutarli a comprendere le origini della mafia, riconoscere i sistemi ma anche i piccoli atteggiamenti quotidiani che formano la cultura mafiosa. L’obiettivo è insegnare alle nuove generazioni a riconoscere l’illegalità e la mafia per rifiutarle e dunque combatterle.
Angelo Corbo sarà accolto in municipio in forma privata nel pomeriggio di lunedì 15 per poi essere accompagnato per un momento simbolico di riflessione e raccoglimento nell’area che nel paese di San Maurizio ricorda le vittime della Mafia, tra le vie Falcone, Borsellino, Chinnici e Generale Dalla Chiesa. Poi in serata, a partire dalle ore 20, sarà il protagonista di un incontro aperto a tutta la popolazione nel salone della sede degli Alpini (piazza degli Alpini, 1).
Il giudice Giovanni Falcone
Nella mattinata di martedì 16, invece, incontrerà nel palazzetto dello sport i bambini e i ragazzi delle scuole dell’Istituto Comprensivo di San Maurizio Canavese e San Francesco al Campo.
«Abbiamo creduto molto in questo progetto – commenta Giulia Gobetto, assessore all’Istruzione e alle Politiche giovanili – che nel mese di maggio coinvolgerà i bambini e i ragazzi delle scuole dei nostri due Comuni con l’intervento degli educatori dell’associazione “Acmos - Libera Piemonte” e siamo felici di poter ospitare Angelo Corbo in questa prima fase che, oltre che agli alunni delle scuole, è dedicata a tutta la comunità. Fra i compiti della scuola ma anche di noi amministratori c’è quello, importantissimo, di educare alla legalità. Invito tutti i nostri concittadini a partecipare all’incontro di lunedì 15 aprile».
Chi è Angelo Corbo?
Angelo Corbo si è distinto come uno dei più fedeli agenti di scorta del giudice Giovanni Falcone, un eroe civile la cui vita è stata segnata dal coraggio e dall’impegno nella lotta alla mafia.
Corbo, nato nel 1965 a Palermo, era un elemento chiave del team di sicurezza che proteggeva Falcone, noto per il suo contributo cruciale nel Maxi Processo di Palermo, un momento di svolta nella storia giudiziaria italiana contro Cosa Nostra.
Con dedizione e professionalità, Corbo ha servito al fianco di Falcone durante gli anni più pericolosi e tumultuosi delle indagini su una delle più potenti e sanguinarie organizzazioni criminali al mondo. L’incrollabile impegno di Corbo nella protezione del magistrato è diventato simbolo di lealtà e sacrificio, valori che hanno illuminato la sua carriera e che continuano a ispirare le forze dell’ordine oggi.
La figura di Angelo Corbo rappresenta non solo il volto umano e spesso dimenticato della lotta alla criminalità organizzata, ma anche la testimonianza vivente dell’alto prezzo pagato da coloro che si oppongono alla mafia.
Momento fondante della sua vita, fu la strage di Capaci, consumatasi il 23 maggio 1992 sul territorio di Isola delle Femmine. Con una carica composta da tritolo e nitrato d’ammonio, gli attentatori fecero esplodere un tratto dell’autostrada A29, alle ore 17:57, mentre vi transitava sopra il corteo della scorta con a bordo il giudice Falcone, la moglie e gli agenti di Polizia, sistemati in tre Fiat Croma blindate.
La storia di Corbo è un richiamo costante alla vigilanza e alla resilienza necessarie per preservare lo stato di diritto e la giustizia in una società spesso segnata da profonde contraddizioni e sfide.
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