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Cronaca

C'è anche un settimese di 45 anni tra le vittime della terribile esplosione di una centrale idroelettrica nel bolognese

Il terribile incidente avvenuto martedì in Emilia Romagna ha coinvolto anche un uomo di Settimo Torinese

Pavel Petronel Tanase

Nel riquadrino Pavel Petronel Tanase, dietro la centrale e l'intervento dei soccorsi

Fra le vittime dell’incidente avvenuto ieri alla centrale idroelettrica di Bargi, nell’Appennino emiliano, hanno perso la vita tre persone e si registrano 4 dispersi e vari feriti. Una delle vittime è un cittadino settimese, Pavel Petronel Tanase, 45 anni. Lascia la moglie Laura e due gemelli del 2010. La coppia, nata in Romania, a Iasi, si era trasferita a Settimo Torinese (da Torino) nel 2009.
"La comunitá intera, - si legge in un messaggio del Comune di Settimo Torinese - sconvolta da questo devastante incidente dove piangiamo nuovamente persone cadute sul luogo di lavoro, si stringe nel cordoglio ai familiari e agli amici delle vittime, in particolare ai cari del nostro concittadino".

Pavel Petronel Tanase

"Oggi ho visitato la famiglia e ho detto una preghiera cercando di rafforzarli. Come parrocchia ci occuperemo di tutto il necessario per il funerale per aiutare chi è rimasto" Le parole, affidate a Facebook, sono del sacerdote Paolo Porcescu, parroco della chiesa ortodossa di Settimo Torinese, dove viveva Pavel Petronel Tanese, tra le vittime dell'incidente alla centrale del lago di Suviana, che viene ricordato come "marito e padre di due gemelli". "Sono state avvisate le autorità consolari - spiega il sacerdote - che hanno comunicato direttamente con la console Mirela Dumitrescu, nonché con la sindaca Elena Piastra, che ci hanno assicurato tutto il supporto necessario".

L'inferno dell'Appennino bolognese, nella centrale elettrica, si è scatenato ieri pomeriggio intorno alle 14.30, quando una turbina è esplosa all'ottavo piano sotto lo zero causando prima un incendio e poi l'allagamento del nono, con crollo di un solaio. L'esplosione e il successivo crollo hanno travolto almeno 12 tecnici, tutti di ditte esterne (uno era un ex dipendente Enel impiegato come consulente per queste società), che lavoravano alla messa in opera di adeguamenti della centrale. In tre, all'ottavo piano, sono morti sul colpo e sono stati individuati i corpi.

Altri sono stati investiti dal soffitto crollato, prima che un tubo refrigerante della turbina allagasse l'ambiente. Quattro persone risultano al momento ancora disperse. Cinque invece sono gravemente ferite e ricoverate negli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa. Dal momento dell'esplosione sono intervenute dodici squadre dei vigili del fuoco, di cui due di sommozzatori. A queste si aggiungono due squadre specializzate nella ricerca sotto le macerie: dovranno operare fino a 40 metri sottoterra, su 70 di profondità della centrale, per recuperare i dispersi.

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