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06 Aprile 2024 - 18:53
Grazie ai lavori effettuati in questi ultimi anni, a breve ben 310 ettari di terreno verranno restituiti alla cittadinanza bel Basso Canavese e delle Valli di Lanzo, un’area bonificata che corrisponde ai 2 terzi dell’amiantifera di Corio e Balangero, la più grande cava di amianto all’aperto mai realizzata e gestita in Europa.
Lo stato di avanzamento dei lavori, che sono gestiti dalla RSA Srl (società pubblica che si occupa della bonifica e socia della Città Metropolitana di Torino) è stato presentato nel corso di un incontro che ha avuto luogo lo scorso venerdì, il 5 aprile, un rendez-vous a cui hanno presenziato anche il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e moltissimi sindaci del territorio. Nel corso della giornata è stato presentato il nuovo accordo di programma che permetterà l’avanzamento della bonifica del sito, riuscendo a formulare interessanti prospettive per il futuro sviluppo dell’area, orientato verso la creazione di un polo di produzione energetica ecosostenibile ed innovativa.
Il Ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin
Un po’ di storia
Il giacimento di amianto tra Balangero e Corio, situato sul Monte San Vittore, venne scoperto nel 1904 e negli anni successivi vennero eseguiti i primi studi per valutare e stimare la presenza di amianto nel sito.
Le attività di estrazione vennero avviate nella primavera del 1918. In seguito vennero potenziate le opere di scavo e ingranditi e ampliati gli impianti (con la costruzione di un nuovo edificio per la frantumazione e un disintegratore a martelli oscillanti) e le strade di accesso.
Negli anni successivi la produzione e la vendita di amianto aumentò considerevolmente, e si vietarono le visite alla miniera da parte di esponenti di industrie concorrenti per evitare l’“esportazione” delle tecniche di lavoro che venivano utilizzate a Balangero e Corio.
In pieno boom di produzione, nel 1983 l’Amiantifera di Balangero S.p.A. venne ceduta dalla Eternit e dalle Manifatture Colombo ai fratelli Puccini di Roma, ma nel giro di 7 anni la società subì una grave involuzione e nel 1990 venne chiusa per fallimento ed i dipendenti licenziati. Nel 1992 venne infine emanata la legge n. 257 con la quale si bandì in Italia l’uso dell’amianto sotto qualsiasi forma, con l’articolo 11 che indica appositamente le modalità di “Risanamento della miniera di Balangero”.
Intervenendo a nome di Città Metropolitana di Torino, la consigliera delegata alle politiche di sviluppo locale Sonia Cambursano ha ribadito la volontà e l’impegno della Città Metropolitana di Torino a sostegno delle ulteriori attività di bonifica del sito della ex Amiantifera di Balangero curate dalla RSA srl - Società per il risanamento e lo sviluppo ambientale dell’ex miniera di amianto, di cui siamo soci.
La consigliera di Città Metropolitana Torino Sonia Cambursano
“Non si tratta solamente di un impegno finanziario e amministrativo, perché il nostro Ente da tempo mette a disposizione di questo territorio alcune professionalità altamente specializzate e fortemente impegnate nel perseguimento degli obiettivi della RSA, come il geologo Gian Luigi Soldi - spiega Cambursano - Ci troviamo nella più grande cava di amianto all’aperto mai realizzata e gestita in Europa, un esempio delle criticità e delle sfide con cui siamo confrontati quando si parla di siti industriali dismessi ad alto impatto ambientale. È positivo il fatto che alla fine di quest’anno anno i due terzi dell’area interessata dalla contaminazione da fibre di amianto potranno essere considerati come definitivamente messi in sicurezza. Come è positivo il fatto che gli impianti e i macchinari dismessi siano stati definitivamente acquisiti da un soggetto pubblico - la RSA srl - che ora può avviare gli interventi di bonifica e di decommissioning degli stabilimenti, così come la bonifica e la riqualificazione delle vasche fanghi e del bacino di coltivazione dell’ex cava mineraria. I materiali contaminati saranno ricollocati all’interno di un volume confinato individuato nel sito stesso, che è di imminente realizzazione e che è stato oggetto di un’Autorizzazione Integrata Ambientale da parte della Città metropolitana di Torino”.
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