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Torino
04 Aprile 2024 - 05:00
Dipendente Stellantis
"Lo stabilimento di Mirafiori è il cuore pulsante di Stellantis". Lo ha ribadito Davide Mele, responsabile Corporate Affairs del gruppo in Italia, al tavolo convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per discutere del futuro dello stabilimento torinese. Un incontro teso, con i sindacati che chiedono a gran voce un nuovo modello per compensare il calo delle vendite della 500 elettrica e delle Maserati e ridurre la cassa integrazione.
"E' necessario che a Mirafiori si producano almeno 200 mila vetture. Chiediamo che ci sia un modello di auto competitivo e rispondente alle esigenze del mercato interno anche alla luce degli incentivi", ha affermato Urso.
Davide Mele
Mele non si è sbottonato su un nuovo modello, ma ha assicurato che "la 500 elettrica raggiungerà target ambiziosi a Mirafiori, numeri a tre cifre", il che vuol dire quota 100.000 unità grazie agli incentivi che possono portare il 20% in più di produzione. Quanto alle Maserati, "stiamo lavorando - ha spiegato Mele - per l'elettrificazione sulla piattaforma Folgore dei nuovi modelli da produrre: oltre alla Gran Cabrio entro giugno la nuova Quattroporte".
La prossima settimana a Mirafiori entrerà in piena produzione il nuovo reparto delle Meccaniche per la realizzazione dei cambi elettrificati che impiegheranno oltre 500 addetti, attività che si aggiungono agli hub per il riciclo e per le batterie.
Il manager ha ricordato che Leapmotor, la start up cinese con cui Stellantis ha chiuso un'intesa lo scorso autunno, non ha ancora deciso nulla sulle produzioni da fare in Europa (nelle scorse settimane si è parlato di Mirafiori e della Polonia).
Insoddisfatti i sindacati. "Giudichiamo questo tavolo non sufficiente. Non abbiamo avuto risposte rispetto alle nostre richieste", ha affermato il segretario della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, mentre Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, parla di "incontro interlocutorio". "Il contributo di Stellantis al tavolo è stato imbarazzante. Ieri come oggi non ha dato risposte", dice il segretario nazionale Fiom-Cgil, Samuele Lodi.
Anche il Governatore del Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo sottolineano la necessità di un nuovo modello per Mirafiori.
"Lavoriamo in questa logica con un approccio costruttivo: chiediamo a Stellantis impegni su questo e siamo disponibili a collaborare, come abbiamo fatto per il polo del riciclo", dice il governatore del Piemonte.
Oggi al Mimit si parlerà dello stabilimento di Atessa dove si producono i veicoli commerciali di Stellantis.
Le sfide del mercato automobilistico
Il futuro di Mirafiori è strettamente legato alle sfide che il mercato automobilistico sta affrontando a livello globale. La transizione verso l'elettrico è in corso, ma il processo è ancora in fase di sviluppo e presenta diverse incognite.
Da un lato, la domanda di auto elettriche è in crescita, ma dall'altro lato, i prezzi di queste vetture sono ancora elevati e l'infrastruttura di ricarica non è ancora capillare. A ciò si aggiungono le incertezze legate al prezzo delle materie prime e alle tensioni geopolitiche.
Le strategie di Stellantis
Stellantis ha annunciato un piano ambizioso di elettrificazione che prevede la produzione di 5 milioni di veicoli elettrici all'anno entro il 2025. Il gruppo automobilistico ha investito 30 miliardi di euro in questo piano e ha già lanciato diversi modelli elettrici, tra cui la 500 elettrica e la Peugeot e-208.
Tuttavia, la transizione verso l'elettrico è un processo complesso e non privo di rischi. Stellantis deve infatti riuscire a convincere i clienti ad acquistare auto elettriche, a fronte di un prezzo ancora elevato e di un'autonomia inferiore rispetto alle auto tradizionali.
Il ruolo di Mirafiori
Lo stabilimento di Mirafiori è uno dei più importanti di Stellantis in Europa. Attualmente, nello stabilimento torinese vengono prodotte la 500 elettrica, la Maserati GranTurismo e la Maserati GranCabrio.
Il futuro di Mirafiori è incerto. La produzione della 500 elettrica non ha raggiunto i target previsti e le Maserati non sono sufficienti a compensare il calo. Il rischio è che lo stabilimento torinese perda progressivamente competitività e che il numero di addetti si riduca.
Le possibili soluzioni
Per scongiurare questo scenario, Stellantis ha diverse opzioni:
La prima opzione è la più auspicata dai sindacati e dal governo italiano. Un nuovo modello darebbe stabilità al lavoro a Mirafiori e contribuirebbe a mantenere la leadership di Stellantis nel mercato europeo.
La seconda opzione è meno auspicabile, ma potrebbe essere necessaria se Stellantis non dovesse trovare un modello competitivo da produrre a Mirafiori. Un partner darebbe comunque lavoro allo stabilimento torinese, ma la produzione di auto di altri marchi potrebbe indebolire la posizione di Stellantis nel mercato.
La terza opzione è la più radicale e potrebbe avere un impatto significativo sull'occupazione a Mirafiori. Tuttavia, potrebbe essere necessaria se Stellantis dovesse decidere di concentrarsi sulla produzione di auto elettriche in altri stabilimenti.
Il ruolo del governo italiano
Il governo italiano ha un ruolo importante da giocare nel futuro di Mirafiori. Può fare pressione su Stellantis per convincerla a lanciare un nuovo modello a Mirafiori e può anche fornire incentivi al gruppo automobilistico per investire nello stabilimento torinese.
Il governo italiano ha anche la possibilità di dialogare con Leapmotor per convincerla a produrre auto elettriche a Mirafiori. La start-up cinese potrebbe essere un partner importante per Stellantis e per il futuro dello stabilimento torinese.
Le conclusioni
Il futuro di Mirafiori è incerto e dipende da diverse congiunture. Il governo italiano e Stellantis dovranno lavorare insieme per trovare una soluzione che garantisca la competitività dello stabilimento torinese e il futuro dei lavoratori.
La partita è aperta e il tempo stringe.
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