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Cucina Mon amour
05 Aprile 2024 - 10:56
Continua il viaggio alla scoperta delle spezie e questa volta parliamo della paprika. Nulla di complesso per questa spezia, è semplicemente composta da peperoni secchi poi macinati.
La paprika ha un gusto inconfondibile, con quella dolcezza pungente da non confondere col peperoncino che invece pizzica per la presenza dei semini bianchi. E sono proprio i semini bianchi a fare la differenza sul grado di piccantezza tra paprika e peperoncino: privando i peperoni di questi semini si elimina la capsaicina che è la sostanza responsabile del piccante, che invece nel peperoncino non viene rimossa, conferendo così quel tipico gusto piccante.
Esistono ovviamente diversi tipi di peperoni da cui è possibile produrre la paprika e a seconda della qualità utilizzata si avrà un gusto differente, da quella più dolce a quella più piccante, fino a quella affumicata. In ogni caso, qualsiasi sia la paprika che scegliamo, questa conferirà ai nostri piatti un sapore deciso e il caratteristico colore rosso acceso.
Come molte altre spezie, la paprika ha numerosi effetti benefici sulla nostra salute: è ricca di vitamine, è un antinfiammatorio naturale e ha proprietà antiossidanti. Andando poi ad insaporire i cibi possiamo diminuire o addirittura eliminare l’uso del sale.
Avete mai sentito parlare del gulasch? Il piatto tipico ungherese con la carne stufata che ricorda un po’ uno spezzatino e che annovera la paprika fra i suoi principali ingredienti.
Non ho citato l’Ungheria a caso: la paprika infatti è stata introdotta in Europa proprio sotto il dominio del territorio ungherese da parte dell’Impero Ottomano, che a loro volta lo avevano importato dall’India. In Ungheria la paprika ha assunto un valore culturale molto importante, tanto che è stata addirittura istituita la festa nazionale della paprika.
Esiste una leggenda ungherese che racconta di una ragazza ungherese prigioniera in un harem di un pascià turco. Questa ragazza riusciva a vedere dei campi di peperoni dalla finestra della sua prigione e osservando e scrutando come questi venivano lavorati intuì che macinando i peperoni si sarebbe creata la paprika, così una volta liberata importò questa geniale scoperta in Ungheria.
Non solo l’Ungheria, ma anche la Spagna ha permesso la diffusione in Europa; nel periodo coloniale infatti i conquistadores tornarono dalle Americhe con la preziosa spezia tra le mani.
Avrete già notato in altre mie ricette che ho pubblicato che uso spesso la paprika, nelle vellutate, nel pesce, la amo molto nell’hummus di ceci. Vi lascio qui di seguito una ricetta molto gustosa e divertente da riprodurre.
TACOS CON POLLO ALLA PAPRIKA
Io adoro la cucina messicana, la trovo così conviviale e festosa. Mi capita molto spesso di organizzare con gli amici le serate messicane a casa, così tra burritos, guacamole e margarita si vola per qualche ora in Messico. Date le sue origini del Centro America allora ho deciso di scrivere una ricetta con la paprika di ispirazione messicana.
INGREDIENTI (per circa 6 tacos)
300 gr di petto di pollo
6 tortillas (pane basso con farina di mais, ormai in commercio ovunque, sia rigide che morbide)
100 gr di insalata mista
100 gr di yogurt magro
Succo di mezzo limone
1/2 cipolla bionda o rossa
Paprika (quantità a piacere)
Iniziamo tagliando il pollo a striscioline sottili che metteremo a marinare in frigo per un’ora insieme ad una generosa spolverata di paprika e olio. Nel mentre mescoliamo lo yogurt con il succo di mezzo limone per creare la panna acida e teniamo da parte per guarnire poi il piatto alla fine. Passiamo poi alla cipolla che taglieremo a strisce sottili e cuoceremo in casseruola con un giro d’olio per circa 10 minuti.
Dopo che il pollo avrà marinato per un’ora lo andiamo a cuocere in una padella con un filo d’olio e ancora abbondante paprika. Lasciamo cuocere per circa 15 minuti (mi raccomando, MAI LASCIARE CRUDO IL POLLO!), se la carne dovesse attaccarsi al fondo della padella aggiungete un goccio di acqua e olio. Condiamo con sale e olio l’insalata e siamo pronti per comporre ill piatto.
Al fondo della tortilla mettiamo l’insalata, poi ci appoggiamo le strisce di pollo che saranno di un bel colore rosso, infine mettiamo qualche goccia di panna acida, la cipolla e via a tavola. Dimenticate le forchette, lo street food si mangia rigorosamente con le mani.
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