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20 Marzo 2024 - 19:33
È sospesa tra Rocca Canavese, Sestriere e Erzurum, in Turchia, la storia del nuovo campione di snowboard che alle paralimpiadi della scorsa settimana ha ottenuto una medaglia d’argento e una di bronzo.
Stiamo parlando di Federico Orlando, classe 1999 e 25 anni ancora da compiere, originario di Rocca e maestro di snowboard a Sestriere, che negli scorsi giorni è arrivato secondo ai Winter Deaflympics, i campionati olimpici per sordi tenutisi proprio a Erzurum.
“Io sono arrivato secondo nel parallelo dello slalom gigante e terzo nello slalom parallelo: due categorie differenti, cambia la distanza delle porte da cui si passa in sostanza - ci spiega Federico al telefono, poco dopo essere tornato dalle piste - io sono campione Italiano di Snow, ma questa era la prima competizione internazionale che facevo. Non mi sono allenato molto, in totale avrò fatto due settimane di preparazione: è difficile coniugare lo sport con il lavoro, quindi a maggior ragione sono soddisfatto. L’agitazione? Non tantissima, né prima di partire né quando dovevo scendere. Diciamo che la gara che ho fatto l’ho realizzata soltanto dopo”.
Federico Orlando, 24 anni, sulla tavola
La passione di Federico per lo Snow affonda le sue radici lontano, partendo proprio da un altro sport: lo sci.
“Mi hanno messo sugli sci quando avevo 3 anni, a Pian Benot a Usseglio - dice Orlando - dopo un po’ di anni ci siamo spostati su altri impianti ad Ala di Stura, nelle Valli di Lanzo. Ho fatto gare fino ai 10 anni, poi in allenamento mi sono rotto una tibia e quando sono rientrato ho deciso di provare lo snowboard. Da lì non ho mai più smesso. Forse sciare mi aveva un po’ “annoiato”, gli allenamenti erano sempre gli stessi e avevo perso la motivazione: con lo Snowboard mi si è aperto un mondo, è proprio un ambiente a parte e totalmente nuovo”.
La premiazione ai Winter Deaflympics in Turchia
La società per cui gareggia Federico Orlando, che da tre anni è residente a Sestriere per motivi di lavoro, è lo SciaLis, per quanto le competizioni nazionali ed estere le abbia disputate con la Federazione Sport Sordi Italia. Le ragazze e i ragazzi che prendono parte a queste gare, però, non sono ancora ritenuti a tutti gli effetti degli atleti paralimpici.
“Sì, lo chiamo “il mondo silenzioso” - ci spiega Federico - io sono ancora fortunato: sono sordastro, ma ho gli apparecchi e leggendo il labiale ho imparato a parlare. Ma ci sono tanti ragazzi che gareggiano e che conosco che non sentono proprio nulla. Spiace perché se si va in giro a chiedere tutti conoscono il CIP, il Comitato Italiano Paralimpico, mentre pochissimi sanno che esiste la Federazione Sport Sordi Italia, con tantissime persone che “si fanno il mazzo” ogni giorno. Spero che dopo i risultati che siamo riusciti a portare a casa in Turchia la nostra eco arrivi e cambi qualcosa”.
Federico Orlando è già proiettato sul futuro, e sui prossimi risultati, ma non manca il pensiero per chi ha fatto sì che questa sua passione nascesse. “Tre anni fa ho perso mio papà, ed è stato lui a mettermi sulle piste per la prima volta. È stato proprio in quel momento che mi è scattato qualcosa dentro, se gareggio adesso è per lui, diciamo che sono sempre “osservato” dall’alto - sorride dall’altro capo del telefono - i prossimi progetti? Beh, continuare con gli allenamenti: ho fatto questo risultato con poca preparazione sulle spalle, quindi l’obiettivo è continuare ad allenarmi sempre di più. Gli appuntamenti in programma sono le prossime olimpiadi, che si terranno nel 2027 probabilmente in Korea, e perché no, anche i mondiali”.
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