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Il caso
14 Marzo 2024 - 16:21
Se lo definiamo “il caso piscina” tutti i torti non li abbiamo: l’impianto natatorio di Robassomero ancora non riapre. Come mai? Perché pure i secondi classificati nella gara (dopo che i primi non erano stati ritenuti in possesso di tutti i requisiti necessari) si sono tirati indietro. Adesso la palla passa ai terzi, la società FreeTime Management, e tutto l’iter burocratico ripartirà da capo.
Ora però facciamo un passo indietro ed entriamo un po’ più nello specifico.
La storia è ormai risaputa: la struttura aveva chiuso nel 2020, quando il precedente gestore era incappato in alcune difficoltà economiche post pandemia. Dopo alcune vicissitudini, la Centrale Unica di Committenza dell’Unione dei Comuni del Ciriacese e del Basso Canavese aveva indetto una gara, vinta dalla Fitime di Mappano. Sembrava tutto sereno, ma poi un cavillo burocratico aveva fatto saltare il risultato: la società vincitrice non era in possesso di tutti i requisiti necessari per gestire la struttura.
Da qui, scartati i primi, era stato comunicato l’affidamento della piscina ai secondi classificati nella gara, la Libertas Caluso.
In tutto ciò, aveva cominciato a configurarsi una situazione in cui le lancette dell’orologio scorrevano, la piscina non riapriva e i punti interrogativi dei cittadini erano sempre di più. Circa due mesi fa a fare chiarezza sulla questione ci aveva pensato, in vece del Comune, il consigliere di maggioranza Denis Schillaci: “Era stata fatta l’aggiudicazione, ma non quella definitiva: le altre società in gara hanno avuto 30 giorni (al tempo già scaduti, ndr) per presentare ricorso o sollevare eventuali perplessità. Adesso i 30 giorni sono scaduti e possiamo confermare la riapertura con la firma della convenzione con il Comune, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni”.
Siamo al buono, ci avevano detto dall’amministrazione. E invece cos’è successo? Che negli scorsi giorni i secondi classificati in gara, la Libertas Caluso, si sono tirati indietro. E, adesso, si passerà ai terzi: la Free Time Management.
Nelle ultime ore, a spiegare quanto sta accadendo, un comunicato della sindaca di Robassomero Rosalia Mangani: “Care concittadine e cari concittadini, in merito alla concessione del servizio di gestione dell’impianto natatorio vi aggiorno su ciò che è stato fatto in questi ultimi mesi - comincia Mangani - a seguito dell’annullamento dell’aggiudicazione per la gestione della piscina ai primi classificati, la CUC ha aggiudicato la concessione alla seconda classificata (Libertas Caluso, ndr). Nelle more degli accertamenti documentali, la seconda classificata visionava nel mese di gennaio 2024 l’impianto natatorio, senza evidenziare alcunché. Anche in altre precedenti occasioni l’associazione sportiva si era recata all’interno della piscina per verificare e ritirare le attrezzature acquistate a seguito dell’asta dell’IVG nell’ambito del fallimento della River. Peraltro, in questi ultimi anni l’impianto è stato oggetto di interventi migliorativi ed è sempre stato mantenuto in perfetto stato di funzionamento, anche in vista dell’affidamento a terzi”.
Rosalia Mangani, sindaca di Robassomero
Mentre tutto sembrava volgere per il meglio, poi, a fine gennaio agli uffici del Comune sarebbe arrivata una comunicazione in cui la Libertas affermava che l’offerta presentata suo tempo non aveva più nessuna validità e che non potevano procedere con la firma del contratto.
“Senza nulla togliere al diritto di ogni partecipante ad una gara pubblica di rinunciare all’aggiudicazione in suo favore, sarebbe stato doveroso e corretto da parte della seconda classificata comunicare tale sua decisione senza attendere il completamento dell’iter amministrativo, quanto meno per consentire all’Ente di procedere con le successive fasi del bando di gara” aggiunge Mangani.
Da qui, ritorniamo allo scenario che i robassomeresi ormai conoscono bene: l’aggiudicazione della seconda classificata è stata annullata e si passa alla terza in gara, la Free Time Management. Il tutto, però, con una stilettata finale.
“La terza classificata ha comunicato di mantenere valida la propria offerta finanziaria formulata in sede di gara nonostante abbia riferito di aver ricevuto in modo pressante inviti a non accettare la gestione dell’impianto, peraltro da parte di chi si erge a paladino degli interessi della comunità robassomerese mostrando in tal modo di voler boicottare gravemente proprio tali interessi - aggiungono dall’amministrazione Mangani - Tale comportamento non merita alcun commento. Visto l’impegno degli uffici e di tutti i professionisti coinvolti, l’Amministrazione vigilerà affinché non ci sia alcuna interferenza da parte di soggetti esterni e ci auguriamo di poter affidare quanto prima l’impianto natatorio, sempre nel rispetto della legge”.
Insomma, forse al posto che “caso”, quello dell’impianto natatorio sarebbe da definire “piscina-gate” visto lo scaldarsi degli animi. Quel che è sicuro al momento è che la struttura non ha ancora riaperto e che i cittadini dovranno ancora attendere prima di poter accedere alla piscina. La vicenda va avanti ormai dal 2020, e in tutto ciò la domanda sorge spontanea: sarà finita qui?
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