Cerca

Attualità

Triste siparietto in Regione, i consiglieri abbandonano l'aula, il presidente li bacchetta: "Scapa travaj..." (VIDEO)

Tramonta per questa legislatura la speranza di istituire il Parco dei 5 Laghi

Il presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Stefano Allasia

Il presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Stefano Allasia

"Scapa travaj" si è lasciato sfuggire il presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, il leghista Stefano Allasia, vedendo l'aula svuotarsi al momento della votazione del punto 4 della legge che istituisce il Parco dei 5 Laghi.

Una scena che ormai si sta ripetendo ad ogni votazione sul punto. Il consiglio regionale si è nuovamente trovato paralizzato davanti all'approvazione di un disegno di legge relativo alla creazione, in Canavese, di un parco naturale attorno ai 5 laghi. La seduta, destinata a discutere e votare su questo punto fondamentale, si è trasformata in un teatro dell'assurdo, in cui il numero legale per la validità delle votazioni è stato mancato per ben tre volte, ricordando lo scenario già visto nella seduta di gennaio, dove solo tre articoli erano stati approvati.

Questa volta, tuttavia, il contesto si è rivelato ancora più desolante. Al primo scrutinio i votanti non hanno superato i 16, ben al di sotto della soglia minima di 21. Sebbene in un secondo momento si sia raggiunto un numero di 23 votanti, la situazione è rapidamente degenerata, con il conteggio che è sceso prima a 20 e poi a soli 14, rendendo impossibile qualsiasi decisione concreta.

Il clima di stallo è stato ulteriormente esacerbato da una serie di proposte di sospensione della seduta, avanzate a turno dai presidenti delle opposizioni, Francesca Frediani (Unione Popolare) e Giorgio Bertola (Europa Verde), proposte che non hanno trovato il favore di Raffaele Gallo del Partito Democratico, il quale si è rifiutato di richiedere ufficialmente la pausa. Dall'altra parte, Alberto Preioni della Lega ha suggerito di bypassare completamente il dibattito in corso per passare ad altri punti all'ordine del giorno, dimostrando un evidente disinteresse verso il tema in discussione.

La giornata era cominciata con poche aspettative per il disegno di legge sul Parco dei 5 Laghi, relegato inizialmente al decimo punto dell'agenda e senza speranze di essere trattato. È stato Maurizio Marello, consigliere di Alba per il Partito Democratico, a sollecitare un cambiamento dell'ordine del giorno che ha portato il disegno di legge al quarto posto, ottenendo sorprendentemente il supporto anche della maggioranza. Tuttavia, questo slancio iniziale si è presto dissolto, lasciando l'aula in uno stato di incertezza, incapace di prendere una decisione definitiva sul disegno di legge, in un limbo tra l'approvazione e la bocciatura.

L'aula lasciata vuota dalla maggioranza

La situazione ha raggiunto il paradosso quando è emerso che un disegno di legge proposto dalla giunta stessa fosse bloccato dalla sua stessa maggioranza, un caso tanto unico quanto bizzarro che ha visto la politica regionale assumere contorni "contro natura", come ha commentato con una punta di sarcasmo Maurizio Marello. Alberto Preioni, rappresentante della maggioranza, ha difeso la decisione di astenersi dal voto o di far mancare il numero legale, un diritto che, sebbene legittimo, solleva serie questioni sulla responsabilità politica e sulla volontà di rispondere alle esigenze dei cittadini.

La seduta è stata infine sospesa e rimandata, con la speranza che il punto potesse essere nuovamente discusso e, forse, portato a una conclusione. Tuttavia, la retorica politica e gli schermi tattici sembrano preannunciare ulteriori ostacoli.

I sindaci dei Comuni interessati dalla creazione del parco esprimono frustrazione e amarezza di fronte a questa paralisi politica. Maurizio Fiorentini, sindaco di Chiaverano, non nasconde il suo disgusto per il livello raggiunto dalla discussione politica: "Hanno fatto nuovamente saltare il numero legale - commenta desolato Fiorentini -. E' una cosa assurda, non c'è una ragione vera. Infatti il punto non viene bocciato, si divertono a non votare. Il giochino di ridacchiare e uscire dall'aula è vergognoso".

Davide Guarino, primo cittadino di Cascinette, continuava a mantenere una flebile speranza, nonostante riconosca che la decisione finale non è nelle mani dei Comuni ma della Regione.

Peccato che neppure il giorno dopo, mercoledì 13 marzo, il numero legale sia stato raggiunto. Mancava l'approvazione di un solo punto della Legge. Il quinto. Ma non c'erano abbastanza consiglieri regionali in aula per iniziare il Consiglio. Il Presidente Allasia ne ha contati prima 17, poi 19: Ma il numero legale di 21 consiglieri, non è mai stato raggiunto. Ha provato anche ad interviene il presidente del gruppo della Lega Alberto Preioni chiedendo un rinvio alle 15. 

Alle 15 dopo una riunione dei capigruppo arrivano le parole di Allasia. La seduta del consiglio regionale è tolta. E con essa tramontano definitivamente le speranze per il Parco dei 5 laghi di Ivrea, dei comuni di Cascinette, Chiaverano, Borgofranco d'Ivrea e Montalto Dora che al progetto hanno lavorato 5 anni.

Il Consiglio è stato rinviato a martedì 19 marzo, mercoledì 20 e giovedì 21. Ma le prossime sedute, saranno dedicate agli affari urgenti da sbrigare prima delle elezioni. Difficilmente ci sarà spazio per approvare il disegno di legge che istituisce il Parco dei 5 Laghi.

Insomma, quest'ulteriore rinvio sarebbe la pietra tombale per questo progetto così fortemente perseguito da tutto il territorio e al quale era contrario solo Coldiretti, nonostante ci siano attività agricole solo nel 5% del territorio compreso dal Parco.

"Voglio ancora sperare che il Consiglio Regionale trovi il tempo per approvare quell'ultimo punto - commenta desolato Maurizio Fiorentini, sindaco di Chiaverano -. Se così non sarà farò le mie valutazioni al termine di quest'avventura incredibile"

Questo episodio riflette profondamente sullo stato della politica regionale, evidenziando una crisi di efficacia e di rappresentatività che minaccia la fiducia dei cittadini nel sistema. La difficoltà nel raggiungere il numero legale, le continue sospensioni e le manovre dilatorie non fanno altro che allontanare ulteriormente la politica dalle reali necessità del territorio e dei suoi abitanti.

Il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia

La vicenda del parco dei 5 laghi diventa così simbolo di una più ampia disfunzione, dove la capacità di governare efficacemente e di prendere decisioni nell'interesse comune sembra essere messa in secondo piano rispetto alle lotte di potere e alle strategie politiche. Questo stallo non solo blocca lo sviluppo di iniziative potenzialmente benefiche per l'ambiente e per la comunità locale, ma mina anche le basi della democrazia rappresentativa, dove ogni azione dovrebbe essere guidata dal mandato dei cittadini.

Il fatto che un disegno di legge, voluto dai sindaci dei Comuni interessati e presentato dallo stesso vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, si ritrovi impantanato in un gioco di veti incrociati e assenze calcolate, solleva interrogativi sull'effettiva volontà politica di rispondere alle esigenze territoriali. L'invito esplicito dei sindaci a prendere una posizione chiara, anche nel caso di un dissenso, viene ignorato, lasciando le comunità in sospeso e senza risposte.

La vicenda del parco dei 5 laghi mette in luce la necessità impellente di una riflessione profonda sul ruolo e sull'efficacia delle istituzioni regionali. È fondamentale che i rappresentanti eletti riconoscano la responsabilità che portano, ricordando che ogni loro decisione o indecisione ha un impatto diretto sulla vita delle persone e sul futuro del territorio. Solo attraverso un rinnovato impegno verso trasparenza, dialogo e azione concreta sarà possibile ristabilire un legame di fiducia tra i cittadini e chi li rappresenta, un legame senza il quale la politica perde ogni sua legittimazione e significato.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori