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Valperga
12 Marzo 2024 - 19:16
Sono intervenuti gli Alpini Artificieri
"C'è un ordigno bellico in un fosso in zona Laghetti Azzurri". E' stata una telefonata anonima a segnalare ai carabinieri la presenza di quella che poteva sembrare una bomba della guerra.
Una chiamata arrivata nel pomeriggio di ieri che ha fatto subito partire l'"allerta bomba".
"Il maresciallo dei carabinieri della stazione di Cuorgné mi ha subito avvisato - racconta il sindaco Walter Sandretto - e così sono corso sul posto con la Protezione Civile".
L'oggetto che poteva sembrare un ordigno, giaceva abbandonato in un fosso in quella stradina periferica di località Rolandi che porta ai Laghetti Azzurri, dove si pratica la pesca sportiva.
"Fortunatamente si tratta di una zona isolata, senza case, ma è stato subito attivato l'iter per la messa in sicurezza" precisa il sindaco Sandretto.
I carabinieri di Cuorgné e di San Giorgio Canavese, hanno piantonato l'area tutta la notte.
"A delimitarla ci ha pensato la nostra Protezione Civile - spiega il sindaco - e sia i volontari che io, siamo rimasti lì con i carabinieri alcune ore. Poi siamo ritornati questa mattina".
Ad intervenire oggi, martedì 12 marzo, sono stati gli Alpini Artificieri: "Non appena uno degli artificieri ha messo la mano sopra, si è aperta in due. Già alla vista per loro era chiaro che non si trattasse di un residuato bellico e neppure di un ordigno esplosivo".
Nonostante la forma potesse trarre in inganno, si trattava semplicemente di una bomba illuminante degli anni Ottanta del Novecento, una sorta di fumogeno utilizzato dai militari durante l'addestramento. Probabilmente proveniva da Lombardore, nell'area della Vauda, dove in quegli anni si tenevano le esercitazioni.
"Potrebbe essersi trattato di una sorta di cimelio conservato in qualche soffitta. Chi l'ha trovato, anziché segnalarlo alle forze dell'ordine con una procedura regolare, ha pensato bene di abbandonarlo in un fosso".
Ora, però, sono partite le indagini per individuare il responsabile di un gesto che ha fatto scattare l'allerta generale.
"Abbiamo fototrappole un po' ovunque e le immagini catturate sono già state consegnate alle forze dell'ordine ed ora sono al vaglio degli inquirenti. Spiace che, con tutto il lavoro che hanno da fare le forze dell'ordine, siano state impiegate in questo modo. Poteva essere evitato".
Un volontario della protezione civile di Valperga mentre presidia l'area
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