AGGIORNAMENTI
Cerca
Chivasso
11 Marzo 2024 - 18:39
La direttrice del Carcere di Torino Elena Lombardi Vallauri
Una serata all'insegna dei diritti, quella organizzata giovedì dal Rotary Club di Chivasso, con un tre ospiti davvero eccezionali.
Al termine della cena che si è tenuta presso il ristorante Dei Cacciatori, in frazione Rolandini a Verolengo, sono state invitate a parlare la direttrice della Casa Circondariale di Torino "Lorusso e Cutugno", Elena Lombardi Vallauri, la garante dei detenuti, Monica Valle, e l'avvocata Benedetta Perego.
La dottoressa Vallauri ha aperto una vera e propria finestra su un luogo che spesso appare distante, staccato dal resto del mondo.
"E invece è un luogo fatto di persone - ha sottolineato fin dalle prime battute la direttrice del carcere -. Per noi è fondamentale sentirci parte della comunità e non un mondo a parte. La vostra attenzione ci dà la voglia di impegnarci, sentendoci utili alla comunità".
In un discorso molto toccante la direttrice ha spiegato: "Il carcere non sono i muri, ma le persone che ci lavorano. Spesso si focalizza l'attenzione sui detenuti, ma quello che fa la qualità o meno, solo le persone che nel carcere lavorano e quelle che entrano per portare il loro aiuto istituzionale. Un aiuto che dovrebbe funzionare molto meglio. Il mandato costituzionale relativo alla finalità del carcere è generoso. E' un mandato di accoglienza e speranza, emozionante. Ma è chiaro che le cose non vanno come dovrebbero".
Fondamentale per la direttrice, la qualità dei dipendenti: "Bisogna aiutare chi lavora in carcere a migliorarsi, aggiornarsi".
Quel che succede nel carcere spesso tira fuori le emozioni più istintive delle persone: "Gli stessi che si dicono disposti a gettare la chiava davanti a determinati fatti, sono gli stessi che poi vorrebbero salvare il detenuto maltrattato per toglierlo da un'ingiustizia. Contrarietà di emozioni che danno la cifra della complessità di questo istituto e del fatto che ci sia davvero poca consapevolezza, poca conoscenza nei rapporti con i reati. Per questo è importante spiegare quello che accade, con quali strumenti si cerca di assolvere il mandato costituzionale che mira alla rieducazione".
Nel carcere di Torino entrano ogni giorno almeno 350 visitatori: insegnanti, medici, volontari, infermieri, avvocati. "E non ho contato i familiari in visita - precisa la direttrice -. Tutta una parte di città che viene a fare il suo lavoro all'interno dell'Istituto".
Gli istituti si dividono in case circondariali, pensate per chi è ancora in attesa di giudizio o con condanne fino ai 5 anni, e case di reclusione per condanne definitive superiori ai 5 anni: "Per i detenuti la fase del processo è molto ansiogena, disturbante. Quando arriva la sentenza, per brutto che sia il momento è l'inizio di un momento di pace. E' più difficile lavorare e accompagnare le persone ancora in attesa di giudizio".
Quella di Torino è una casa circondariale, destinata in teoria ad ospitare persone in attesa di giudizio o con condanne fino ai 5 anni: "Nei fatti è un luogo che contiene di tutto. Negli anni si sono creati servizi, circuiti detentivi".
La casa circondariale Lorusso Cutugno ospita tra i 1400 e i 1500 detenuti che nel corso dell'anno significano circa 3mila persone.
"Il carcere è molto sovraffollato in tutte le sue parti. E questo è uno degli obbiettivi che mi sono data, ridurre questi numeri".
Alla serata hanno preso parte anche l'assessora della Città di Torino, Gianna Pentenero e il sindaco di Chivasso, Claudio Castello.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.