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Trino: il sindaco Pane "pistola", vuole trasformarci in una discarica nucleare!

Scende in pista il comitato "Atomi Impazziti" con un volantino

Trino: il sindaco Pane "pistola", vuole trasformarci in una discarica nucleare!

Anche il Comitato "Atomi Impazziti", ha preso posizione contro la proposta del sindaco Daniele Pane, esponente dei Fratelli d'Italia, di candidare il comune di Trino come sito per il deposito unico nazionale di scorie nucleari.

La presa di posizione si è concretizzata, ieri, con un volantinaggio per le strade del paese. 

Tra i partecipanti c'era Silvano Raise.

"La questione del deposito unico nazionale di scorie nucleari - dice - affonda le sue radici nel 2017, quando è iniziato un processo tecnico-scientifico volto a individuare un sito idoneo per lo stoccaggio sicuro dei rifiuti nucleari dell'Italia. Nel corso degli anni, sono stati identificati 51 siti potenzialmente adatti, ma la resistenza locale e le preoccupazioni espresse dai cittadini e dai sindaci dei comuni interessati hanno portato a numerose revisioni e ritrattazioni."

Il volantino distribuito dagli attivisti, dall'inequivocabile titolo "Trin-NO", critica aspramente il processo di selezione, accusando i responsabili di incompetenza e di spreco di denaro pubblico. Viene messo in evidenza come i comuni coinvolti siano stati costretti a sostenere spese significative per dimostrare l'incompatibilità dei propri territori, spese che di fatto ricadono sui cittadini.

Il deposito, lungi dall'essere una tranquilla discarica di scorie inerte, diventa il simbolo di una lotta tra il bene comune e gli interessi di pochi, tra la salute pubblica e le carriere politiche. La salute dei cittadini, il deprezzamento degli immobili, il futuro dell'agricoltura locale, tutto sembra sacrificabile sull'altare di ambizioni che oscillano tra il folle e il disperato tentativo di lasciare un'impronta nella storia (radioattiva, ma pur sempre un'impronta).

"Per quasi 10 anni - scrive il Comitato - gli italiani hanno pagato degli incompetenti che non solo non sono riusciti ad identificare un sito idoneo, ma per non fare la figura dei ciarlatani hanno aperto alle autocandidature accettando per volere del sindaco Pane la candidatura di Trino. Probabilmente il sindaco dalla memoria corta: Trino è già stato escluso per ben due volte dalla mappa dei siti idonei. Il sindaco Pane condanna Trino e dintorni, fregandosene della salute della popolazione, dell’agricoltura e del conseguente deprezzamento degli immobili (per citare solo alcune tristi conseguenze). Questa scelta poteva fare solo un Pistola, ma in quel partito “pistola” non si può dire. Il sindaco Pane probabilmente farà carriera politica, ma avrà sulle spalle la salute e il benessere dell’intero territorio trinese e non solo!".

Per la cronaca.

Sono 51 le aree considerate idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari inserite nell’elenco pubblicato il 13 dicembre dal ministero dell’Ambiente. Nell’elenco all’interno della Carta nazionale delle aree idonee (Cnai), elaborato da Sogin e Isin, ce ne sono 10 in Basilicata (Montalbano Jonico, Matera, Bernalda, Montescaglioso, Genzano di Lucania), quattro in Puglia come Gravina di Puglia, Altamura e Laterza al confine con la provincia di Matera, 20 nel Lazio tutte in provincia di Viterbo (Montalto di Castro, Canino, Cellere, Ischia di Castro, Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello, Corchiano, Gallese, Tarquinia, Tuscania, Arlena di Castro, Piansano, Tessennano), cinque in Piemonte in provincia di Alessandria (Bosco Marengo, Novi Ligure, Alessandria, Oviglio, Quartetto, Castelnuovo Bormida, Sezzadio, Fubine Monferrato, Quargnento), otto in Sardegna tra le province di Oristano e il Sud dell’isola (Albagiara, Assolo, Usellus, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuilli, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus, Guasila), due in Sicilia in provincia di Trapani (Calatafimi-Segesta, Trapani).

Come previsto dal decreto energia approvato nel novembre 2023 dal Governo, nell’elenco potranno rientrare anche i Comuni non ancora inseriti nelle aree Cnai con un’autocandidatura. La possibilità, spiegava il ministero in una nota, era aperta per i  a enti locali e ministero della difesa per le strutture militari che fossero interessate a ospitare un deposito di scorie nucleari di bassa o media attività. Nei giorni successivi si era fatto avanti il sindaco di Trino che aveva messo a disposizione il suo Comune: «Da 30 anni si parla del deposito nazionale e non si è nemmeno riusciti a trovare un’area dove costruirlo – aveva detto Daniele Pane – Ma intanto qui a Trino ci sono i depositi temporanei, che sono precari e insicuri. Se nessun territorio darà la sua disponibilità credo si debbano rivalutare le aree come la nostra che già oggi ospitano la quasi totalità dei rifiuti radioattivi»

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