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Una salamandra a spasso nel centro città, occhio perché può essere dannosa per i cani

Si trova a bordo strada lungo la strada di collina

Una salamandra a spasso nel centro città, occhio perché può essere dannosa per i cani

La salamandra pezzata a spasso a Castiglione

È di questa mattina, mercoledì 21 febbraio, la segnalazione che racconta della presenza di una salamandra pezzata in via Torino, a Castiglione Torinese.

"Fate attenzione ai vostri amichetti a 4 zampe! - scrive una cittadina - Innocua per l’uomo ma velenosa per gli animali". 

A tranquillizzare tutti, però, ci ha pensato la biologa ambientale, Serena Perrone: "Può causare al limite - spiega - un po' di irritazione (che va via con l'acqua), come accadrebbe ad un umano, se si sfregasse gli occhi dopo averla maneggiata... La sua presenza è un indicatore positivo dell'ambiente in genere, quindi sarebbe importante che la comunità prestasse attenzione a non schiacciarla (dato che compie movimenti lenti)".

Cos'è la salamandra pezzata?

La salamandra pezzata è facilmente riconoscibile per la sua colorazione nera con vistose macchie gialle. Raggiunge i 15–20 cm di lunghezza totale (coda compresa) e le femmine sono in generale più lunghe e grosse dei maschi. La pelle, liscia e lucente, è cosparsa di piccole ghiandole secernenti il muco che ricopre l'animale; il muco ha una funzione battericida (protegge la pelle dalle infezioni), riduce la disidratazione e ha un gusto repellente per gli eventuali predatori. Le tinte vivaci della pelle segnalano appunto che la salamandra non è commestibile: queste colorazioni appariscenti sono dette "colorazioni di avvertimento" (funzione aposematica).

La salamandra frequenta ambienti boscati freschi e umidi (in particolare quelli di latifoglie) attraversati da piccoli corsi d'acqua, spesso fondamentali per la riproduzione. Anche la struttura e le caratteristiche dei corsi d'acqua nei quali avviene la deposizione delle larve giocano infatti un ruolo molto importante nel determinare la distribuzione della specie. Corsi d'acqua poco profondi, dall'andamento naturale, con ricchezza di rifugi e substrato ben diversificato hanno maggiori probabilità di ospitare questo urodelo.

Durante il giorno, gli animali si ritirano nei cosiddetti nascondigli diurni, in Europa centrale sono attivi nelle notti umide e fresche durante i mesi estivi. Oltre a fessure, strutture di piccoli mammiferi, grandi lastre di pietra o ceppi di alberi, vengono utilizzati anche tunnel minerari in disuso nell'ordine menzionato.

Anche la qualità dell'acqua è importante. La salamandra depone infatti solitamente in torrenti poco o per nulla inquinati con ampia disponibilità di macroinvertebrati (crostacei, larve di insetto ecc.) di cui le larve si nutrono. In alcuni casi la salamandra utilizza per la deposizione anche lavatoi, vasche e piccoli stagni alimentati da sorgenti che garantiscono un livello di ossigenazione adeguato. Inoltre la salamandra (essendo notturna) esce la sera o di giorno se ci sono piogge molto forti.

Cosa fare se un cane incontra una salamandra?

SALAMANDRA

La salamandra o salamandra pezzata, è una lucertola dal corpo nero, con caratteristiche macchie gialle sul dorso ed è l’anfibio più grande che abbiamo in Italia. Anche la salamandra, come il rospo, produce un veleno che serve per difendersi dai predatori. Le sue ghiandole, presenti sulla cute, secernono una sostanza lucida e molto irritante per le mucose. Questa sostanza ha un’azione di protezione sia perché tiene lontano i predatori (alla stessa stregua della loro colorazione) sia perché protegge l’animale stesso contro le infezioni e la disidratazione.

Sintomi:

Il contatto o l’ingestione della salamandra provocano reazioni al cavo orale di tipo urticante, come bruciore, arrossamento e gonfiore che possono portare a una difficoltà nella deglutizione o nella respirazione; la stessa reazione e provocata dal contatto oculare e sulla pelle.

Terapia:

Per il contatto oculare e con la pelle è utile un abbondante lavaggio con acqua; per il contatto orale, oltre al lavaggio con acqua, è utile la somministrazione di un protettore della mucosa.
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