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Verso le elezioni comunali
18 Febbraio 2024 - 21:39
I candidati Michelangelo Catricalà e Carlo Olmo
VERCELLI. La città andrà alle urne l'8 e il 9 giugno per scegliere il sindaco e il Consiglio comunale, ma quando mancano meno di tre mesi al termine per la presentazione delle liste i partiti maggiori ancora traccheggiano. Gli incontri e gli abboccamenti più o meno segreti non mancano, ma le candidature dei gruppi consiliari attualmente più forti tardano ad essere presentate.
A destra l'ipotesi più probabile è quella della conferma di Andrea Corsaro, 65 anni, avvocato, già sindaco dal 2004 al 2014 e poi dal 2019 ad oggi con una maggioranza Lega-Fratelli d'Italia-Forza Italia: se rieletto sarebbe al suo quarto mandato. Ma il fatto che la “naturale” ricandidatura del primo cittadino uscente non sia ancora stata annunciata è sintomo di alcuni “mal di pancia” nella coalizione che dovrebbe sostenerlo. Fratelli d'Italia - almeno fino al dicembre scorso, quando in città il partito era nelle mani di Emanuele Pozzolo, ora sospeso dopo lo sparo di Capodanno - era la forza politica più convinta nel promuovere un Corsaro-quater (con un incremento delle poltrone in Giunta per i meloniani rispetto ad oggi), mentre Forza Italia prendeva tempo (ci sono in ballo anche i posti, lautamente retribuiti, nel cda della partecipata Asm); la Lega non ha ancora digerito la fuga di molti suoi consiglieri verso Fratelli d'Italia ma punta a conservare il posto in Giunta (con relativa indennità) per il proprio segretario cittadino Gian Carlo Locarni. A sostegno della ricandidatura di Corsaro c'è anche “Piemonte al centro”, il gruppo fondato dall'ex ras leghista Paolo Tiramani dopo essere stato defenestrato dal partito di Salvini.
Se non trovasse l'accordo su Corsaro - che è anche il difensore di Pozzolo nel procedimento giudiziario sullo sparo di Capodanno - la destra potrebbe virare sul nome di Carlo Riva Vercellotti, ex presidente della Provincia e attuale consigliere regionale (eletto con Forza Italia e poi migrato in Fratelli d'Italia), che però a giugno preferirebbe essere confermato in Regione, magari con un incarico da assessore.
Il Partito Democratico, che ha amministrato la città dal 2014 al 2019 con Maura Forte (poi sconfitta al ballottaggio da Corsaro), non ha uomini forti da candidare. Si fanno i nomi di due consiglieri comunali uscenti, l'attuale capogruppo Alberto Fragapane (unico vercellese del Pd candidato al Consiglio Provinciale alle elezioni del prossimo 3 marzo) e l'esperto Michele Cressano, ma alla fine potrebbe rispuntare il settantenne Gabriele Bagnasco, che fu sindaco della città dal 1995 al 2004, quando militava nei Verdi. Non è da escludere la scelta di un candidato della - come si dice - "società civile", esterno al partito, o un apparentamento con forze minori.
Silenzio, finora, anche dal Movimento 5 Stelle; gli attivisti locali attendono gli sviluppi dei tentativi di eventuale alleanza con il Pd a livello nazionale (il 25 febbraio si vota per la regione Sardegna, a giugno per il Piemonte, l'Abruzzo, l'Umbria e la Basilicata, oltre che per più di tremila Comuni).
Si muovono sottotraccia, per ora, anche i renziani di Italia Viva e i calendiani di Azione, che hanno la loro punta di diamante nell'ex berlusconiano Fabrizio Finocchi, funzionario della Regione. Silenzio anche dalle liste civiche attualmente rappresentate in Consiglio, "SiAmo Vercelli" e "Voltiamo pagina", che cinque anni fa avevano presentato propri candidati a sindaco.
In questa fase di surplace dei partiti maggiori (e dei loro satelliti), per ora sono due i vercellesi che hanno annunciato la propria candidatura a sindaco, entrambi alla guida di liste civiche.
Carlo Olmo, 58 anni, ex avvocato, già militante di Forza Italia, si definisce “Lupo Bianco” (distribuisce magliette e cappellini con questo logo, che probabilmente comparirà anche nel simbolo sulla scheda; ha anche fatto girare un film che racconta la sua vita) e si presenta a capo della lista “Carlo Olmo Sindaco - La Città ai Cittadini”. Cultore di arti marziali, usa molto i social network per far conoscere a tutti le sue opere di beneficenza e i suoi legami con la Cina. Fin dal giugno scorso ha aperto la sede del comitato elettorale in corso Libertà e ha già reso noti i nomi di alcuni componenti della lista.
Candidatura fresca fresca (l'ha annunciata oggi) è poi quella di Michelangelo Catricalà, 51 anni, informatico, reduce da due mandati da consigliere comunale; era stato eletto con il Movimento 5 Stelle, da cui ha preso le distanze dopo i provvedimenti sulla cosiddetta vaccinazione anti-Covid decisi dai Governi di cui faceva parte il M5S. Si definisce «né di destra né di sinistra: fuori dal coro», è molto noto in città per le sue battaglie a favore delle fasce deboli, per una sanità senza discriminazioni e per l'acqua pubblica. La sua lista è "Uniti per Vercelli", sarà resa nota nelle prossime settimane.
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