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Turn over e smart working: sorci verdi per gli ex Comdata oggi in Konecta

Tavolo sindacale nel giorno di San Valentino, ma l'amore non è sbocciato

Turn over e smart working: sorci verdi per gli ex Comdata oggi in Konecta

Nel pomeriggio del 14 febbraio 2024, giorno dedicato a San Valentino, le Segreterie Nazionali e Territoriali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, unitamente alle RSU, si sono incontrate con l’azienda Konecta per proseguire il confronto iniziato lo scorso 2 febbraio, focalizzandosi in particolar modo su due punti: la crescita del turn over e lo smart working.

In merito al turn over l’azienda ha ribadito la volontà di partire, dai primi di marzo, con un piano di riduzioni orarie volontarie, accompagnato sia da agevolazioni turnistiche (PT verticale e riposi sab/dom per l’anno 2024) che da agevolazioni economiche (12 mesi di delta contributivo).

"Su questo punto - commentano i sindacati -  proprio nell’ottica di facilitare il più possibile il turn over, abbiamo proposto all’azienda di dirottare le risorse economiche stanziate su un piano di esodi incentivati, accompagnati dall’accesso alla Naspi, che meglio andrebbe incontro allo scopo. Per consentire, quindi, all’azienda un approfondimento sulla nostra proposta, nei confronti della quale non sono state esplicitate preclusioni, si è convenuto di rimandare la discussione a stretto giro...".

Relativamente al tema dello smart working, da inserirsi all’interno di un percorso sul secondo livello aziendale comprendente anche la turnistica, un sistema premiale e rinnovando anche la parte normativa alle attuali esigenze del personale; le premesse presentate al tavolo non rappresentano, purtroppo, un buon auspicio.

Pur nella convinzione della necessità di sottoscrivere, finalmente, un accordo di smart working con le Organizzazioni Sindacali l’azienda ha, infatti, nuovamente ribadito come alcuni committenti creino, ancora oggi, problemi allo svolgimento della prestazione di lavoro in modalità agile.

Inoltre, pur esprimendo la volontà di lasciare alla contrattazione sul rinnovo del CCNL la discussione in merito alla effettività della prestazione, ha rimarcato come questo sia un tema di primaria importanza per l’azienda.

"In poche parole - stigmatizzano Cgil, Cisl e Uil - dopo quattro anni dalla remotizzazione forzata legata alla pandemia e a quasi due anni dalla discussione sul “Work at Home”, ci troviamo di fronte alle stesse problematiche che hanno impedito di raggiungere un accordo. Non si comprende, oggi meno che mai, come sia possibile che una grande azienda come Konecta, la più importante nel settore CRM/BPO in Italia, possa farsi dettare l’organizzazione del lavoro dalla committenza in grado di decidere se, chi e quanto può lavorare in smart working! In questi anni abbiamo sottoscritto accordi sindacali sul lavoro agile ormai con la maggioranza delle aziende del settore, anche dei CRM in outsourcing, e sarebbe veramente un’anomalia incomprensibile non farlo anche in Konecta...".

Proprio nell’ottica di cercare insieme soluzioni condivise che permettano di riportare al centro della discussione i lavoratori e le loro legittime aspettative ed esigenze sarà convocato, lunedì 19 febbraio, il Coordinamento unitario Slc, Fistel e Uilcom così da definire una linea comune in vista dei prossimi incontri pianificati sia sugli eventuali esodi incentivati che sullo smart working.

Ivrea, Comdata Konecta

La notizia del tavolo è particolarmente importante per Ivrea non foss'altro che dal 1° febbraio il brand Comdata è stato assorbito da Konecta, che, per la cronaca, ha sede a Madrid. Insomma: Comdata è sparita. Un po' come Fiat con i francesi.

Grazie "all'incorporazione", la nuova azienda, ha oggi un fatturato che sfiora i 2 miliardi di euro, servirà oltre 500 grandi aziende in 25 paesi tra Europa e Americhe e conterà qualcosa come 130.000 dipendenti.

“L’integrazione con Konecta - commentava Massimo Canturi, CEO per il mercato italiano - rappresenta la conferma del percorso vincente intrapreso da Comdata negli ultimi anni. Un percorso che ci ha permesso di eccellere sia in Italia che a livello internazionale. Grazie alla fusione delle due aziende sotto il brand Konecta rafforziamo ulteriormente la nostra posizione sul mercato guardando con ottimismo al futuro del nostro business.”

Massimo Canturi

Massimo Canturi

In pompa magna anche Jesus Vidal Barrio, CEO di Konecta: “Con questa integrazione abbiamo creato un leader globale nel settore CX BPO. Il nostro impegno nel prevedere le esigenze emergenti dei nostri clienti, nel soddisfare le loro specifiche richieste in ogni Paese e nell’espanderci in nuovi mercati rimarrà al centro della nostra strategia. Collaborando insieme, potremo apprendere reciprocamente e arricchire il patrimonio di competenze che abbiamo sviluppato da entrambi i lati. Sono entusiasta di poter scrivere questo nuovo capitolo della nostra storia sotto il brand Konecta.”

La ormai ex Comdata, dal dicembre del 2015, era controllata dal fondo statunitense Carlyle diretto in Italia da Marco De Benedetti ed è presente in 21 paesi nel mondo (24 sedi in Italia) con più di 50.000 dipendenti (di cui circa 11.000 in Italia).
Konecta fondata nel 1999, ha oggi circa 75.000 dipendenti in 10 paesi, principalmente in Spagna e America Latina.

Il nuovo gruppo è guidato da José María Pacheco, presidente di Konecta, mentre co-ceo è Jesús Vidal Barrio, ceo di Konecta, e Maxime Didier, ceo di Comdata. Comdata Italia è guidata Massimo Canturi, membro del CdA del nuovo gruppo.

Il nuovo gruppo farà leva sulla propria posizione di leader in Spagna, America Latina, Italia e Francia per accrescere ulteriormente le proprie competenze di business e operative nei principali mercati. Disporrà inoltre di solide competenze per supportare i clienti statunitensi nearshore e globali in tutta Europa.

Konecta, fondata nel 1999, ha  chiuso il 2021 con 918 milioni di euro di ricavi ed era da tempo indicata come uno dei pretendenti più probabili per Comdata. I destini di Konecta e Comdata si erano peraltro già incrociati nel 2018, quando Comdata stava lavorando all’ipotesi di una grande acquisizione europea e il possibile target era Arvato, big dei call center che allora vantava un miliardo di euro di ricavi, messo in vendita dal colosso media tedesco Bertelsmann. Si diceva che Carlyle avesse dato mandato a UBS e BNP Paribas per affiancarlo nella nuova grande acquisizione, che non intendeva però condurre da solo, ma insieme a un partner . Ovviamente per Arvato che era valutata 600-700 milioni di euro c’era una nutrita lista di pretendenti industriali, nella maggior parte dei casi con alle spalle dei fondi di private equity.

Tornando all'ex Comdata l'interesse adesso è tutto concentrato sul futuro dei lavoratori di Ivrea e del lavoro sempre più in bilico.

Dal 1 gennaio infatti è partito l’ennesimo contratto di solidarietà che coinvolge fino ad un massimo di 579 lavoratori  (sui mille impiegati a Ivrea) con una riduzione di orario del 38%. A farne le spese, in primis, i lavoratori che non sono entrati in Inps e gli ex-operatori Aria.

L‘azienda ha però anche dato il via, il 22 gennaio scorso, ad un  piano di riqualificazione e ricollocazione degli operatori in altre commesse.

Tra le poche buone notizie una fa riferimento ad Aria la società in House della Regione Lombardia. In tanti stanno dando per certo il rientro della commessa in Comdata/Konecta, per contrasti sorti con Digid Group che aveva vinto la gara d'appalto.

Se n'è parlato per tante settimane sui giornali perché la Digid aveva deciso di non applicare la clausola sociale, in buona sostanza lasciando senza lavoro 25 operatori a Ivrea.

C'era una volta Comdata

Comdata Group ha radici profonde nel cuore di Torino, dove è stata fondata nel 1987 con l'obiettivo iniziale di fornire servizi di gestione e archiviazione documentale basati sulla tecnologia microfilm. Nel corso degli anni novanta, la società ha ampliato la sua offerta, passando dalla gestione tradizionale dei documenti alla gestione elettronica e all'ottimizzazione dei processi aziendali. I settori di attività si sono estesi, includendo telecomunicazioni, finanza, energia e industria.

Il 1997 ha visto l'ingresso di Delta Progetti 2000 nel gruppo, seguito nel 2002 dalla joint venture con Olivetti Tecnost, dando vita a Innovis. Collaborazioni strategiche con Eni Group hanno portato alla creazione di Omnispedia Service.

Il 2007 è stato un anno significativo, con la creazione di Comdata Care in seguito all'acquisizione da parte di Vodafone della struttura di supporto alla gestione del cliente. Nel medesimo anno, l'acquisizione di Met Sogeda ha dato origine a Comdata Tech.

Il 2010 ha visto la nascita di Comdata Eos, mentre il 2011 è stato un punto di svolta con l'acquisizione della business unit dedicata alla gestione dei servizi post-vendita e post-acquisto da Santander Consumer Bank. In questo periodo, Comdata ha aperto il centro operativo specializzato Lecce 2 e acquisito IPS, portando alla creazione di Flipcall.

Il 2012 è stato testimone della fondazione di Comdata Argentina e Comdata Czech, mentre nel 2013 è avvenuta l'acquisizione di CallUs Turchia.

Dal 1 gennaio 2014, Comdata Care è stata incorporata per fusione in Comdata Spa, e IPS si è fusa con Comdata Service. Nel dicembre 2014, il gruppo ha acquisito la società Atento Ceskà Republika AS in Repubblica Ceca.

Nel maggio 2015, Comdata Eos ha acquisito il ramo di azienda situato a Rende da Infocontact, dando origine a Comdata Net con sede a Livorno. Nel dicembre 2015, la maggioranza delle azioni di Comdata Group è stata rilevata dalla società d'investimento internazionale Carlyle, con la transazione che si è chiusa nel primo quadrimestre del 2016.

Il 2016 ha visto l'acquisizione di Grupo Digitex per espandere la presenza in Sud America e nuovi mercati. Nello stesso anno, Comdata ha proseguito l'acquisizione dell'intero capitale di Win Bilgi Iletism in Turchia.

Nel corso del 2017, il gruppo ha rilevato l'intero capitale di Overtop, specializzato nel settore CRM Bpo, e ha acquisito le attività di Wind Tre in Italia. Nel 2017, ha anche acquisito la francese Izium Group, consolidando la sua posizione tra i primi cinque operatori di settore sul mercato europeo.

Nel 2018, Comdata ha acquisito CCA International, raddoppiando la presenza nel mercato francese, e ha fatto il suo ingresso in Albania. Nel frattempo, la proposta di acquisizione della tedesca Arvato non è andata a buon fine, ma ciò non ha fermato la crescita e la diversificazione del gruppo.

Nel giugno 2019, sono avvenuti cambiamenti al vertice con Canturi nominato presidente e Alessandro Zunino amministratore delegato.

Il 2020 ha portato un nuovo capitolo con la nomina di Maxime Didier come nuovo amministratore delegato del Gruppo, segnando una nuova fase di sfide e opportunità per Comdata Group.

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