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Si vota il 3 marzo, presentate le liste

Ecco i candidati alla Provincia di Vercelli: il Pd ne raccatta solo sette

E nel simbolo scrive “No deposito nucleare”. E' un'elezione di secondo grado, chiamati alle urne soltanto sindaci e consiglieri comunali

Ecco i candidati alla Provincia di Vercelli: il Pd ne raccatta solo sette

VERCELLI. Nell'indifferenza generale (è un'elezione di secondo grado: sono chiamati alle urne non i cittadini, ma solo i sindaci e i consiglieri comunali) sono state presentate le due liste per il rinnovo del Consiglio provinciale. Si voterà domenica 3 marzo - due i seggi: Vercelli (Sala Tarsie) e Borgosesia (Municipio) -, l'attuale presidente Davide Gilardino resta in carica, saranno eletti dieci membri. E dieci sono infatti i candidati della lista di centrodestra “La casa dei Comuni”, più che probabile vincitrice (la maggior parte delle Amministrazioni comunali di Vercellese e Valsesia è di quest'area), mentre la lista “La Provincia dei Comuni” di ispirazione Pd è riuscita a trovarne solo sette.

Innanzitutto una nota sui simboli: quello del centrodestra evidenzia «Gilardino presidente», per ricordare a qualche amministratore distratto che quella è la lista dell'attuale inquilino dell'ex convento dei Barnabiti di via San Cristoforo; quello del centrosinistra contiene la scritta «No deposito nucleare», tema di attualità dopo l'autocandidatura di Trino ad ospitare la struttura di stoccaggio del materiale radioattivo proveniente da tutta Italia: una decisione del sindaco trinese Daniele Pane non condivisa dalla stragrande maggioranza dei Comuni del basso Vercellese e del Casalese.

Curiosa anche la composizione delle liste. Con l'attuale sistema elettorale i voti vengono “pesati” in base alla popolazione dei diversi centri: quello di un consigliere di Vercelli - Comune di “Fascia E” - è pesantissimo, e vale molto di più di quello di un consigliere di - ad esempio - Bianzè o Crova, piccoli Comuni di “Fascia A”. Eppure il capoluogo - dove i consiglieri sono in scadenza: a giugno si terranno le elezioni comunali - esprime soltanto due candidati: il centrodestra ha in lista Margherita Candeli, eletta con la Lega e ora passata a Fratelli d'Italia, mentre il Partito Democratico presenta Alberto Fragapane. Vi sono poi due candidate di Borgosesia, Comune di “Fascia D” (Tatiana Bernardi e Gianna Poletti, entrambe nella lista di Gilardino), ma per il resto i candidati sono tutti consiglieri di piccoli centri, che per essere eletti dovranno cercare sostegno anche fuori dal loro Consiglio comunale; ad esempio Salasco, piccolo Comune di “Fascia A” (e che quindi pesa pochissimo), ha messo in lista sia il sindaco Doriano Bertolone che la consigliera Antonia Berra.

Molto consistente, nelle liste, la presenza di candidati dell'area ciglianese. A partire dal sindaco di Cigliano, Diego Marchetti, esponente di Fratelli d'Italia (che però dovrà cercare la conferma alle comunali di giugno), e di quello di Borgo d'Ale, Pier Mauro Andorno di Forza Italia, che è già in Provincia da anni. Nell'altra lista troviamo Maria Bernardina Curto di Moncrivello e Giovanna Giordano di Alice Castello.

Dell'area crescentinese ecco l'annunciato Luca Lifredi, vicesindaco di un'Amministrazione (sedicente) di centrosinistra ma iscritto a Fratelli d'Italia, anch'egli in scadenza di mandato nel proprio Comune. Non c'è nessuno di Trino - nemmeno nella lista “No deposito nucleare” - e nemmeno di Fontanetto, Palazzolo, Lamporo, Saluggia e Livorno Ferraris (che diventano quindi bacini elettorali di candidati espressi da altri Comuni), mentre la Lega candida il sindaco di Tronzano Michele Pairotto.

Tra i consiglieri provinciali uscenti si ricandidano, oltre ai già citati Andorno, Candeli e Poletti, anche Mattia Beccaro vicesindaco di Santhià, Massimo Camandona sindaco di San Giacomo V.se, Alessandro Montella vicesindaco di Arborio e Maria Cristina Patrosso consigliera di Postua.

Il risultato, considerati gli attuali rapporti di forza in provincia, appare scontato: stravincerà la lista di Gilardino (al cui interno, rispetto al Consiglio uscente, i Fratelli d'Italia toglieranno posti agli alleati) che punta ad otto scranni, mentre la lista di ispirazione Pd conta di far eleggere almeno due candidati.

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