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Torrazza Piemonte
08 Febbraio 2024 - 11:08
Lo smarino TAV verrà portato fino a Torrazza Piemonte e verrà utilizzato per riempire una cava
Ci siamo: accelera l'iter per portare lo smarino a Torrazza Piemonte e, c'è da scommetterci, con le elezioni amministrative alle porte - si vota a giugno 2024 - sarà un tema da campagna elettorale.
Fino a dieci anni fa, tutti erano contrari all'arrivo dello smarino, il materiale di risulta del cantiere per la realizzazione della TAV TAV Torino-Lione nel chivassese. Oggi, la musica è un'altra. L'amministrazione di Torrazza Piemonte, che all'epoca con il sindaco Massimo Rozzino all'opposizione sul punto dava battaglia, se ne è fatta una ragione. Meno i Comuni limitrofi. Sicuramente non se ne è mai fatta una ragione la minoranza consiliare rappresentata dai consiglieri Luigi Corna, Rocco Muscedra e Marinella Bracco.
La novità di questi giorni è che ieri è arrivato il via libera al contratto per la gestione e il riutilizzo delle rocce estratte durante lo scavo del tunnel di base del Moncenisio in Italia per la linea ferroviaria ad alta velocità Torino Lione.
Un cantiere della TAV
Il Consiglio di amministrazione di Telt ha dato il benestare all'assegnazione della gara d'appalto del valore di 648,2 milioni di euro al raggruppamento composto dalle imprese piemontesi Cogeis (mandataria), Co.ge.fa., Tra.ma., Cavit, M.S. Plant Technology e la svizzera Hupac Intermodal.
In un'ottica di economia circolare, Telt ha scelto di prevedere un lotto unico italiano funzionale a gestire sia la logistica che la trasformazione dei materiali.
In particolare, si stima che venga reimpiegato nell'opera oltre il 50% dei 7 milioni di tonnellate di rocce estratte in territorio italiano nel corso degli scavi per la sezione transfrontaliera.
Lo stesso avviene per il lotto francese, che è stato affidato in ottobre. Il complesso di queste decisioni va verso un obiettivo di riutilizzo che potrà arrivare al 60%, grazie all'accordo sottoscritto nella Commissione intergovernativa sulla Torino-Lione a nome dei governi italiano e francese.
Per la prima volta in Europa infatti diventa possibile trasportare e usare oltre i confini nazionali i materiali di scavo riutilizzabili, considerando la sezione transfrontaliera della Torino-Lione come un cantiere unico.
L'appalto prevede più attività: dopo che le rocce vengono classificate in uscita dalla galleria a Chiomonte, in modo da determinarne la tipologia di riutilizzo, raggiungono via autostrada l'area industriale di Salbertrand.
Qui una parte viene impiegata per la produzione del calcestruzzo con cui saranno realizzati i conci di rivestimento delle gallerie principali.
Un'altra parte è invece destinata ai rilevati ferroviari, cioè le basi su cui poggeranno i binari.
Il materiale privo delle caratteristiche geomeccaniche adatte viene infine trasportato via treno fino a Torrazza Piemonte e Caprie, dove la roccia sarà valorizzata come riempimento di cave dismesse.
Con la delibera n. 108 del 21 dicembre 2022 la giunta comunale di Torrazza – presenti il sindaco Massimo Rozzino e il vicesindaco Alberto Baesso, assente l’assessore Raffaella Lisa – ha stabilito come utilizzare i soldi “TAV”.
La società costruttrice della nuova linea ferroviaria Torino – Lione porterà lo smarino (terra e rocce di scavo) in un sito torrazzese, fra Amazon e Borgo Regio.
Massimo Rozzino sindaco di Torrazza Piemonte
In cambio lo Stato assegna al Comune un contributo economico finalizzato all’attuazione di “opere di accompagnamento”. La delibera è povera di dati.
Non precisa ad esempio quale sia la somma complessiva messa a disposizione dallo Stato, o da TELT, né quale sia l’atto con il quale lo Stato ha deliberato il contributo.
Comunque sia, la delibera indica le due opere che l’amministrazione intende realizzare.
La prima consiste nella riqualificazione delle vie e delle piazze del centro storico con il collegamento ai punti strategici del territorio di rilevanza storico/artistica.
La seconda nella sistemazione idraulica e la messa in sicurezza dei canali irrigui a protezione dell’edificato.
Porta la data dell'agosto 2021 la richiesta di dimissioni presentata al sindaco Massimo Rozzino dal gruppo di opposizione consiliare. Ecco il comunicato con cui la minoranza polemizzava con l'amministrazione.
"Apprendiamo dalle pagine del giornale La Voce che il prossimo 31 agosto si terrà la conferenza dei servizi indetta dalla Regione Piemonte. Oggetto della riunione sarà il passaggio da Cogefa a Telt della cava situata in regione Goretta.
Presumibilmente, si tratterà di un altro tassello burocratico per il conferimento degli 850.000 metri cubi di terre e rocce da scavo provenienti dal futuro cantiere valsusino della nuova galleria ferroviaria Torino-Lione.
Ricordiamo che l’attuale maggioranza, guidata dal sindaco Rozzino, ha condotto ben due campagne elettorali il cui tema centrale era la strenua opposizione all’arrivo in paese del cosiddetto “smarino”.
Luigi Corna consigliere comunale di opposizione
Infatti, l’amministrazione Rozzino è stata talmente tenace nell’opporsi, che ha pure approvato un nuovo progetto per il conferimento nel dicembre 2019.
Oggi, come se non bastasse, la maggioranza si è ben guardata dall’informare la popolazione tutta e l’opposizione della prossima conferenza dei servizi di cui la stampa ha dato notizia.
Sempre più rinchiusi nella loro piccola “fortezza Bastiani” di buzzatiana memoria, timorosi di rendere conto alla cittadinanza delle loro scellerate azioni, anche questa volta hanno scelto il silenzio.
Dimostrando, se ancora occorreva, il più totale disprezzo verso la cittadinanza. Avendo tradito il programma elettorale proposto nel 2014 e poi, di nuovo, nel 2019, le dimissioni sarebbero un atto dovuto per carità di patria. Consiglieri di maggioranza, assessori e sindaco.
Questo sarebbe l’unico gesto utile che potrebbero fare se ancora possedessero un minimo di dignità politica".
La prossima campagna elettorale s'annuncia davvero infuocata.
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