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Caluso
30 Gennaio 2024 - 22:12
La protesta degli agricoltori che investe le strade europee è arrivata anche in Italia
Agricoltori del Canavese riuniti: uniti si vince. E' con questo slogan che la mobilitazione europea, che contesta le politiche agricole dell'Europa, approda in Canavese.
Gli agricoltori del Canavese scendono in strada per richiedere sostegno da parte del Governo e sussidi, perché si rifiutano di coltivare cavallette made in Italy e carni sintetiche e protestano contro lo sterminio dei terreni produttivi messo in atto con l'avanzata dei pannelli fotovoltaici e contro la speculazione dei prezzi che paga il consumatore finale.
"Disincentivano l'agricoltura, lo fanno con l’obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i 10 ettari - spiegano i promotori della protesta che interesserà il territorio canavesano -, lo fanno anche con le pratiche sleali: è ferma in Commissione agricoltura il progetto di legge che modifica il decreto legge del 2021 proprio sulle pratiche sleali che dovrebbe prevedere un costo di produzione di cui deve tenere conto il prezzo di vendita; ad oggi invece resta il consumatore a dover pagare salato il conto mentre all' agricoltore resta ben poco, a perderci sono produttori e consumatori".
La protesta degli agricoltori
Gli agricoltori non vogliono essere pagati per lasciare i terreni incolti per agevolare il servizio alle carni sintetiche coltivate in bioreattori o per gli insetti da frantumare per produrre farine. O, ancora, per accordi internazionali bilaterali con paesi che permettono di importare merci a prezzi più bassi.
Gli agricoltori vogliono essere "nelle condizioni di poter lavorare e la mancata proroga dall'esenzione Irpef è tra le misure più penalizzanti in campo agricolo, oltre agli aumenti di carburanti e accise, il divieto di coltivare favorendo l'importazione, tutto questo assume un peso non più sostenibile".
Per queste ragioni, giovedì 1 febbraio, gli agricoltori canavesani si riuniscono in un corteo/sit-in a Caluso nel piazzale del Planetarium dalle ore 8.00 alle ore 18.00. Il corteo dei trattori si snoderà sulla strada provinciale 53 Caluso-rotonda di Montalenghe (Alpiflora) e rientro presso il luogo di partenza.
"Gli effetti di quanto sta accadendo in Europa sono destinati a ripercuotersi anche sul consumatore - dicono -: i prezzi sono in calo continuo per chi vende all’intermediario, mentre aumentano per il consumatore, pertanto tutti sono invitati a presenziare".
Da Nord a Sud, non si arresta la protesta dei trattori in Italia.
Dopo dieci giorni ancora tante le manifestazioni che percorrono la Penisola con sfilate di trattori che hanno interessato anche l'Autostrada del Sole in Toscana, al casello Valdichiana, tra Sinalunga (Siena) e Foiano della Chiana (Arezzo), con 400 mezzi provenienti non solo dalla Toscana ma dalle regioni limitrofe e dal Veneto.
L'intenzione è di stazionare nei pressi del casello per 5 giorni.
"Gli agricoltori sono allo stremo - dice Salvatore Fais, di Piombino - stiamo lavorando sotto costo di produzione. Un chilo di grano ce lo pagano 25 centesimi, mentre sapete bene quanto costa un chilo di pane al supermercato".
Poco più a sud 50 trattori che puntavano a Grosseto sono stati fermati fuori città. A Pisa 150 i mezzi. Trattori anche alle porte di Milano. Nella mattinata oltre 250 trattori con più di 400 agricoltori provenienti in particolare dalle province di Milano, Pavia e Lodi, nell'area antistante il casello autostradale di Melegnano, nell'hinterland del capoluogo lombardo, guidati dal coordinamento nazionale di 'Riscatto Agrario'.
"Andando avanti così rischiamo tutti, prima o poi, di chiudere. Non siamo contro il Governo, siamo per l'Italia", ha spiegato Filippo Goglio, organizzatore del presidio.
"Ho sempre incontrato tutti gli agricoltori - ha detto il ministro dell' Agricoltura Francesco Lollobrigida - le proteste di questi giorni derivano da anni di scelte scellerate dell'Europa".
In Liguria una dozzina i trattori al casello di Busalla sulla A7, Genova-Milano, senza blocchi del traffico. In Sardegna blocchi di pastori e agricoltori al porto di Cagliari, almeno fino a giovedì.
La protesta potrebbe riguardare anche altri porti. In Campania, 150 trattori dalla provincia di Avellino, hanno invaso Collina Liguorini, il centro direzionale del capoluogo irpino dove si trova la sede della Regione Campania.
In Calabria decine di mezzi hanno bloccato il tratto della statale 682 la Ionio-Tirreno, nel reggino mentre in Abruzzo circa 50 i mezzi sull'Altopiano delle Cinquemiglia. In Puglia 200 i trattori su Lecce.
E giovedì primo febbraio scende in campo la Coldiretti, a Bruxelles, per far cancellare definitivamente l'obbligo imposto dalla Politica agricola comune di lasciare incolto il 4% dei terreni destinati a seminativi.
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