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Ivrea

Polemica sul discorso del sindaco al presidio per la pace: parole vuote o slogan elettorali?

Franco Giorgio di Unione Popolare commenta e si sfoga sulla deriva dell'Unione Europea. Stare dalla parte della pace vuol dire anzitutto stare dalla parte di chi è senza più speranza e sopravvive a sé stesso.

Matteo Chiantore, ivrea,

Matteo Chiantore

A proposito del 100° presidio per la pace di questa mattina a Ivrea. 

Abbiamo avuto “il Piacere” di aver presente anche il Sindaco della Città, che ci ha regalato un discorso, posso dire un po’ di Campagna Elettorale?

Un discorso il cui obiettivo era quello di invitare a votare coloro che in Europa porteranno un messaggio di Pace, coloro in grado di far giocare all’Europa un ruolo di mediatore nei conflitti…..

Domanda Signor Sindaco ma oggi in Europa chi governa?

Chi ha votato e rivotato per l’invio delle armi verso i teatri di guerra?
Mi spiace ma non è accettabile che un giorno si voti per l’invio delle armi sui teatri di guerra e il giorno dopo ci si erga come paladini della pace tra i popoli …..magari con la sola semplice astensione.

Vogliamo parlare di elezioni?

Bene allora la domanda da porsi è semplice, anche se la risposta invece è complicata.

Come mai, nonostante gli allarmi pressoché quotidiani che denunciano l’attacco della destra alle libertà democratiche; che descrivono l’Italia come un paese a rischio imminente di autoritarismo; che raccontano persino del tentativo di chiudere la bocca non solo ai giornalisti ma persino al presidente della Repubblica; come mai dunque i sondaggi indicano che il partito di Giorgia Meloni guadagna consensi mentre il principale partito d’opposizione, il Pd, li perde?

Una risposta l’avrei ma sarei fin troppo lungo nell’analisi.


Ultima chicca di queste ore, la Segretaria del PD a Gubbio ha ancora una volta cercato frasi ad effetto: "noi qui senza pistole"; "Meloni è peggio di Berlusconi". E così via…..
Un solo slancio politico, forse: "non inviare armi a Israele che possono finire per essere usate per crimini di guerra".

Dopo aver però votato a favore e confermato più volte gli invii di armi in Ucraina, per poi se non sbaglio l’ultima votazione optare per l’astensione.

Elezioni europa

Bene, dunque, che Elly Schlein stia portando il PD verso una astensione prima ed una forte critica poi all’invio delle armi. La prossima mossa però se davvero la linea del Partito Democratico è cambiata dovrebbe essere quella di realizzare nel Parlamento e nel Paese le condizioni per un dialogo con tutte le altre forze politiche che possono fare causa comune sulla pace e, magari, tentare anche di trovare un punto di convergenza su rivendicazioni sociali che da troppo tempo aspettano di essere una lotta unificante per una nuova sinistra.

Il mondo è in implosione; la situazione sociale e economica in tutta Europa si è incastrata; le questioni strategiche come l'ex-Ilva, la rete Telecom, vendite Eni, freno su Ita vs Lufthansa; la transizione energetica che non è giusta; AI fra minacce & opportunità; orario & costo del lavoro che cambia mal portato avanti; visione futura, il primo partito di opposizione?

Non pervenuto!!!

Va bene criticare ed evidenziare gli errori o le scivolate altrui. È il "sale" della democrazia!
Ma se non si offrono credibilità e verità nella vita reale così stressata da cause esogene, non trascurando ovvio quelle endogene, si possono eccitare gli animi di quelli già catechizzati.
Ma i voti veri, ovvero il consenso nazionale, non si fanno!

Detto questo signor Sindaco c’è nel Paese chi ha gli obiettivi che lei ha elencato, ma ad oggi almeno, non mi pare sia il suo partito, una sinistra c’è nel Paese, certo, fa fatica ad emergere, fa fatica ad entrare nelle aule parlamentari e sono d’accordo con lei, questo giro basterebbe votare per il parlamento Europeo davvero chi si è distinto in questi anni per la pace, per la mediazione, per il no all’invio di armamenti sui teatri di guerra ma siamo sicuri che sia il Partito Democratico?

Il Paese non ha bisogno di un centrosinistra compromissorio che intende la pace sociale come controllo sul sociale e sulle rivendicazioni dei diritti di precari, lavoratori, studenti, pensionati e sfruttati di ogni tipo.

Stare dalla parte della pace vuol dire anzitutto stare dalla parte di chi è senza più speranza e sopravvive a sé stesso. Essere di sinistra, ieri come oggi, è stare da questa parte.
Buona Campagna elettorale Signor Sindaco.

Giorgio Franco

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