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Ai primi posti Barone, Quassolo, Vauda e San Francesco al Campo. Tra le città principali si salva solo Ciriè al 72° posto. Settimo Torinese si classifica 127^, San Mauro 162^, Chivasso al 170^, Volpiano 172^, Ivrea 183^, Leini 189^ e Venaria 199^

Raccolta differenziata Comuni Città Metropolitana

Raccolta differenziata Comuni Città Metropolitana

Come va la raccolta differenziata nei 313 comuni della ex Provincia di Torino? Bene? Benino? Malino?

Stando ai dati forniti da Città Metropolitana, la percentuale di raccolta differenziata, crescente negli anni, ha superato nel 2022 il 62,1%, dato tuttavia ancora al di sotto dell’obiettivo del 65% fissato per il 2012 dall’art. 205, c.1 lett c) del D.Lgs. 152/2006.

C'è da dire che, sebbene le norme vigenti fissino i futuri obiettivi da conseguire non più in termini di percentuale di raccolta differenziata ma in termini di recupero effettivo, si continua a misurare la performance delle raccolte differenziate in percentuale rispetto alle quantità di rifiuti raccolti in maniera separata sul totale dei rifiuti urbani.

Raccolta differenziata

A livello dei singoli bacini, i migliori risultati si registrano ormai stabilmente nel CAV CCS che ha superato già nel 2017 l’80%, raggiungendo l’82,7% nel 2022; segue CISA (71,4%) e il bacino eporediese (CCA-gestione SCS) che nel 2022 raggiunge il 70,3%. Si evidenzia che nel 2022 l’obiettivo del 65% viene inoltre raggiunto da CB16, e si conferma il conseguimento del target da parte degli ambiti di COVAR14 e CADOS-gestione CIDIU.

Si segnala negli ultimi anni l’ottima performance dell’ambito CB16 determinata da interventi strutturali al servizio, peraltro non conclusi (ci si attende pertanto una ulteriore crescita nel 2023). In particolare, in alcuni Comuni è stata ridotta la frequenza di raccolta del rifiuto non recuperabile (passato ad una periodicità quindicinale) e contestualmente sono stati incrementati i controlli e realizzata una più generale attività di comunicazione alle utenze.

Un discorso a parte va fatto per la Città di Torino che non ha un unico sistema di raccolta differenziata e presenta aree servite con sistemi stradali (il centro aulico della Città).

A partire dal 2017 la modifica del metodo di calcolo, ma soprattutto l’estensione del sistema domiciliare a diversi quartieri della Città negli ultimi anni, ha portato ad un significativo incremento della percentuale di RD tra il 2017 e il 2019 (dal 44,7% a 47,7%). Anche negli ultimi anni si sono registrati tassi di crescita apprezzabili, portando la Città a registrare nel 2022 una percentuale di raccolta differenziata pari al 54,4%.

Sebbene nell’ultima modifica al contratto la Città di Torino ha concordato con l’affidatario del servizio pubblico di abbandonare di fatto lo sviluppo del porta a porta a favore di un servizio di prossimità con cassonetti ad accesso controllato, nel corso del 2023 il porta a porta sarà attivato nel centro storico, andando in questo modo a completare la generale modifica dei sistemi di raccolta cittadini. Le isole di prossimità, dopo una preliminare sperimentazione nella zona Lingotto/Filadelfia, sono state implementate nelle aree San Secondo e San Salvario verso corso Vittorio Emanuele II. Oltre a quelle già citate, attualmente le zone servite con questo sistema sono le Spine, le Torri di Via degli Ulivi, Falchera, San Donato, Borgo Vittoria/Madonna di Campagna e Barriera di Milano.

Questi sistemi, come peraltro ampiamente mostrato in altre città ove sono stati utilizzati, creano spesso problemi di decoro oltre che, se non associati a tariffazione puntuale e a stringenti controlli (e sanzioni), una riduzione della qualità della raccolta. Poiché questo sembra sia il modello che Città adotterà in maniera estesa (forse addirittura andando a implementarlo nelle aree attualmente servite con sistemi domiciliari), sarà opportuno monitorare la qualità della raccolta già non particolarmente eccelsa anche a causa dei limitati controlli.

L’ambito con la performance più bassa è l’alto canavese (CCA gestione Teknoservice). Il grafico mostra un andamento molto variabile negli anni, con una crescita fra il 2013 e il 2018 e una successiva decrescita sino al 2020. Nell’ultimo anno di rilevazione, nonostante si registri un nuovo aumento della percentuale di RD, questo non è sufficiente a riportare l’ambito ai valori del 2017 (picco massimo registrato) e ben lontano dagli obiettivi regionali e nazionali.

La graduatoria dei Comuni

Come ogni anno è stata stilata la cosiddetta graduatoria dei Comuni, sulla base della percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2022. Nella stessa tabella sono inoltre riportati i valori di RD% per ciascun comune dal 2010. Si ricorda che, dato il nuovo metodo di calcolo della raccolta differenziata introdotto nel 2016, per alcuni Comuni si riscontra un incremento importante tra il 2016 e il 2017 in molti casi da ascrivere a tale motivazione.

Al primo posto della classifica troviamo stabilmente il comune di Barone Canavese, che ha mantenuto negli anni ottimi livelli di percentuale di RD: nel 2022 il Comune ha registrato un valore di RD % pari al 91,5%.

Per la prima volta nelle prime dieci posizioni (e nello specifico al secondo posto) troviamo un Comune, Rueglio, dell’alto Canavese, che peraltro registra la migliore crescita in assoluto, +35,82 punti percentuali di crescita rispetto al 2021.

Più della metà dei Comuni metropolitani (163) hanno superato nel 2022 il 65% di RD% (obiettivo indicato dal D.lgs. 152/06 per l’anno 2012): sono comuni medio-piccoli e complessivamente rappresentano il 36,8% della popolazione metropolitana.

I Comuni con una RD% compresa fra 50% e il 65% sono 101 pari ad oltre il 60% della popolazione metropolitana: in questa classe oltre Torino vi sono tutti i Comuni di grandi dimensioni.

Nell’ultima classe, quella con una RD inferiore al 50%, vi sono 49 Comuni, di piccole e piccolissime dimensioni.

La rappresentazione cartografica mostra i valori a livello comunale della percentuale di raccolta differenziata raggiunta nell’anno di indagine 2021. Grazie a questa è possibile visualizzare spazialmente l’informazione relativa alla % di RD. Si noti come le percentuali minori di raccolta differenziata sono rilevate per i Comuni di CCA (gestione Teknoservice), come segnalato in precedenza, che sono prevalentemente montani.

Tra le città principali "si salva" solo Ciriè al 72° posto. Settimo Torinese si classifica 127^, San Mauro 162^, Chivasso al 170^, Volpiano 172^, Ivrea al 183^, Leini al 189^ e Venaria al 199^

classifica Comuni raccolta differenziata

Classifica Comuni raccolta differenziata

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Classifica Comuni

Classifica Comuni raccolta differenziata

Classifica Comuni raccolta differenziata

Classifica Comuni

Uno sguardo ai dati 2023

Il 2023 rappresenta un anno di notevole interesse per quanto riguarda la produzione di rifiuti, soprattutto se comparato con il biennio precedente. In particolare, nei primi sei mesi dell'anno, si osserva una stabilizzazione dei livelli di produzione di rifiuti rispetto al 2022. A partire dal 2020 compreso i dati di produzione di rifiuti urbani sono stati notevolmente influenzati dagli effetti della pandemia e post-pandemici.

Per questa ragione, nel rapporto di quest’anno sono stati inseriti anche i dati relativi al primo semestre del 2021 e al primo semestre del 2022, al fine di meglio studiarne l’andamento.

I dati che vengono rilevati mensilmente dall’Osservatorio Metropolitano rifiuti offrono una generale linea di tendenza e sono pertanto suscettibili di conguaglio annuale. In particolare, non sono contabilizzati i quantitativi non gestiti all’interno del servizio pubblico.

Nella tabella e nel grafico seguenti sono confrontati i dati di produzione totale di rifiuti urbani per il primo semestre degli anni 2021, 2022 e 2023. A livello di Città Metropolitana, tra il primo semestre del 2022 e del 2023 si registra un moderato aumento del rifiuto totale pari a 0,8%. È comunque utile sottolineare che nel primo semestre 2022 vi era stata una diminuzione del 2,1% nella produzione di RT rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2021. Nei primi sei mesi del 2023 quasi tutti i CAV, ad eccezione di Torino, CADOS gestione ACSEL e CISA, fanno registrare una crescita della produzione totale, andamento in controtendenza rispetto alla diminuzione estesa nei CAV riscontrato l’anno precedente. In particolar modo, COVAR14 ha registrato un discreto aumento, ritornando allo stesso valore del 2021. Altri CAV che hanno registrato un aumento tra il primo semestre del 2023 rispetto al 2022 sono  CCA (+2,9%), CCS (+2,8%) e CB16 (+2,2%). La riduzione (-1,2%) della Città di Torino nel 2023 sembra confermare una tendenza iniziata negli anni precedenti.

Per quanto riguarda i consorzi di ACSEL e CISA, i confronti tra i semestri (2023-2022) non mostrano variazioni significative.

La Raccolta Differenziata 2023

Le raccolte differenziate registrato nel primo semestre 2023 un aumento in termini assoluti e in percentuale, rispettivamente +2,4% e +1,6 punti percentuali, rispetto al primo semestre 2023.

Gli ambiti nei quali si registra una più significativa crescita sono il CAV ACEA (oltre 4 punti percentuali in più, che consentono peraltro il superamento dell’obiettivo del 65% di RD), seguito dal CB16 (quasi un punto e mezzo in più) e Torino (poco meno di un punto percentuale in più). In questo primo semestre registriamo anche una importante riduzione del CAV CCA gestione Teknoservice (meno due punti percentuali): il servizio è in fase di assestamento essendo da poco partito il nuovo appalto.

I dati riportati derivano principalmente dalla Piattaforma di rilevazione regionale Yucca (validati dalla Regione Piemonte con DD 774/A1603B del 17/10/2023) e, in alcuni casi, da rilevazioni puntuali effettuate direttamente dall’Osservatorio Rifiuti della Città metropolitana di Torino e da ATO-R.

La produzione complessiva di rifiuti urbani nel 2022 è diminuita di quasi 22.000 tonnellate (-2,0%) rispetto al 2021, rimanendo inferiore al valore precedente alla pandemia covid (2019) di oltre 28.000 tonnellate. Anche il rifiuto urbano residuo a valle delle raccolte differenziate (rifiuto urbano indifferenziato, RU) è diminuito passando da 418.524 tonnellate nel 2021 a 402.487 tonnellate del 2022, con una diminuzione del 3,8%.

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