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13 Dicembre 2023 - 19:07
In consiglio stava per intervenire la Polizia Locale
A un certo punto pareva quasi che dovesse intervenire la Polizia Locale. L'agente in servizio al consiglio comunale di Nole ha fatto qualche passo avanti, dal fondo della sala verso i tavoli disposti a ferro di cavallo del parlamentino, dove si era cominciato ad alzare la voce da un po'. Poi si è fermato, e ha atteso di capire come sarebbe evoluta la situazione.
È successo tutto ieri sera. Consiglio comunale convocato dal sindaco Luca Bertino per le ore 19. Primi malumori già nei minuti iniziali del consiglio: dalla minoranza facevano notare che il loro capogruppo Walter Togni sarebbe arrivato alle 20 perché neanche questa volta Bertino aveva convocato il consiglio un'ora dopo, come richiesto più volte dall'opposizione per permettere proprio a Togni di partecipare.
Un'ora dopo, Togni è arrivato e ancora prima di cominciare a commentare il Documento Unico di Programmazione ha espresso il suo disappunto: "Ho inoltrato segnalazione alla prefettura affinché intervenga per sanare una questione che si poteva risolvere con un po' di buona volontà".
Togni ha spiegato di aver chiesto per PEC di cominciare alle ore 20 "per apportare il mio contributo in merito al bilancio e al Documento Unico di Programmazione". Dagli uffici, Togni avrebbe ricevuto la risposta per cui l'orario era stato concordato da maggioranza e minoranza: "Ma questo è grave, perché non mi risulta che sia così" ha spiegato Togni.
Walter Togni
Il regolamento del consiglio prevede che l'assemblea possa essere convocata dalle ore 18 alle ore 21, quindi perché il consiglio non è stato convocato alle 20 come chiedeva Togni? Da Bertino nessuna risposta, solo una frecciatina neanche troppo celata.
"Non rispondo - ha detto - perché il regolamento dice che all'inizio della seduta ogni consigliere ha facoltà di chiedere la parola per comunicazioni inerenti ad argomenti non iscritti all'ordine del giorno. Ricordo a Togni che nessuno l'ha obbligato a candidarsi per sedere tra i banchi del consiglio".
Ma la risposta non regge: i consiglieri comunali, tutti, hanno impegni lavorativi e familiari, e le assemblee cittadine, regionali, nazionali o quel che siano dovrebbero metterli nelle condizioni di svolgere il loro compito elettivo. In questo caso si trattava solo di posticipare la seduta di un'ora: era così impossibile?
Togni ha incassato il colpo: "Va bene..." ha detto laconico. Poi è passato al contrattacco. Ha preso in mano il Dup e per quaranta minuti consecutivi ha iniziato a fare domande su ogni punto del documento. Bertino segnava le domande, poi ha smesso: "Il limite degli interventi è di quindici minuti" ha detto al consigliere di minoranza.
Luca Bertino
Ma quelli, ha risposto Togni, non erano mica interventi: erano domande. E le domande non hanno timer. Su questo il regolamento comunale è ambiguo, e sfruttando quella "zona grigia" Togni ha iniziato a fare ostruzionismo. È nelle sue prerogative di consigliere di opposizione. Il sindaco ha provato anche ad interromperlo più volte, ma niente, Togni andava avanti.
Alla fine, dopo diversi minuti, Bertino, fiaccato e quasi vicino al ko tecnico (ma pure le facce di tutto il consiglio comunale tradivano una certa stanchezza), ha invitato la Polizia Locale a intervenire: ma per fare cosa? Non si è capito. L'agente, l'abbiamo detto, ha fatto qualche passo avanti, poi si è fermato, poi è tornato indietro.
L'impressione è che Bertino non volesse davvero "espellere" Togni, anche perché le normative glielo impedirebbero: il sindaco può al massimo sospendere il consiglio ma senza espellere nessun consigliere. Molto più probabilmente, la "chiamata alle armi" della Polizia Locale era frutto dell'esasperazione.
Alla fine, Bertino ha tolto la parola all'avversario, come previsto dalle sue prerogative di presidente del consiglio comunale. Tutti in sala hanno fatto un sospiro di sollievo.
"Al netto della vivace dialettica che c'è stata in consiglio - ha scritto in una nota Costruire Futuro - consideriamo grave che il sindaco, a una precisa domanda di in consigliere, si sia rifiutato di rispondere in merito alla scelta dell'orario della seduta. Ci rammarichiamo che ancora una volta, nonostante le richieste, non si sia potuto condividere un orario che fosse capace di rispondere anche alle esigenze lavorative di alcuni consiglieri".
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