Cerca

Attualità

Troppe feste, troppe sagre in autunno? I sindaci borbottano

La proposta è quella di guardare oltre i confini canavesani ragionando su calendari che tengano presenti tutti gli eventi del periodo

Troppe feste, troppe saghe in autunno? I sindaci borbottano

Quando tutto e quando niente...

Il calendario delle fiere e delle sagre in autunno è sicuramente pieno di eventi. Capita poi che dopo le feste natalizie si crei un buco che, con la sola eccezione del Carnevale, arriva fino alla primavera.

Ma c'è davvero un problema di programmazione? Il problema non riguarda strettamente il Canavese, dove una sorta di calendario degli eventi si è consolidata negli anni, ma riguarda un po' tutto il territorio piemontese. E se l'obiettivo è quello di attrarre un tipo di turismo enogastronomico anche da altre zone, allora bisognerà fare i conti anche con la sagra del tartufo di Alba, o quella del peperone a Carmagnola o quella del porro di Cervere.

A lanciare il sasso nello stagno è il sindaco di Borgofranco d'Ivrea, Fausto Francisca: "Troppe feste, troppe sagre nelle stesse date. Forse una cabina di regia ci vorrebbe, le Feste Patronali non sarebbero in discussione. Le Fiere riferite a Prodotti, le Sagre e le manifestazioni territoriali, invece, dovrebbero essere distribuite durante tutto l'anno secondo un calendario concordato a livello territoriale".

Ed ecco la proposta di Francisca che allarga la sua visuale ben oltre i confini canavesani: "Le sagre, vista la moltitudine di comuni, specie in Piemonte, dovrebbero essere concordate per area omogenea, non per singolo comune o addirittura per Borgata".
Un tema che ha suscitato interesse tra i sindaci.
"Sarebbe una soluzione, ma bisogna anche tenere conto che certe fiere o sagre hanno una connotazione strettamente legata al nome del Paese, o della borgata. Non credo che si possa fare "anduma ai Balmet" conglobandola alla fiera del torcetto di Aglié, o a quella delle erbe della Valchiusella. Basta solo un po' di collaborazione e calendizzare, specialmente nelle stesse aree" dice Franco Cominetto, sindaco di Burolo.
Della stessa idea anche il sindaco di Montalto Dora Franco Galletto che proprio questo week-end ospiterà la Fiera del Cavolo Verza: "L'identità ha una sua logica di calendario - osserva -. Vi do questo proverbio: i cavoli di Montalto si piantavano a San Savino e si raccoglievano a Santa Caterina (fine novembre). La nostra non è semplicemente un evento commerciale, ma la valorizzazione di una storia italiana, piccola ma identitaria, di cui il calendario è un obbligo stagionale".

Il sindaco di Montalto Dora, Renzo Galletto

Ma senza nulla voler togliere alla stagionalità dei prodotti, ridisegnare il calendario degli eventi regionali o della città metropolitana sarebbe sicuramente funzionale ad evitare, poi, periodi di totale desertificazione degli eventi, come succede in mesi come gennaio.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori